Medea, Novello Giasone

Posted by on February 25, 2022

https://www.raiplay.it/video/2021/10/Medea-Guarnieri-b66fb967-2ce9-4969-bc9a-8b7976cfda47.html Medea di Adriano Guarnieri opera video in tre parti liberamente ispirata a Euripide Medea 1 Sonia Visentin Medea 2 Antonella Ruggiero Medea 3 Alda Caiello Giasone Andrew Watts flauto basso e contrabbasso Roberto Fabbriciani flauto Annamaria Morini pianoforte Alessandro Commellato live electronics e regia del suono Centro Tempo Reale, Firenze ­ CSC-DEI Università di

https://www.raiplay.it/video/2021/10/Medea-Guarnieri-b66fb967-2ce9-4969-bc9a-8b7976cfda47.html

Medea
di Adriano Guarnieri
opera video in tre parti liberamente ispirata a Euripide

Medea 1 Sonia Visentin
Medea 2 Antonella Ruggiero
Medea 3 Alda Caiello
Giasone Andrew Watts

flauto basso e contrabbasso Roberto Fabbriciani

flauto Annamaria Morini
pianoforte Alessandro Commellato

live electronics e regia del suono Centro Tempo Reale, Firenze ­
CSC-DEI Università di Padova (Progetto MEGA IST-1999-20410)
Nicola Bernardini, Alvise Vidolin

maestro concertatore e direttore
Pietro Borgonovo

regia
Giorgio Barberio Corsetti

creazione video
Fabio Massimo Iaquone

scene
Giorgio Barberio Corsetti e Cristian Taraborrelli

costumi
Cristian Taraborrelli

light designer
Fabio Barettin

Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
direttore del Coro Guillaume Tourniaire

prima rappresentazione assoluta
commissione Fondazione Teatro La Fenice di Venezia

@2021 EMA Vinci contemporanea 40122

https://www.raiplay.it/video/2020/05/opera—medea-f621f4eb-645f-4c0c-9af2-68e789eceb37.html

Anna Caterina Antonacci, Giuseppe Filianoti, Cinzia Forte, Giovanni Battista Parodi, Sara Mingardo, Diego Matamoros, Erika Grimaldi

Conductor Evelino Pidò
Orchestra del Teatro Regio di Torino
Coro del Teatro Regio di Torino
Chorus Master Roberto Gabbiani
Stage Director Hugo de Ana
Stage Designer Hugo de Ana
RegiaHugo de Ana
Lightning Designer Pascal Merat

TCBO: Medea Medeamaterial,
il dittico prodotto con Nimrod Opera Zurich approda al Comunale
con Marco Angius sul podio e la regia di Pamela HunterBologna, Teatro Comunale, 11 e 12 ottobre 2017

Inaugura il festival Bologna Modern l’11 e 12 ottobre (ore 20.00), al Teatro Comunale, il dittico Medea | Medeamaterial, che vede affiancati l’atto unico composto da Georg Benda nel 1775 e l’opera di Pascal Dusapin del 1992, quest’ultima in prima rappresentazione italiana. Sul podio Marco Angius, che in questi anni ha legato il suo nome alle proposte del Comunale dedicate al repertorio contemporaneo. La regia è firmata da Pamela Hunter, per una nuova produzione realizzata da Nimrod Opera Zurich con Dalibor Pyš (video e camera), Francesco Canavese e Giovanni Magaglio (suono) e Daniele Naldi (luci). Nel ruolo di Medea saranno impegnate Salome Kammer (Benda) – nota al pubblico del grande schermo per la sua interpretazione della violoncellista Clarissa nel film “Heimat 2 – Cronaca di una giovinezza”, diretto dal regista tedesco Edgar Reitz – e Piia Komsi (Dusapin) – soprano finlandese apprezzato in tutto il mondo, da Buenos Aires a New York, per le sue capacità virtuosistiche –, mentre per entrambe le opere sarà Paul Suter a vestire i panni di Giasone. Orchestra e Coro (preparato da Mario Benotto) sono quelli del Comunale di Bologna.

Lo spettacolo sarà registrato e trasmesso in differita da Radio3.

Ho sempre voluto scrivere un dramma di questo tipo […] In verità, niente mi ha mai sorpreso a tal punto, perché ho sempre immaginato che un pezzo scritto in questo modo risulterebbe alquanto inefficace! Sai, ovviamente, che in esso non c’è canto, ma soltanto recitazione, per la quale la musica è soltanto come l’obbligato per il recitativo. Ogni tanto vengono pronunciate delle parole mentre la musica prosegue e questo ha un effetto splendido.” Così scriveva in una lettera al padre il giovane Mozart dopo aver assistito a una recita della Medea di Benda a Mannheim nel 1778. Melodramma in un atto composto nel 1775 su libretto del poeta e drammaturgo tedesco Friedrich Wilhelm Gotter, narra il tragico mito di Medea ispirandosi a Euripide e a Ovidio. Influenzato dall’estetica di Lessing, Benda elabora una costruzione musicale, dall’alto tasso emozionale, che fa largo uso di temi ricorrenti legati al ricordo.

Pascal Dusapin è uno dei più importanti compositori della scena musicale francese contemporanea, le cui opere sono diventate parte integrante del repertorio. Anch’egli come Benda prende ispirazione dal mito di Medea e nel 1992 compone Medeamaterial, un lavoro che, come spesso accade in Dusapin, fa convergere diverse forme artistiche in modo mirabile: musica, lirismo, letteratura, storia, filosofia, il tutto basato sul testo del grande drammaturgo tedesco Heiner Müller, scomparso nel 1995, tre anni dopo la prima rappresentazione dell’opera. Quest’ultimo si focalizza principalmente sul disturbo psicologico che affligge la protagonista, sul suo manifestarsi e sugli effetti che ha sul suo corpo e su quelli di chi le è vicino. La personalità schizofrenica di Medea viene resa attraverso il raddoppio della sua voce da parte di un quartetto vocale, che trasformano le parole di rabbia e lamento in una sorta di polifonia.

L’idea su cui si basa questa produzione è quella di combinare la grande forza drammatica del mito di Medea raccontato da Benda con l’introspezione psicologica tratteggiata da Pascal Dusapin. Raccontando la lotta interiore che lacera la figlia di Eeta, determinata a compiere la sua terrificante vendetta, il palco viene preparato alla complicata e profondamente introspettiva analisi a cui la protagonista viene sottoposta nell’opera di Dusapin. La musica di quest’ultimo riesce a mantenere un delicato equilibrio tra il terrore generato dall’orribile atto e le emozioni che caratterizzano i personaggi della storia. Utilizzando dei flash-back e degli effetti di “eco visivo”, la psicosi tratteggiata da Dusapin tormenta la Medeadi Benda, e i momenti di verità in Benda ritornano come ricordi in Dusapin. Per raggiungere questa “risonanza emozionale” tra le due opere la messinscena è completamente astratta, utilizzando un linguaggio figurato concepito per permettere che le emozioni espresse dalla musica possano produrre il loro massimo effetto.

Medea e Medeamaterial vengono eseguite en suite e senza intervallo, per una durata di circa un’ora e quaranta minuti.

 

2 thoughts on “Medea, Novello Giasone

  1. Tragicamente contemporanea la Medea andata in scena al Petruzzelli per l’ultima creazione del coreografo Davide Bombana, in uno spettacolo dalla grande capacit visionaria e quasi cinematografica. Nella rilettura di Bombana il personaggio di Medea raffigura il mito greco che incarna gli aspetti pi drammatici legati al rapporto tra i due sessi, laddove il personaggio maschile di Giasone finisce per incarnare la metafora dell’arroganza personale e insieme dell’asservimento verso il potere tipico di un arrampicatore sociale. Le vicende dell’eroina del dramma di Euripide, a cui si ispirato il coreografo, risaltano in tutta la loro tragicit nell’interpretazione intensa di Eleonora Abbagnato affiancata da Jean-Sbastien Colau nel ruolo di Giasone, mentre intorno ai due amanti- gi dal loro primo apparire sulla scena- sembra intessere la trama del male il personaggio del Messaggero, ruolo in cui si messo in evidenza Percevale Perks, che punteggia con i suoi interventi l’apparire della furia omicida in Medea. Nella storia d’amore con Giasone, infatti, il male irrompe gi dall’inizio nella vita dei protagonisti e ha i suoni laceranti dei frammenti di musica elettronica firmati da Fausto Romitelli, giovane compositore recentemente scomparso (Gorizia, 1963- Milano, 2004): sonorit al limite dell’elettroacustica, in grado di segnare il passo della violenza. L’emergere del male, in Medea, per sembra avere una sua giustificazione: la vendetta, sia pure aberrante, per il tradimento di Giasone, successivo all’abbandono della famiglia da parte della stessa Medea, che arriva a far trucidare suo fratello per salvare lo sposo e permettergli di fuggire con lei sulla nave Argo. Per questa paradossale giustificazione Euripide le concede l’apoteosi finale (dopo aver ammazzato i figli) e l’ascesa al cielo raccolta dal sole, mentre la punizione terrena di Giasone lo priva di ogni aspirazione. Alla resa del plot narrativo ha contribuito molto la selezione delle musiche di Arvo Prt, in perfetta simbiosi con il balletto, e la loro esecuzione affidata allOrchestra della Fondazione Petruzzelli diretta dal M Giuseppe La Malfa. Fantastici i costumi di Dorin Gal (ha firmato anche le scene e il disegno luci) e realizzati dall’Artelier di Luigi Spezzacatene. Abiti essenziali nella loro contemporaneit, anche se impreziositi di dettagli per caratterizzare soprattutto le ambientazioni e le popolazioni: dall’aulicit della Colchide alla dimensione dell’isolamento durante il viaggio, fino alla ricchezza dei Corinti, simboleggiata dalle lussureggianti vesti dai riflessi dorati. Lo sfarzo della corte dei Corinti si riflette nel re Creonte e nella figlia Creusa, con Bruno Milo e Shirley Esseboom ottimi interpreti impegnati nei passi di danza pi classicheggianti. Nel cast dei danzatori: Giorgia Calenda, Chiara Teodori, Lucia Ermetto, Silvia Aiuvalasit, Maude Hlne Treille, Romina Leone, Angelo Perfido, Filippo Del Sal, Vito Bortone, Alessio Rezza, Giuseppe Schiavone e Giovanni Cirac e infine i tre piccoli Ingrid Bianco, Sara Barulli e Cosma Linda Lorusso, nel ruolo dei figli di Medea. Nell’insieme si trattato di uno spettacolo di danza contemporanea con forti componenti di richiamo all’arcaicit del mito di Medea, a cui Bombana (con l’assistente coreografica e Maitre de ballet Paola Belli) ha restituito un’attualit sofisticata e piena di spunti interpretativi: un balletto che richiama l’attenzione dello spettatore per un’ora e mezza senza soluzioni di continuit, quasi avvolgendolo nella ricchezza dell’invenzione coreografica. Grande stile nell’allestimento, curato nei minimi particolari, fino alla realizzazione video di Enrico Mazzi e al sound editing Silvio Brambilla.

    Mariapina Mascolo

    articolo tratto dal “Quotidiano di Bari” del 6 settembre 2011

  2. Arriva in porto al Festival martinese la nave Argo de Il Novello Giasone

    La ripresa in tempi moderni della partitura de Il Novello Giasone di Francesco Cavalli ha riportato il Festival della Valle d’Itria a una dimensione delle origini, non solo per la scelta di una delle opere pi note del repertorio barocco -sia pure nella rarit della versione firmata da Alessandro Stradella- ma anche per una certa aura di sperimentalismo e di ricerca. Ledizione critica dell’opera stata curata da Nicola Usula (riscopritore della partitura) e Marco Beghelli, con la consulenza di Lorenzo Bianconi. Non potevano mancare gli strumenti antichi con cui hanno suonato i musicisti del Festival Baroque Ensemble, diretti dal M Antonio Greco. Il Festival quest’anno ha puntato su registi giovani, come la italo-francese Juliette Deschamps, che ha portato con s la ventata di colori dei costumi di Vanessa Sannino. Il Novello Giasone, andato in scena a Martina Franca nel Teatro Verdi, ha offerto una rilettura estetica dell’opera, in grado di riportare, anche in un palcoscenico di un teatro da camera, il senso della meraviglia del Barocco, anche se racchiuso in un piccolo scrigno: la nave Argo di cui resta solo lo scheletro ligneo, dopo le navigazioni di Giasone, animato dalle vele/sipari e che diventa -nelle scene di Benito Leonori illuminate dalle luci di Alessandro Carletti- come una culla in cui prendono vita le storie dei personaggi. L’opera di Cavalli/Stradella incentrata su un canovaccio da commedia dell’arte, con protagonisti a volte ammiccanti con il pubblico, avvolgendosi in doppi sensi e allusioni che si alternano alle punte pi drammatiche. Tra situazioni altalenanti tra il comico e il tragico si snoda il collaudato libretto di Giacinto Andrea Cicognini che semplifica molto, colorandola di un lieto fine caramelloso, l’intricata e abbastanza triste vicenda di Giasone e Medea, difficile sin dall’inizio e culminata con una vera e propria strage causata dalla protagonista dopo che il suo amato la ripudia per unirsi a Creusa, figlia del re Creonte. Medea, diventata essa stessa emblema della vendetta coniugale, incarna la madre che uccide i figli avuti da Giasone e regala alla nuova sposa una veste nuziale che le diffonde nelle vene un fuoco magico, propagato al palazzo reale e ai suoi abitanti. Ma nel libretto di Cicognini non c’ traccia dell’ansia per la ricerca del vello d’oro, n il presagio del triste epilogo della tragica storia d’amore. La narrazione intessuta tra la gelosia tra le due donne con cui Giasone fino allora ha avuto figli: Isifile e Medea, mentre si affaccia sulla scena una miriade di personaggi, ognuno con la propria storia. Nella recita al Teatro Verdi ha brillato per humor, interpretazione scenica e per sorprendente interpretazione della parte il sopranista Paolo Lopez, nelle vesti di una civettuola quanto goffa fantesca. Perfetta nel suo ruolo di Isifile il soprano Roberta Mameli, che formava un’affiatata coppia con il baritono Borja Quiza/Giasone, diviso tra l’amore passato e quello attuale di Medea/il soprano Aurora Tirotta (che ha sostituito Daniela Dess infortunata). Applausi anche per Luca Tittoto/Oreste. Hanno completato il cast Mirko Guadagnini/Egeo e Luigi De Donato/Besso, Alinda/Gaia Petrone, Ercole/Masashi Mori, Demo/Krystian Adam, Volano/Pavol Kuban, Sole/Maria Luisa Casali, Musica/Gabriella Costa, Poesia/Giuseppina Bridelli, Pittura/Gaia Petrone, Architettura/Krystian Adam, Satiro/Pavol Kuban, Amore/Giuseppina Bridelli. Nel complesso si trattato di unoperazione coraggiosamente riuscita, con la nave del Novello Giasone questa volta andata in porto.

    Mariapina Mascolo

    articolo tratto dal Quotidiano di Bari del 2 agosto 2011

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *