Falstaff

Posted by on February 22, 2023

Firenze Sir John Falstaff Nicola Alaimo Ford Simone Piazzola Fenton Matthew Swensen Dr. Caius Christian Collia Bardolfo Antonio Garés Pistola Gianluca Buratto Mrs. Alice Ford Ailyn Pérez Nannetta Francesca Boncompagni Mrs. Quickly Sara Mingardo Mrs. Meg Page Caterina Piva Chorus Chorus del Maggio Musicale Fiorentino Orchestra Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino Conductor Sir John Eliot

Firenze

Sir John Falstaff
Nicola Alaimo

Ford
Simone Piazzola

Fenton
Matthew Swensen

Dr. Caius
Christian Collia

Bardolfo
Antonio Garés

Pistola
Gianluca Buratto

Mrs. Alice Ford
Ailyn Pérez

Nannetta
Francesca Boncompagni

Mrs. Quickly
Sara Mingardo

Mrs. Meg Page
Caterina Piva

Chorus
Chorus del Maggio Musicale Fiorentino

Orchestra
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Conductor
Sir John Eliot Gardiner

Director
Sven-Eric Bechtolf

Sets
Julian Crouch

Costumes
Kevin Pollard

https://ok.ru/video/4048669706965?fromTime=9

Sferisterio, Macerata 1976

Sesto Bruscantini, Rolando Panerai, Ugo Benelli, Antonietta Cannarile, Rita Talarico, Fedora Barbieri, Renato Ercolani

Conductor Elio Boncompagni
Orchestra della Arena Sferisterio
Coro della Arena Sferisterio
Chorus Master Vittorio Barbieri
RegiaTonino Del Colle

Maggio 2014

Direttore Zubin Mehta

 Ambrogio Maestri, Yijie Shi, Roberto De Candia, Eva Mei, Ekaterina Sadovnikova, Elena Zilio, Laura Polverelli, Gianluca Sorrentino, Mario Luperi, Carlo Bosi

 Regia Luca Ronconi

https://www.raiplay.it/video/2021/01/Opera—Falstaff-c60e0611-9b5d-44ee-a4d9-8058dd675116.html

2009

Ruggero Raimondi, Luca Salsi, Virginia Tola, Sabina Puertolas, Tiberio Simu, Cinzia de Mola, Liliana Mattei

Conductor Paolo Arrivabeni
Orchestre de l’Opera Royal de Wallonie
Choeur de l’Opera Royal de Wallonie
Chorus Master Marcel Seminara
Choreographer Stefano Poda
Regia Stefano Poda
Stage Designer Stefano Poda
Costume Designer Stefano Poda
Lighting Designer Stefano Poda

https://ok.ru/video/4965769480912

RAI 1956

Mrs Quickly  Fedora Barbieri
Sir John Falstaff  Giuseppe Taddei
Mrs Alice Ford  Rosanna Carteri
Mrs Meg Page  Anna Maria Canali
Ford  Scipio Colombo
Bardolfo  Renato Ercolani
Pistola  Franco Calabrese
Nannetta  Anna Moffo
Fenton  Luigi Alva
Dr. Cajus  Mario Carlin

Orchestra Sinfonica di Milano RAI
Tullio Serafin, conductor

https://www.raiplay.it/video/2021/03/Opera—Falstaff-19f8ef4f-cfe5-4be5-8088-30f5bc4b5f55.html

1956

Sir John Falstaff Giuseppe Taddei
Ford  Scipione Colombo
Fenton  Luigi Alva
Dr. Cajus  Mario Carlin
Bardolfo  Renato Ercolani
Pistola  Franco Calabrese
Mrs. Alice Ford  Rosanna Carteri
Nannetta  Anna Moffo
Mrs. Quickly  Fedora Barbieri
Mrs. Meg Page  Anna Maria Canali

Orchestra and Chorus of Radiotelevisione Italiana, Milan
Conductor Tullio Serafin
Regia Herbert Graf

https://metoperafree.brightcove-services.com/?videoId=6215207382001

Met 2013

CONDUCTOR
James Levine

REGIA
Robert Carsen

SET DESIGNER
Paul Steinberg

COSTUME DESIGNER
Brigitte Reiffenstuel

LIGHTING DESIGNERS
Robert Carsen
Peter Van Praet

Dr. Caius
Carlo Bosi

Sir John Falstaff
Ambrogio Maestri

Bardolfo
Keith Jameson

Pistola
Christian Van Horn

Meg Page
Jennifer Johnson Cano

Alice Ford
Angela Meade

Mistress Quickly
Stephanie Blythe

Nannetta
Lisette Oropesa

Fenton
Paolo Fanale

Ford
Franco Vassallo

https://metoperafree.brightcove-services.com/?videoId=6234694862001

https://metoperafree.brightcove-services.com/?videoId=6230185699001

https://metoperafree.brightcove-services.com/?videoId=6200287550001

https://metoperafree.brightcove.services/?videoId=6171288153001

Metropolitan Opera, 1992
Conductor James Levine

 Paul Plishka, Mirella Freni, Marilyn Horne, Bruno Pola, Susan Graham, Frank Lopardo, Barbara Bonney, Anthony Laciura

Metropolitan Opera Orchestra
Metropolitan Opera Chorus
Regia Franco Zeffirelli
Stage Designer Franco Zeffirelli

https://www.raiplay.it/video/2018/01/Opera—Falstaff-8adccbe0-bd9a-4190-91af-6bda107469d8.html

12 Maggio 2006
Maggio Musicale Fiirentino

Zubin Mehta conductor
Luca Ronconi regia

Ruggero Raimondi (Falstaff)
Manuel Lanza (Ford)
Daniil Shtoda (Fenton)
Carlo Bosi (Dott. Cajus)
Gianluca Floris (Bardolfo)
Luigi Roni(Pistola)
Barbara Frittoli (Alice)
Mariola Cantarero (Nannetta)
Elena Zilio (Quickly)
Laura Polverelli (Meg)

Orchestra e Coro del Teatro Regio di Parma
Direttore Andrea Battistoni
Maestro del Coro Martino Faggiani
Regia Stephen Medcalf
Scene e costumi Jamie Vartan
Luci Simon Corder

http://www.teatromassimo.it/teatro-massimo-tv-567/falstaff.html

Conductor Daniel Oren
Director Luca Ronconi ripresa da Marina Bianchi
Scene designs Tiziano Santi
Costume designs Tiziano Musetti
Light designs A. J. Weissbard

Teatro Massimo Orchestra and Chorus
A production by Teatro Petruzzelli di Bari, coproduction by Teatro San Carlo di Napoli and Teatro del Maggio Musicale
Fiorentino

Sir John Falstaff
Nicola Alaimo (21, 23, 25, 27)
Angel Odena (22, 26)

Ford
Alessandro Luongo (21, 23, 25, 27)
Luca Grassi (22, 26)

Fenton
Giorgio Misseri (21, 23, 25, 27)
Giovanni Sala (22, 26)

Dottor Cajus
Carlo Bosi

Bardolfo
Saverio Fiore

Pistola
Gabriele Sagona

Mrs. Alice Ford
Roberta Mantegna (21, 23, 25)
Angela Nisi (22, 26, 27)

Nannetta
Jessica Nuccio (21, 23, 25, 27)
Giuliana Gianfaldoni (22, 26)

Mrs. Quickly
Marianna Pizzolato (21, 23, 25, 27)
Adriana Di Paola (22, 26)

Mrs. Meg Page
Jurgita Adamonyte

#IoRestoa#IoRestoaCasa #IoRestoaCasa #IoRestoaCasa #IoRestoaCasa #IoRestoaCasa

Buona visione e buon ascolto Good vision and good listening Gute Sicht und gutes Zuhören Boa visão e boa audição Bonne vision et bonne écoute Buena visión y buena escucha Хорошее зрение и хорошее слушание رؤية جيدة واستماع جيد 良好的视野和良好的倾听 अच्छी दृष्टि और अच्छा सुनना

 

Royal Opera House, Covent Garden, 1982

Direttore Carlo Maria Giulini
Sir John Falstaff Renato Bruson
Mrs. Alice Ford Katia Ricciarelli
Pistola William Wildermann
Nannetta Barbara Hendricks
Bardolfo Francis Egerton
Mrs. Quickly Lucia Valentini-Terrani
Oste George MacPherson
Ford Leo Nucci
Dr. Cajus John Dobson
Mrs. Meg Page Brenda Boozer
Fenton Dalmacio González

 Ambrogio Maestri, Falstaff
Roberto Frontali, Ford
Juan Diego Florez, Fenton
Ernesto Gavazzi, Doctor Cajus
Paolo Barbacini, Bardolfo
Luigi Roni, Pistola
Barbara Frittoli, Alice Ford
Inva Mula, Nanetta
Bernadette Manca di Nizza, Mrs Quickly
Anna Caterina Antonacci, Meg Page
Walter Valdi, taverniere
Ilaria Canova, Robin, le Page de Falstaff

Orchestra & Choir la Scala

Riccardo MUTI Conductor
Roberto GABBIANI

Festival Verdi Busseto 4 October 2001

Regia televisiva di Pierre Cavassilas

5 thoughts on “Falstaff

  1. Di Cledes Moscatelli.

    La coinvolgente messa in scena del Falstaff di Verdi per linaugurazione della stagione del Teatro Bonci Un sorriso amaro nel magistrale fugato in stile antico a otto voci per le testuali parole Tutto nel mondo burla, ha siglato la conclusione dellultima opera del maestro Verdi per il suo bicentenario; come un congedo dallarte, unultima fatica compositiva che lo stesso Alfredo Casella preannunci come linizio della moderna musica italiana. Una rivincita personale su quellambito del genere comico che il maestro emiliano aveva in giovent subito come uno smacco in Un giorno di regno, ma soprattutto un frutto miracoloso e rivoluzionario di un ottuagenario che diverte e vuole divertirsi, con la rappresentazione comica attraverso Shakespeare, dei casi umani e delle passioni. Da qui la sfida e la realizzazione straordinariamente riuscita di questo Falstaff lungamente applaudito che ha inaugurato la stagione teatrale del Bonci grazie alla collaudata ventennale esperienza del Conservatorio di Cesena e dellAccademia di Belle Arti di Bologna con la nuova fruttuosa collaborazione dei Conservatori di Ferrara e Pesaro, per una regia rivelatasi proficua nella simbiosi di Gabriella Medetti e Simone Toni e una avvincente direzione di Manlio Benzi alla testa di Orchestra e Coro dei tre rispettivi Conservatori. E da qui la chiave di lettura di questa messinscena e meravigliosa macchina scenica, con illuminanti riferimenti alla cinematografia sul personaggio di Faltaff, di Orson Welles, e al trait dunion verdiano di Macbeth e Otello, in cui si fusa al contempo la visione teatrale del drammaturgo inglese delle Allegre Comari di Windsor e dellEnrico IV, costruita sui ritmi vorticosi di parole e vivaci immagini del libretto di Boito, e la complessit a tutto tondo, musicale e tecnica dellintera partitura. Sul personaggio e sulla vicenda delle burle giocate al vecchio pancione corrotto, sbruffone e libertino, Verdi ha inteso sferrare una scrittura inedita, non pi riconoscibile nello spiegamento del canto, ma anzi destrutturata a una frammentazione di incisi non solo melodica, ma anche ritmica e armonica, dove lorchestra si impone come lelemento fondamentale di continuit e dove il maestro Benzi ha ricomposto la non scontata unit dellopera, rendendo estremamente dinamica e fluida la concertazione dellinsieme dei sessanta giovani strumentisti. In questo contesto lamore solo un accenno fugace di frasi dolcissime tra Fenton e Nannetta; unica frase melodica brevissima: Bocca baciata non perde ventura. Anzi rinnova come fa la luna. E solo in alcuni casi il personaggio vocale assume rilievo, si gonfia, si pavoneggia, come durante il malizioso duetto tra Falstaff e Quickly che gli porta i messaggi ingannevoli delle finte innamorate, o nel ridicolo ritorno al passato (per via di chili e pancia) di Falstaff, o nella caricatura dellautocompiacimento in V, vecchio John, per la tua strada. Efficace e risolutiva lideazione scenografica di taglio classico del giovane Livio Savini e la realizzazione, come sempre ammirevole della Scuola di scenografia cesenate del melodramma, accattivante nel Finale notturno con il bel quadro romantico del parco di Windsor e la grande quercia di Herne. Non da ultimo, la grande unit nel ritmo e nel movimento dellintero staff vocale suddiviso tra i dieci personaggi e i quaranta coristi, selezionato in parte da Primo Palcoscenico, si tenuta grazie alla coinvolgente partecipazione del baritono Paolo Coni, storico e famoso interprete del ruolo di Falstaff: un maestro che ha dato una lezione di stile e sobriet rilevante unendosi alle giovani leve del canto. In alternanza, per la recita successiva Paolo Drigo. Sul versante femminile, preziosa vocalmente e scenicamente lAlice di Maria Giovanna Michelini, (Ala Ganciu), espressivo e ricco il ruolo di Nannetta, la coreana Yo Bo Hui, (Federica Livi), pronte e maliziose la Meg di Serena Dominici e la Quickly di Gloria Petrini. Sul fronte maschile invece parso gradevole nel ruolo di Ford, Andrea Tabili, (Kato Fumiyuki), come pure il Fenton di Enrico Giovagnoli; di arguzia scenica il Cajus di Viktor Mickovski e i servi Bardolfo e Pistola, Luca Narcisi e Massimo Rotundo. A sua volta guide preziose per laffiatamento della compagine corale Gianfranco Placci, Paola Urbinati, Aldo Cicconofri e da non dimenticare lattualizzata realizzazione costumistica dellIPSIA Comandini di Cesena con le importanti luci di Fiammetta Baldiserri.

    Cesena

    Sabato 12 ottobre 2013

  2. Parma – Festival Verdi 2011
    di Giosetta Guerra

    10 ottobre: Buon Compleanno Peppino!

    Il 10 ottobre 1813 nasceva Giuseppe Verdi e anche questanno la mattina del 10 ottobre 2011 alle ore 11.00 stata celebrata una cerimonia per il 198 anniversario della sua nascita davanti al monumento del compositore situato a Parma in Piazza della Pace vicino al Piazzale della Pilotta.
    Per il tradizionale omaggio la citt di Parma e il Gruppo appassionati verdiani Club dei 27 hanno deposto fiori in omaggio al Maestro di Busseto. I rappresentanti delle istituzioni cittadine e dellAmministrazione Comunale, il sovrintendente del Teatro Regio di Parma Mauro Meli, Andrea Rinaldi della Corale Verdi, i rappresentanti delle associazioni musicali cittadine, lIstituto nazionale di studi verdiani, lIstituzione Casa della Musica, il Conservatorio di Musica Arrigo Boito di Parma hanno espresso il loro omaggio a parole, il Coro del Teatro Regio di Parma e la Corale Giuseppe Verdi guidati da Martino Faggiani hanno chiuso la celebrazione con un omaggio musicale. Presenti esponenti di associazioni verdiane straniere e melomani frequentatori del Festival verdiano.
    La sera tutti al Teatro Farnese, situato nellarea della Pilotta, per assistere a un grande Falstaff.

    Un Falstaff coi colori caldi del legno

    Commedia lirica in tre atti di Arrigo Boito, dalla commedia shakespeariana The merry Wives of Windsor. Musica di Giuseppe Verdi

    (10 ottobre 2011 prima)

    Di Giosetta Guerra

    Tutti gabbati: suona sempre un po luciferino lo sfogo finale di Falstaff, quasi un ghigno consolatore intriso di sadismo e di rassegnazione in un mondo dove tutto burla. Almeno una volta tanto siamo tutti uguali, anche se, si sa, ride ben chi ride la risata final. Ma noi non siamo stati gabbati la sera del 10 ottobre 2011 al Teatro Farnese di Parma, almeno dalla produzione di Falstaff.
    Sul palcoscenico del seicentesco teatro ligneo non c losteria della Giarrettiera, ma: un grande letto in legno naturale che va e viene, bauli di legno in qua e in l, festoni bianchi con disegni neri per raffigurare sia i panni stesi sia lacqua del Tamigi dalla quale sbucano le braccia gesticolanti di Falstaff, uccellacci neri agitati da figuranti nascosti (solo una volta visibili), una casa di legno con balconcino, dalla cui finestra viene realmente gettato Falstaff per farlo cadere nel fiume (simulato da donne che tirano lacqua con i secchi), una tinozza lignea con dentro Falstaff nudo ripescato dalle acque, un albero nero spinto a mano e poi la selva di macbethiana memoria (donne che avanzano con rami frondosi in mano). Niente tecnologia, ma tutto artigianale e in linea con i colori e il calore del teatro. Il fondale un telo bianco con un paesaggio disegnato in nero e poi i colori si scambiano come nel negativo di una fotografia nel terzo atto. Allestimento scenico di Jamie Vartan, che cura anche i costumi in stile sobrio e monacale per le donne, estroso, sbuffante, quasi giullaresco per i ruoli buffi maschili. Luci calde di Simon Corder. Il regista Stephen Medcalf caratterizza in modo garbato e mai ridondante i personaggi con laiuto degli stessi artisti che sono anche bravi attori.
    Nel title rle Ambrogio Maestri, vestito, a dispetto della sua notevole stazza, con un pagliaccetto bianco e scarpe, berretto, mantello rosso (pagliacciotto forse meglio coniare un nuovo vocabolo-che poi rosso e in seguito marrone con corna di cervo), entra sdraiato su un letto spinto a mano e fa subito sfoggio della sua poderosa voce di baritono, enorme, ampissima, timbrata, ma capace di alleggerirsi fino ad un comico falsetto (Io son di Ford). La sua imponenza vocale e scenica troneggia per tutta lopera insieme ad una verve tragi-comica che lo rende insuperabile interprete di questo ruolo.
    Al suo fianco un silenzioso servitore in armatura da guerriero e i suoi servi Bardolfo e Pistola, che a volte lo beffeggiano e lo ingannano, interpretati sagacemente da Patrizio Saudelli (tenore, un collaudato caratterista) e Mattia Denti (basso), una coppia, tipo il gatto e la volpe, delineata con precisione attoriale e vocale dai due bravi artisti.
    Uno straordinario Luca Salsi veste i panni di Ford, il baritono gestisce un mezzo vocale ampio e di bel colore con ottimo sostegno del fiato e fraseggio accurato (due titani nel dialogo Ford – Falstaff del secondo atto per la conquista di Alice), grande in sogno o realt con tormento in orchestra e la voce pacata dei corni.
    La voce chiara del tenore Antonio Gandia (Fenton) sale bene e si espande con vigore, Luca Casalin come tenore di carattere interpreta Dott. Cajus.

    Il canto dinsieme delle comari, rigorosamente in nero e bianco, d origine ad un ordito intessuto con cura e con gusto, lo scherzo beffardo nei confronti del vecchio condotto con leggerezza teatrale, ma anche vocale: Svetla Vassileva nei panni di Alice sa far uso della messa di voce, ma il suono piccolo e a mala pena si sente, Romina Tomasoni come Quickly canta bene ma, non avendo una voce molto timbrata, ha pi colori nella tessitura acuta, Daniela Pini una corretta Meg, la pi armoniosa Barbara Bargnesi nel ruolo di Nannetta, il soprano ha voce estesa, canta sul fiato con voce melodiosa e tenuta del suono, producendo bei filati anche rinforzati (Sul fil dun soffio etesio).

    Il mitico Coro del Regio, preparato da Martino Faggiani, fa emergere le sue ottime qualit vocali ed interpretative.
    LOrchestra del Teatro Regio di Parma, diretta dal giovanissimo Andrea Battistoni, tiene sonorit ora concitate, ora delicate, a mo di ricamo, per unirsi al suono intrecciato delle voci in un piacevole e coinvolgente gioco delle parti, cura i ricchi dettagli e i colori della scrittura musicale e d rilievo alle voci degli strumenti.

    Lo spettacolo ha ottenuto il gradimento del pubblico. Noi che conosciamo un po la macchina teatrale dobbiamo ritenerci soddisfatti anche del lavoro fatto dietro le quinte dal direttore musicale di palcoscenico Fabrizio Cassi, dal maestro di sala e preparatore musicale Simone Savina, dal maestro di sala e alle luci Claudio Cirelli, dal maestro di palcoscenico Matteo Rubiconi, dal direttore di scena Paola Lazzari, da operatori e tecnici, e dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno dedicano un tempo infinito alla preparazione di un festival di questa portata.

  3. Nello splendore del Teatro Farnese brilla il Falstaff, testamento verdiano dellanimo umano.

    Tutto il mondo burla il bellissimo fugato finale di un Falstaff che irride alla presunta seriet del mondo e con raffinata sottigliezza espressiva, giocando sulla saggezza spirituale e sullarguta intelligenza di un affollato campionario umano, lancia un sorridente omaggio alla vita. E il congedo dal mondo del suo autore, un grande Verdi che, dopo aver percorso per cinquantaquattro anni il cammino del melodramma sui palcoscenici dei pi grandi teatri, scrive il pi bel testamento di un artista con laffettuosa ironia di una commedia inglese che prende spunto dalle shakespeariane Allegre comari di Windsor con qualche tocco di Enrico IV, colorando tutti i gesti e i sentimenti dellanimo umano, dal riso alla collera, dallamore alla malizia, dalla conquista erotica fino alle corna pi pesanti. E le preziose architetture lignee del Teatro Farnese di Parma che lasciano intatta la magia delle corti rinascimentali italiane incorniciano la sapiente regia di Stephan Medcalf che nellessenzialit di pochi elementi, il gigantesco letto di Falstaff alla Locanda della Giarrettiera, il cestone della biancheria che diventer il suo nascondiglio in casa di Alice Ford fino a che verr scaraventato nel Tamigi, e il magico albero, metafora del bosco incantato, siglano un successo personale nel reggere le sorti di questa commedia umana degli equivoci. Andrea Battistoni sul podio della compagine orchestrale del Regio di Parma privilegia laspetto ritmico del tessuto sonoro muovendosi con passo impetuoso in un intreccio ottimistico che sottolinea lesuberante vitalit dei protagonisti: da un Falstaff splendidamente raccontato nelle velleit amatorie e galanti da un Ambrogio Maestri straordinario nel fare la ruota compiaciuto alla conferma di due nuove conquiste, e particolarmente espressivo nel bel fraseggio particolarmente articolato, alla rabbiosa gelosia di Ford, alias Luca Salsi ricco di una vocalit corposa e spontanea che fa dellaria delle corna E sogno o realt un momento esilarante; al terzetto femminile costituito dalle voci di Tamara Alexeeva che sostituisce lindisposta Svetla Vassileva nelle vesti di Alice Ford; Daniela Pini elegante e squisita nel ruolo di Mrs. Meg Page, Romina Tomasoni che veste i panni di Mrs.
    Quickly e ancora la brava Barbara Bargnesi nel siglare la romantica Nannetta. Poi gli espressivi Mattia Denti (Pistola) e Patrizio Saudelli (Bardolfo) chiudono il cerchio con Luca Casalin nel ruolo del Dr. Cajus, mentre Antonio Gandia un raffinato Fenton. Peccato per che il gioco coloristico dipanato dalla bacchetta di Andrea Battistoni , ricco di una continuit narrativa nel fluire senza scosse nel restituire un umorismo diffuso di intenti espressivi, venga tradito dallacustica disuguale del bellissimo Teatro Farnese che privilegia le vertiginose gradinate anzich la platea.
    Complessivamente lo spettacolo di una godibilit eccezionale per la coesione narrativa nella complessit delle sfumature fra gesto e linea di canto nel fare teatro con naturalezza, spontaneit espressiva e scorrevolezza di racconto che offrono tutti i protagonisti del cast, non ultimi i componenti del bravissimo coro del Regio diretti magnificamente da un Martino Faggiani impeccabile in ogni occasione. E dulcis in fundo gli splendidi costumi di Jamie Vartan ( da segnalare la scena che vede fronteggiare Falstaff e Alice, entrambi in rosso), e le luci di Simon Corder che nella scena del bosco fatato creano suggestioni pregiate.

    Parma, Festival Verdi, Ottobre 2011.

    Claudia Mambelli.

  4. FRANCO ZEFFIRELLI: MAESTRO DELL’USATO SICURO

    Il maestro Zeffirelli punta sull’usato, oltre che sull’insulto, sicuro per le sue regie scenografiche al Teatro dell’Opera. Ne ennesima testimonianza l’allestimento del Falstaff, che, parole di Zeffirelli in persona, un vero e proprio riciclaggio di vecchie produzioni: “Sar il risultato – afferma il maestro toscano – di quanto di meglio ho realizzato nel corso degli anni per quest’opera. C’ tantissimo del Met e della mia ultima edizione romana di vent’anni fa (sic!) e risalente alla sovrintendenza di Cresci. Ho provato cos per gioco a rileggere alcune scene con un’ottica diversa ma stato un tentativo vano, inutile perch veramente c’ gi tutto; come ho fatto io, non si deve far altro che togliersi il cappello, mettersi in ginocchio e tributare la gloria e l’onore a questo forsennato finale che non solo il finale di un’opera ma la fine di un’esistenza artistica, quella di un Verdi che ha voluto terminare la sua grandiosa produzione operistica con Shakespeare a cui peraltro era culturalmente molto legato. Basti pensare che termin il suo lungo percorso musicale dedicandogli i due ultimi grandi capolavori, Falstaff appunto e l’Otello”.
    E a noi cosa baster pensare? Che dovremo inchinarci alla pseudo-arte del riciclaggio di scena di un registone incattivito come il nostro Franco, oppure tributare i massimi onori, come Franco ambiguamente allude, all’imperituro Verdi?
    La seconda che hai detto: sarebbe la risposta del celebre santone guzzantiano.
    Ci basti, per ora, sottolineare ci: il Falstaff tutto tranne che un operone pesante e indigesto per melomani ingordi: ma allora perch allungarne la durata oltre misura, fino a 3 ore e 45 minuti, mandando intervalli ogni mezzore per i lentissimi cambi non solo di fine atto, ma anche di fine scena, e portando, alfine, al supplizio del proscenio pure una bellissima cavalla bianca?
    Gli animali, almeno, teniamoli fuori da queste lungaggini. Tipicamente umane. Tipicamente zeffirelliane.

    FEDERICO LIGOTTI

  5. Invecchiare con dolcezza, ridendo e musicando un’opera buffa. Verdi mantiene fede al suo cognome, del colore della speranza, e ci regala, a ottantanni suonati, un capolavoro del genere satiro-burlesco: se alla fine dei conti “tutto burla”, allora il quieto disincanto della speranza, e non l’anagrammatico caos del caso, a reggere le sorti del mondo. Superiore il Falstaff, in certi suoi contrappunti wagneriani, perfino alla tanto declamata e decantata Traviata.
    Asher Fisch, Franco Zeffirelli, Maurizio Millenotti, Carla Fracci, Renato Bruson: cinque fuoriclasse firmano lavvio della stagione 2010 del Teatro dellOpera di Roma, che cade nel 140 anniversario di Roma Capitale. Il direttore israeliano, tra i pi stimati del panorama internazionale, ritorna nella sala dove nel 2008 port il Viaggio alla fine del millennio. Il regista e scenografo concede subito un bis dopo la sua Traviata natalizia, affiancato dal costumista pluripremiato del cinema italiano, gi candidato agli Oscar proprio per due film del maestro (Otello e Amleto. La signora della danza cura la coreografia. E il carismatico baritono, che da mezzo secolo domina i palcoscenici, indossa unaltra volta i panni del protagonista nellultima creazione di Giuseppe Verdi. Ecco il Falstaff molto atteso passato un ventennio dalla precedente edizione per sabato prossimo 23 gennaio, con lOrchestra e con il Coro del Teatro preparato da Andrea Giorgi, nel nuovo allestimento con il disegno luci di Agostino Angelini. Sono sette le repliche in cartellone, fino a domenica 31.
    Dal remoto 1893, quando esord alla Scala, il capolavoro dellottuagenario compositore ci racconta che Tutto nel mondo burla, come recita la morale del celebre finale. La commedia lirica in tre atti, unica felice incursione verdiana nel genero buffo, ambientata allinizio del 1400. Il libretto di Arrigo Boito si ispira a testi shakespeariani (Le allegre comari di Windsor e Enrico IV).
    Cast internazionale, con diversi nomi di grande spicco: Juan Pons, Alberto Mastromarino e Ruggero Raimondi (si alternano a Bruson nel ruolo principale, Sir John Falstaff), il baritono spagnolo Carlos lvarez, Luca Salsi e Pierluigi Dilengite (Ford), Taylor Stayton e Leonardo Caimi (Fenton), Mario Bolognesi (Dott. Caius), Patrizio Saudelli (Bardolfo), Carlo Di Cristoforo (Pistola), il soprano greco Myrt Papatanasiu appena applaudita in Traviata, Serena Farnocchia e Mina Yamazaki (Mrs Alice Ford), Laura Giordano, Gladys Rossi e Serena Gamberoni (Nannetta), Elisabetta Fiorillo, Rossana Rinaldi (Mrs Quickly), Francesca Franci (Mrs Meg Page). Partecipano alcune allieve della Scuola di Danza. Nelle recite del 27 e del 30 salir sul podio il direttore ucraino Andriy Yurkevich.
    In coincidenza con lapertura della stagione viene inaugurata la prima delle tre mostre curate dallArchivio Storico e Audiovisuale del Teatro: nel foyer di primo ordine e nella nuova sala espositiva del III piano, dal 23 gennaio fino al 30 marzo, gli spettatori troveranno le suggestive creazioni che il grande scultore americano Alexander Calder forgi per lo spettacolo Work in progress nel 1967-68.

    FEDERICO LIGOTTI

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *