Paolo Olmi

Posted by on March 25, 2024

La Young Musicians European Orchestra, considerata la realtà più dinamica e importante tra i complessi giovanili italiani, ha programmato tre Concerti Pasquali che avranno luogo il 23 marzo al Duomo di Siena, il 24 marzo al Teatro Alighieri di Ravenna e il 25 marzo nell’Abbazia di San Mercuriale a Forlì. In programma la Petite Messe

La Young Musicians European Orchestra, considerata la realtà più dinamica e importante tra i complessi giovanili italiani, ha programmato tre Concerti Pasquali che avranno luogo il 23 marzo al Duomo di Siena, il 24 marzo al Teatro Alighieri di Ravenna e il 25 marzo nell’Abbazia di San Mercuriale a Forlì.

In programma la Petite Messe Solennelle di Rossini, un capolavoro scritto originariamente per un curioso organico “minimalista” e orchestrato poi dallo stesso Autore per Orchestra, solisti e grande coro poco prima della sua morte.

Accanto ai giovani talenti della Ymeo, che provengono da tutto il mondo, saranno presenti, sotto la guida del Maestro Paolo Olmi, il Coro della Cattedrale di Siena e i 35 coristi del L.C. Choir di Kiev, con artisti provenienti sia dall’Opera di Kiev che da altre importanti formazioni corali dell’Ucraina.

Il cast vocale è composto dal soprano Irene Celle, dal mezzosoprano Annalisa Stroppa, dal tenore Stefano Colucci che si alterna con Paolo Mascari e dal basso Mirco Palazzi che si alterna con Massimo dal Checco.

Per viaggiare con maggiore sicurezza i cantori ucraini raggiungeranno la frontiera con la Polonia singolarmente e proseguiranno poi con un pullman che li porterà in Italia.

Il progetto è nato dalla collaborazione dell’Orchestra con l’Accademia Chigiana, il Cidim-Comitato Nazionale Italiano Musica, la Diocesi di Siena -Colle val d’Elsa-Montalcino, l’Opera della Metropolitana di Siena, la Cooperativa Emilia Romagna Concerti insieme ai Comuni di Ravenna e di Forlì.

“La Petite Messe Solennelle – dice il Maestro Paolo Olmi – è un brano musicalmente molto enigmatico che comunque segue sostanzialmente l’Ordinario della Messa e quindi termina con l’Agnus Dei.

Al momento della invocazione “Dona a noi la Pace”, una invocazione che generalmente viene considerata dai compositori in un senso positivo, affermativo, fiducioso, la Messa di Rossini assume invece una dimensione triste, patetica, quasi tragica; credo che per coloro che assisteranno ai concerti sarà naturale collegare questa tinta musicale a tutte le situazioni dove abbiamo bisogno di pace, alle guerre scoppiate negli ultimi due anni.

In questo senso il pessimismo di Rossini oggi ci sembra quasi profetico.

In particolare, per i nostri ragazzi il pensiero va certamente alla Ucraina, nazione dalla quale provengono tanti dei nostri strumentisti, ma anche alla Palestina, che abbiamo frequentato tante volte per i concerti di Natale e nella quale forse non potremo tornare più.

La Ymeo è sempre stata impegnata nell’esecuzione e nella diffusione della Musica Sacra: oltre che in Italia lo scorso anno, ad esempio, abbiamo eseguito il Requiem di Mozart a Beirut e a Kinshasa. Nel prossimo mese di maggio parteciperemo al Festival di Musica Sacra di Fez, in Marocco, eseguendo lo Stabat Mater di Pergolesi.

Fare musica vuol dire anche rispetto, civiltà, capacità di ascoltare gli altri, tutti valori che contraddicono chi vuole la guerra.

Con il coro di Ucraino abbiamo preso un impegno: appena la guerra sarà finita – presto o tardi – la nostra orchestra volerà a Kiev ed eseguiremo insieme il Requiem di Verdi, un impegno musicale al quale noi italiani possiamo assolvere meglio di chiunque altro.”

Per informazioni: erconcerti1@yahoo.it

https://www.raiplay.it/video/2023/12/Per-le-vittime-nelle-missioni-di-pace-df4dacf1-b1d1-4a87-807e-947bf56c20b0.html

Sinfonia Eroica
Beethoven

Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo in via del Corso Roma

Il violinista Uto Ughi e il Maestro Paolo Olmi saranno i protagonisti di una grande serata di Musica che avrà luogo il 14 giugno – alle 21 – presso il Teatro Diego Fabbri di Forlì e sarà dedicata alla Romagna devastata dalle recenti inondazioni.

Insieme alla Young Musicians European Orchestra ed ai Virtuosi di Roma, i due famosi musicisti eseguiranno musiche di Mozart, Bach, Vivaldi e Saint-Saëns in un Concerto che si preannuncia memorabile ed il cui ricavato sarà interamente devoluto alla Raccolta Fondi del Comune di Forlì a sostegno alle famiglie più colpite dall’alluvione.

L’idea è partita da Uto Ughi, uno dei più importanti e carismatici violinisti del mondo, che ha voluto in questo modo dare un segnale di affetto e vicinanza a una Regione, la Romagna, nella quale è molto seguito e amato.

“Suono in questa terra da quando ero un ragazzo – ci dice – e ho sentito il bisogno di dimostrare il mio affetto e la mia vicinanza ad un pubblico che ho sempre sentito vicino. In un momento difficile come questo la Musica è non solo utile ma necessaria per stare uniti e ricominciare”

“Forlì – afferma il Maestro Paolo Olmi, che si sente romagnolo perché abita a Ravenna, è spesso presente anche a Forlì e trascorre molto tempo a Milano Marittima – è stato uno dei Comuni più devastati da questo cataclisma e trovo fondamentale che attraverso la Musica una Comunità cittadina possa darsi coraggio, riconoscendo la Cultura come qualcosa che fa parte della Società, vive tra le persone ed è parte della nostra vita.

In questo progetto è importante il contributo che viene dai nostri giovani musicisti, tutti ragazzi sensibili e generosi, che vivono la loro professione e i loro studi con molta convinzione e molta energia. Con loro siamo stati in Congo la scorsa settimana, per suonare insieme a una nuova Orchestra nata a Kinshasa, e dopo questa inedita esperienza siamo tornati nuovamente in Italia per ritrovare il nostro pubblico.

Insieme ai musicisti della Ymeo saranno presenti anche molti strumentisti “storici” dei Filarmonici di Roma, il complesso che per decenni ha accompagnato Uto Ughi nelle sue tournée”

L’iniziativa vuole essere totalmente inclusiva e dare a tutti la possibilità di essere presenti il 14 giugno al Teatro Diego Fabbri: per questo i giovani della Young Musicians European Orchestra ringraziano tutti gli sponsor forlivesi (in particolare Life365 Italy e Estados Cafè) che hanno acquistato molte decine di biglietti, già distribuiti tra le Forze dell’Ordine, i Sanitari, i volontari come segno di ringraziamento per il loro generoso intervento nei giorni dell’inondazione.

Esauriti i biglietti di primo e secondo settore i residui biglietti per il terzo settore hanno un prezzo di 15 euro e sono disponibili sia presso la Biglietteria del Teatro Diego Fabbri che sul sito vivaticket.com

Per i ragazzi di età inferiore a 14 anni è previsto un biglietto scontato a 5 euro disponibile solo presso la Biglietteria del Teatro.

Il Concerto è organizzato in collaborazione con Ministero per la Cultura, la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Forlì

Per info: erconcerti1@yahoo.it

La stagione musicale “Capire La Musica 2022/2023″, organizzata dalla cooperativa ravennate Emilia Romagna Concerti, torna sul palcoscenico del Teatro Alighieri con un programma interessante, con alcune conferme e molte novità. Se rimane attiva la storica collaborazione con la Young Musicians European Orchestra, va specificato che le due istituzioni musicali hanno strutturato le loro stagioni musicali al fine di evitare sovrapposizioni e realizzare invece preziose sinergie. Mentre Emilia Romagna Concerti si occuperà dell’organizzazione dei concerti a Ravenna e nelle città vicine, la Young Musicians European Orchestra realizzerà tutte le attività propedeutiche e di promozione musicale sia nelle scuole che in tutte le realtà culturali che lo richiederanno. Tra queste ci sono, ad esempio, le istituzioni museali di Ravenna, gli enti del tempo libero, le associazioni di volontariato, ma anche, per la prima volta, l’Acer di Ravenna e gli amici della Biblioteca Classense.
“Gli appuntamenti concertistici di questa rassegna sono diventati una tradizione ravennate –afferma l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia –, che segnano e cadenzano la vita della città in alcuni dei momenti più significativi come il Natale, la Pasqua la festa della donna, il ricordo delle vittime di guerra e delle mafie. Punto di certo merito dell’iniziativa è il coinvolgimento e il protagonismo di tanti giovani e giovanissimi musicisti”.

“Dopo tanti anni – dice il Maestro Paolo Olmi – potremo avere nuovamente a Ravenna alcuni dei più importanti musicisti del mondo, come Ivo Pogorelich e Ramin Bahrami, che si alterneranno alle nuove star del concertismo come Giovanni Andrea Zanon e Leonora Armellini. Partecipano alla co-produzione del concerto di pasqua il Bach-Chor di Monaco e l’Accademia Chigiana di Siena. Particolarmente significativo a questo proposito il livello di eccellenza del Cast vocale impegnato nello Stabat Mater di Rossini il 1 aprile: il soprano Irina Lungu, il tenore Antonino Siragusa, il mezzo soprano Marianna Pizzolato e il basso Antonio di Matteo. Oltre alla collaborazione con l’Accademia Chigiana abbiamo realizzato una preziosa collaborazione con la Scuola Italiana d’Archi, diretta da Stefano Pagliani, e speriamo di concludere presto un accordo con la Accademia Stauffer di Cremona”.

Anche la politica dei prezzi è stata ulteriormente migliorata introducendo nuovi sconti per tutte le categorie. “In particolare – afferma la presidente di Emilia Romagna Concerti SiIvana Lugaresi – con il contributo del nostro main sponsor Eni e di SAPIR Ravenna, siamo in grado di offrire ai primi 50 giovani sotto i 26 anni che ne faranno richiesta, un abbonamento scontatissimo per 7 concerti al prezzo di 14 euro. Inoltre, solo collaborando con tanti partner qualificati si è riusciti a raggiungere i livelli di eccellenza della prossima stagione musicale e ricorda in modo particolare la sinergia con il ministero degli Esteri, l’Associazione Emilia Romagna Festival, i Comuni di Forlì, Cervia, Cotignola, Portico di Romagna, Tredozio, Brisighella e Casola Valsenio”.

I sette concerti della rassegna si svolgeranno dal 21 novembre 2022 al 12 aprile 2023 al Teatro Alighieri. Dopo il concerto inaugurale del 21 novembre per Santa Cecilia, con i giovanissimi Giovanni Andrea Zanon e Leonora Armellini, ci sarà il consueto Concerto di Natale, il 16 dicembre, con il flautista Massimo Mercelli e il pianista Ramin Bahrami, impegnati nel concerto Brandenburghese n.5 di Bach, preceduto da alcuni brillanti brani solistici di Vivaldi. Al termine, dopo le difficoltà della pandemia, torneranno finalmente ad esibirsi oltre 100 bambini delle scuole ravennati nell’esecuzione di tre canzoni di Natale.

Il concerto per le vittime della Shoah del 23 gennaio avrà il titolo “La musica miracolosa – storia e leggenda di un pianista del ghetto di Varsavia”.

Ancora, una giovanissima e talentuosa pianista, Carlotta Maestrini, sarà la protagonista del concerto per la Festa della Donna il 7 marzo, mentre ritorna l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Bologna nel concerto per le Vittime innocenti della mafia il 28 marzo.

In aprile gli ultimi due appuntamenti più importanti: il concerto di Pasqua dell’1 aprile co-prodotto con l’accademia Chigiana di Siena e la YMEO, il Bach-Chor di Monaco di Baviera e il Coro della Cattedrale di Siena: 180 musicisti sul palco per il grandioso Stabat Mater di Rossini; chiusura in grande stile il 12 aprile con il ritorno di uno dei più grandi pianisti del mondo, Ivo Pogorelich, che a Ravenna ha eseguito oltre 40 anni fa alcuni dei suoi primi concerti e che ritorna con un programma “tutto Chopin”.

Abbazia dì San Mercuriale a Forlì avrà luogo il Concerto di Natale che ormai da 5 anni la Young Musicians European Orchestra ed Emilia-Romagna Concerti presentano nell’ambito delle manifestazioni Forlì-Betlemme sostenute dall’Amministrazione Comunale di Forlì, dalla Regione Emilia-Romagna e dal Ministero degli Esteri.

Anche se quest’anno la trasferta a Betlemme non è stata possibile, resta nelle intenzioni degli organizzatori la richiesta al pubblico del concerto dì portare beni dì consumo quali alimenti in scatola, biscotti, the, caffè e oggetti per l’igiene personale che il Banco Alimentare e la Caritas distribuiranno prima delle feste natalizie.

La serata, con la Young Musicians European Orchestra diretta da Paolo Olmi, prevede l’esecuzione del “Concerto per due Violini e Orchestra di Bach” (solisti Andrea Timpanaro e Martino Colombo) e prosegue con alcuni brani affidati al giovanissimo violoncellista Ettore Pagano, 18 anni, del quale lo stesso Paolo Olmi parla come di un talento assoluto a livello mondiale.

Ettore suonerà il “Notturno” e le “Variazioni su un tema Rococò” dì Ciaikovsky oltre che le spettacolari “Variazioni di Paganini sulla Preghiera del Mosè di Rossini.

“Con questo concerto – dice Paolo Olmi – si conclude quest‘anno una stagione in cui, nonostante il covid, la nostra Orchestra ha allestito ben 3 produzioni, che sono state preparate e provate in questa città. I nostri giovani musicisti sono stati anche presenti nelle attività dell’Istituto Masini, del Liceo Canova e delle stagioni promosse dall’Accademia InArte e quindi la Young Musicians European Orchestra ha cominciato a integrarsi molto bene con le realtà forlivesi.

Il prossimo anno speriamo che questi avvenimenti si possano moltiplicare e abbiamo già programmato in aprile 2022 un grande Concerto di Pasqua con il Requiem di Mozart e il Coro NovoCanto di Innsbruck. Anche per questo progetto, coprodotto con il Teatro Municipale di Piacenza e il Comune dì Ravenna, tutta la preparazione avverrà a forli dove per alcuni giorni soggiorneranno oltre 100 persone tra Coro e Orchestra”.

https://www.raiplay.it/video/2018/01/I-percorsi-dell-anima-03b43a6e-f3a2-469d-a38d-e5774cf20dcf.html

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  1. DUE CONCERTI RAVENNATI PER IL 150 ANNIVERSARIO DELLUNITA DITALIA

    Fra le celebrazioni del 150 anniversario dell’Unit d’Italia meritano menzione e lode due concerti: quello del 17 marzo nella basilica ravennate di San Francesco e quello al Teatro Alighieri del 17 aprile nel Teatro Alighieri. Il 17 marzo, dopo i saluti di Antonio Patuelli, direttore della Cassa di Risparmio, il quale ha ricordato che la basilica ospitante sorta nel V secolo ed stata rifatta nel X XI secolo attigua alla tomba di Dante, padre della lingua e della cultura italiana e pertanto premessa all’unit e all’indipendenza della nazione, il maestro ravennate Paolo Olmi, famoso nel mondo anche per avere assunto la direzione artistica del teatro di Nancy, ha diretto l’Orchestra dei Giovani Europei (European Musician’s Youth Orchestra) nell’Intermezzo dalla Cavalleria Rusticana di Mascagni e nell’Ouverture dall’Italiana in Algeri di Rossini, mentre la violinista Francesca Dego, pupilla di Claudio Abbado, si esibita nel Concerto n.1 in re maggiore per violino e orchestra di Paganini. La giovane musicista che ha festeggiato proprio il 17 marzo a Ravenna il suo ventiduesimo compleanno, dopo essere stata protagonista di un applauditissimo appuntamento dei Concerti di Primavera organizzati dalla scuola di musica Mikrokosmos, ha di nuovo stregato il pubblico ravennate con la sua straordinaria interpretazione. Paganini lo conosce a memoria e lo legge mentalmente socchiudendo gli occhi senza avere davanti lo spartito. Il viso reclinato sul violino, la figura slanciata fasciata in un abito multicolore fra cui lampeggiavano quelli della bandiera italiana, ha messo in luce le sue grandi capacit espressive. Lo strumento che ha suonato antico, ma nel pomeriggio precedente lo spettacolo si era recata a casa di un liutaio ravennate e, conquistata dalle sue creazioni, gli ha dedicato un breve concerto suonando un suo violino in esclusiva assoluta. E’ stata eccellente anche l’esecuzione dei giovanissimi orchestrali europei sui brani sinfonici tratti da Rossini, colui che impose per primo la musica italiana in Europa e Mascagni, che seppe dare nuovo lustro al melodramma prendendo spunto dalla realt di una provincia meridionale. Ave verum corpus di Mozart, che si formato operisticamente in Italia, cantato da una nutrita schiera di coristi romagnoli ha chiuso con respiro europeo un concerto allinsegna della giovent ripreso da Canale 5 e da Tele1, che lo ha riproposto in seguito pi volte.
    A un mese di distanza nel Teatro Alighieri l’Associazione Angelo Mariani ha proposto un concerto interamente dedicato al compositore Giuseppe Verdi, colui che apparso agli occhi degli italiani come il paladino dell’unit e dell’indipendenza per mezzo dei grandi cori patriottici del Nabucco e de La battaglia di Legnano, cos come con le cabalette che dai teatri si spostavano nelle piazze. Si pu affermare che il melodramma di Verdi fu la colonna sonora del Risorgimento. Scritte inneggianti a Verdi in ogni regione italiana a met dell’ottocento dimostrano che l’unit si fatta con la musica prima che con le armi e la politica, anche se ormai noto a tutti che quel cognome celava le iniziali di un programma condiviso, il solo in grado di assicurare la conquista dellunit degli stati italiani: Viva Vittorio Emanuele Re d’Italia. Verdi stesso, figlio dell’oste di Busseto e diventato il pi grande compositore del secolo, eletto in senato perch convinto da Cavour, rappresenta con la sua parabola umana e artistica l’uomo nuovo dell’ottocento, colui che, di umili origini ma di grande talento, sale ai vertici della societ. Tutto ci era implicito nel programma della serata del 17 aprile, ricca di sinfonie e di cori fra cui Va pensieroe Gli arredi festivi dal Nabucco, Il coro dei gitani dal Trovatore e soprattutto O Signore dal tetto natio modulate dal Coro Galli di Rimini diretto dal maestro Matteo Salvemini con la bravura a cui ci ha abituati fin dalla sua genesi avvenuta nel 1994. Sul palcoscenico l’Orchestra Citt di Ravenna al completo presieduta da Matteo Salerno e diretta dal maestro e pianista di nazionalit svizzera Matthieu Mantanus, che ne ha assunto stabilmente la direzione principale, dopo essere stato fondatore dell’Orchestra Giovani Solisti di Tiranae della Camerata Italica. L’orchestra ha proposto la sinfonia de La forza del destino, l’ouverture de La Traviata e, arricchita dalle trombe soliste, la Marcia trionfale dell’Aida. In un contesto simile non poteva mancare un cantante lirico. Kelly McClendon, soprano texano laureato in canto lirico alla Texas Tech University e da anni attivo in Italia anche come insegnante di canto, ha ricamato le fantasie amorose di Gilda in Caro nome da Rigoletto e i turbamenti e le ansie di Violetta ne La Traviata, in un omaggio caloroso al compositore che prima ha unificato gli italiani sotto legida del melodramma, poi con quello stesso patrimonio spesso sottovalutato ha conquistato il mondo intero valicando confini linguistici e culturali. Oggi nei paesi pi lontani e diversi da noi quali la Scandinavia o la Corea non si conosce l’italiano corrente, ma si conosce a memoria quello un po’ datato del melodramma.

    Attilia Tartagni 20.04.2011.

  2. Recensione del concerto
    Il Barocco della Gioiosa Marca
    Applauditissimo il concerto dell’Ensemble al Teatro dei Rozzi di Siena.

    Nella rassegna concertistica ‘Micat in Vertice’ organizzata a Siena dall’Accademia Musicale Chigiana, tra le tante proposte, c’ stato, il 18 marzo, un interessante concerto affidato al complesso i Sonatori della Gioiosa Marca, concerto che il pubblico ha molto gradito sia per le proposte musicali sia per l’interpretazione dei brani in programma.

    Molto giustamente il complesso ha iniziato il concerto con un doveroso omaggio ai festeggiamenti dell’Unit d’Italia offrendo al pubblico una loro lettura del nostro Inno con Nazionale che, per quanto ci riguarda, non avevamo mai ascoltato con le sonorit che solo un complesso barocco pu dare. E’ stata un’esperienza emozionante che ci ha fatto capire che la musica di Michele Novaro non ne ‘grossolana’ ne ‘bandistica’ come sostengono alcuni suoi detrattori, che vorrebbero sostituire questa pagina musicale che da pi di sessanta anni rappresenta tutti noi, ma possiede una felice carica ‘eroica’ e per certi versi ‘rivoluzionaria’

    Il concerto al quale abbiamo assistito ha avuto un altro elemento molto adatto alle celebrazioni ed al clima ‘unitario’ di questi giorni, esattamente il programma scelto che aveva come titolo Venezia e Napoli all’interno del quale erano contenute musiche molto rappresentative delle due ‘scuole’ da Vivaldi a Francesco Durante ma che dimostrano una certa affinit di intenti tra di loro.

    La Musica, infatti, ha anticipato l’Unit d’Italia che fu completata politicamente nel 1861, perch gli scambi e le relazioni culturali tra le varie citt, Venezia e Napoli rivestivano all’epoca grande importanza, erano molto avanzati e creavano quel clima di interconnessione che univa idelamente le peculiarit delle diverse realt culturali della penisola per stimolare una unitariet di intenti e di espressione.

    Ci dimostra con chiarezza che l’Arte e la Cultura sono elementi catalizzanti e non a caso, proprio l’Arte e la Cultura stanno soffrendo di pi nella situazione politica attuale influenzata dalle smanie ‘leghiste’ fortemente disaggreganti.

    Per quanto riguarda l’esecuzione i Sonatori de la Gioiosa Marca hanno mostrato una splendida omogeneit di suono fornendo una interpretazione scintillante e coinvolgente, curata in tutte le sue parti, mai cadendo nell’appiattimento che, spesso, caratterizzano le esecuzioni ‘barocche’.

    Questi lusighieri risultati sono ottenuti grazie ai componenti del complesso, tutti strumentisti di grande valore: Giorgio Fava e Giovanni Dalla Vecchia (violini), Judit Foldes (viola), Waltert Vestidello (violoncello), Giancarlo Pavan (contrabasso), Giancarlo Rado (arciliuto) e Giampietro Rosato (clavicembalo). Stella della serata stata Dorothee Oberlinger, flauto dolce, che stata trascinante interprete delle parti soliste, mostrando un’ottima tecnica esecutiva che le ha consentito una interpretazione di grande spessore.

    Il programma, come anticipato, era diviso in due parti ideali, rispettivamente dedicate a Venezia e a Napoli. Nella prima giganteggiava Antonio Vivaldi con il Concerto in re maggiore RV 95 per flauto 2 violini violoncello e basso continuo, il Concerto in si bemolle maggiore RV 163 e lo splendido Concerto in do maggiore RV 444 per flauto, 2 violini viola e basso continuo. Tra questi capolavori vivaldiani una delicata e poetica composizione di Giovanni Reali ‘Folia’ per 2 violini e violencello.

    La seconda parte era dedicata alla Scuola Napoletana con un programma che vedeva al centro, come elemento di spicco, Francesco Durante, con l’appassionante Concerto a quattro in mi minore per archi e basso continuo. La Sonata VI in re minore per flauto , 2 violini , violoncello e basso continuo di Francesco Mancini ed il Concerto il la maggiore per flauto, 2 violini, viola e basso continuo di Domenico Natale Sarro ne erano gli estremi.

    La superba acustica del Teatro dei Rozzi di Siena stata la giusta cornice per una esecuzione di grande pregio, testimonianza ulteriore dell’importanza che riveste il luogo dell’esecuzione per la percezione e la piena fruibilit sia dell’interpretazione sia delle bellezze e delle raffinatezze musicali che sono alla base dei brani eseguiti.

    Il pubblico convenuto numeroso a questo concerto, ha seguito con interesse tutto il programma applaudendo a lungo al termine del concerto constringendo gli intepreti ad eseguire numerosi ‘bis’ che hanno felicemente completato la ‘delizia’ di tutta la serata.

    Claudio Listanti
    claudio.listanti@voceditalia.it
    23/3/2011

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