Teatro San Carlo Napoli
Conductor Juraj Valčuha
Orchestra and Chorus of Teatro San Carlo, Napoli
Chorus Master, Marco Faelli
Director, Sets and Costumes Designer, Hugo de Ana
Light Designer, Vinicio Cheli
Minnie Emily Magee
Dick Johnson Roberto Aronica
Jack Rance Claudio Sgura
Nick Bruno Lazzaretti
Ashby John Paul Huckle
Sonora Gianfranco Montresor
Sid Paolo Orecchia
Trin Antonello Ceron
Bello Tommaso Barea
Harry Orlando Polidoro
Joe Enrico Cossutta
Happy Ivan Marino
Larkens Donato Di Gioia
Billy Jackrabbit Enrico Marchesini
Wowkle Alessandra Visentin
Jake Wallace Carlo Checchi
José Castro Francesco Musinu
A postilion Armando Valentino
MET 1992
Conductor Leonard Slatkin
Regia Giancarlo Del Monaco
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Anne-Marie Antoine, Maurice Stern, Benito di Bella, Jonathan
Green, Gregory Stapp, Charles Damsel, Adolfo Llorca, Stephen Biggers, Rebecca Russell
Conductor Christian Badea
Spoleto Festival Orchestra
The Westminster Choir
Chorus Master Glenn Parker
Stage Director Bruce Beresford
Stage Designer Ken Adam
Costume Designer Ken Adam
Scala 1991
Placido Domingo, Mara Zampieri, Juan Pons, Sergio Bertocchi, Luigi Roni, Antonio Salvadori
Conductor Lorin Maazel
Orchestra of the Teatro alla Scala
Regia Jonathan Miller
Stage Designer Stefanos Lazaridis
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Metropolitan 2011
CONDUCTOR
Nicola Luisotti
Regia
Giancarlo del Monaco
SET & COSTUME DESIGNER
Michael Scott
LIGHTING DESIGNER
Gil Wechsler
Joe
Michael Forest
Bello
Richard Bernstein
Harry
Adam Laurence Herskowitz
Nick, a bartender
Tony Stevenson
Happy
David Crawford
Sid
Trevor Scheunemann
Sonora
Dwayne Croft
Jim Larkens
Edward Parks
Trin
Hugo Vera
Jack Rance, the sheriff
Lucio Gallo
Jake Wallace, a minstrel
Oren Gradus
Ashby, Wells Fargo agent
Keith Miller
Minnie
Deborah Voigt
A Pony Express Rider
Edward Mout
Dick Johnson (Ramerrez)
Marcello Giordani
José Castro
Jeff Mattsey
Wowkle, Billy’s squaw
Ginger Costa-Jackson
Billy Jackrabbit, an Indian
Philip Cokorinos
Teatro San Carlo 2015
Carmen María José Montiel
Micaëla Eleonora Buratto
Don José Brian Jagde
Escamillo Kostas Smoriginas
Moralès Roberto Accurso
Zuniga Gianfranco Montresor
Mercédès Giuseppina Bridelli
Frasquita Sandra Pastrana
Dancaïre Fabio Previati
Remendado Carlo Bosi
Conductor Zubin Mehta
Orchestra, Chorus and Coro di Voci Bianche of Teatro di San Carlo
Coreo Daniele Finzi Pasca / Maria Bonzanigo
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Met 2018
Conductor
Marco Armiliato
Regia
Giancarlo del Monaco
Set and costume designer
Michael Scott
Lighting designer
Gil Wechsler
Revival stage director
Gregory Keller
Joe
Scott Scully
Bello
Richard Bernstein
Harry
Alok Kumar
Nick
Carlo Bosi
Happy
Joseph Barron
Sid
Jeongcheol Cha
Sonora
Michael Todd Simpson
Jim Larkens
Adrian Timpau
Trin
Eduardo Valdes
Jack rance
Željko Lučić
Jake wallace
Oren Gradus
Ashby
Matthew Rose
Minnie
Eva-Maria Westbroek
A pony express rider
Ian Koziara
Dick Johnson (Ramerrez)
Jonas Kaufmann
José Castro
Kidon Choi
Wowkle
MaryAnn McCormick
Billy Jackrabbit
Philip Cokorinos
Stagione 2015/2016
Orchestra del Teatro alla Scala
Nuova produzione Teatro alla Scala
Minnie Barbara Haveman
Jack Rance Claudio Sgura
Direttore Riccardo Chailly
Regia Robert Carsen Scene Robert Carsen e Luis Carvalho
Costumi Petra Reinhardt
Luci Robert Carsen e Peter Van Praet
Dicembre 2016 Vienna
Dick Johnson (Ramerrez) JOSE CURA
Minnie Eva-Maria Westbrock
Sheriff Jack Rance Tomasz Konieczny,
Nick Joseph Dennis
Sid Mihail Dogotari
Bello Igor Onishchenko
Sonora Boaz Daniel
Harry Peter Jelosits
Trin Thomas Ebenstein
Happy Clemens Unterreiner
Jake Wallace Orhan Yildiz
José Castro Orhan Yildiz
Wowkle Miriam Albano
Conductor Mikko Franck,
Directed and light Marco Arturo Marelli
Stage Marco Arturo Marelli
Costumes Dagmar Niefind
Live ARTE 5 October 2013
Wiener Staatsoper
Franz Welser-Möst Conductor
Nina Stemme Minnie
Tomasz Konieczny Sheriff Jack Rance
Jonas Kaufmann / Dick Johnson (Ramerrez)
Norbert Ernst Nick
Paolo Rumetz Ashby
Boaz Daniel Sonora
Michael Roider Trin
Hans Peter Kammerer Sid
Tae-Joong Yang Bello
Peter Jelosits Harry
Carlos Osuna Joe
Clemens Unterreiner Happy
Il Hong Larkens
Jongmin Park Billy Jackrabbit
Juliette Mars Wowkle
Alessio Arduini Jake Wallace
Alessio Arduini José Castro
Wolfram Igor Derntl Postillion
Minnie Daniela Dessì
Dick Johnson Fabio Armiliato
Jack Rance Silvano Carroli
Nick Vicente Ombuena
Ashby Pavel Kudinov
Sonora Manel Esteve
Trin Jon Plazaola
Sid Radoslaw Wierlgus
Bello Juan José Navarro
Harry Mario Alves
Joe Manuel De Diego
Happy José Manuel Dìaz
Larkens Fernando Latorre
Billy Jackrabbit Alberto Feria
Wowkle Giovanna Lanza
Jack Wallace Carlos Carzoglio
Josè Castro Eduardo Jimenez
Un postiglione Victor Sordo
Direttore
Pedro Halffter
Regia Giancarlo Del Monaco
Sono perfettamente d’accordo con il collega Virgilio Celletti della qualit di tutto il cast, non solo della felice coppia Dess-Armiliato: nei ruoli minori c’era fior fiore di cantanti intelligenti come Cristiano Olivieri e Marco Voleri e tantisismi altri. Anche la direzione d’orchestra di Veronesi era piu’ sicura, matura, efficace. Ma si sarebbe dovuto ascoltare lo spettacolo a occhi chiusi. Scenoigrafo e regista (perch citarli facdendo loro pubblicit?!) sono stati due infami. Infami perch traditori, come si dice nel gergo mafioso. Hanno tradito chi ha pagato il biglietto per godere un’opera di Puccini e hanno tradito l’idea stessa dell’opera pensata dal suo autore che tanto litig con i collaboratori al libretto che faticarono a capire quello che il Maestro cercava. Puccini cercava una nuova storia d’amore da innestare tra le umane miserie di gente del suo tempo, o di un passato molto prossimo, che per vivere avevano sopportato immani fatiche fisiche e psicologiche, dal lavoro in miniera al distacco dagli affetti, dalla casa… insomma l’epopea anche sanguinante dell’emigrazione italiana. E gli infami hanno pensato bene di bruciare l’idea pucciniana e affollare il palcoscenico con simboli dei Maya per gridare al mondo che l c’erano adoratori dell’oro e che quanto accadeva era frutto della bramosia dell’oro.
Demenziale. Anche perch quel po’ di oro che i minatori avevano messo da parte nessuno lo ruba: il bandito diventa subito “ex” per amore di Minnie e per nulla al mondo avrebbe rubato quel “tesoretto” che lei custodiva, n avrebbe permesso ad altri di farlo. E se mai l’avessero anche rubato, era il solo modo di sopravvivere per una banda di poveracci i quali non depredavano per bramosia,ma per fame. La bramosia va lasciata ai potenti, l’ingordiagia del denaro vizio dei politici o di chi gi ha accumulato ricchezze. Non di quattro disperati senza futuro. Lo stesso sceriffo ammette che s, tempo addietro, aveva lasciato le bische dove barare era diventato per lui troppo pericoloso, e attratto dalla corsa all’ora era arrivato fino l. Ma subito aveva capito che erano tutte favole, leggende, e che per vivere decorosamente era meglio accettare una stella di sceriffo e fingersi al servizio della giustizia.
Bramosia dell’oro di chi, allora. Dei pionieri che affamati, perseguitati da condanne anche a morte, falliti negli affetti famigliari erano scappati dall’Europa per il Nuovo Mondo ? E che cosa avevano rubato, oro? No. Avevano rubato le terre agli indiani e quasi sempre lo avevano fatto con brutale prepotenza e tragica arroganza, macchiandosi di una colpa gravissima. Ma era la colpa di chi, per la sopravvivenza, disposto a tutto e fa guerra al resto del mondo per avere un pezzo di terra da arare e seminare per mangiare con la propria famiglia. Ed anche qui, la terrificante strage degli indiani non appartiene alla bramosia dell’oro, ma alla caccia ad un pascolo per foraggiare qualche vacca.
Non so se si capito, ma quella scenografia con regia aggiunta non mi sono proprio piaciute.
Daniele Rubboli
LA FANCIULLA DEL WEST
Si fa fatica a parlare di lei come di una fanciulla, considerato che fra meno di cinque mesi compir cento anni. In realt non ha perso in tutto questo tempo n la freschezza n il fascino, anche se Puccini le riserva uno dei
ruoli pi impegnativi e sfibranti della storia del melodramma. La Fanciulla del West, ovviamente. E stiamo parlando sia dellopera pucciniana, sia del personaggio che ne fa una storia piena di significati. Ha un nome
da fumetto, Minnie, e non certo celebre come altre eroine pucciniane, lappassionata Tosca, la bohemienne Mim, la principessa Turandot o linfelice Butterfly, ma non ha nulla da invidiare ad esse in fatto di personalit e di vitalit. Per non parlare della generosit che caratterizza il suo modo di gestire, quasi da missionaria, un saloon del far west. Ma ci che pi conta, dovendo riferire su come la fondazione Festival Pucciniano di Torre del Lago ha celebrato questo centenario della Fanciulla, la vocalit che costringe la protagonista ad affrontare situazioni quasi proibitive.
Passando dal personaggio allinterprete, quella di Daniela Dess nel ruolo del titolo stata una scelta quasi scontata e neppure tanto impegnativa, dato che il soprano era gi stata Minnie cinque anni or sono sullo stesso palcoscenico (per la precisione sul palcoscenico che da due anni a questa parte sostituisce quello del precedente teatro allaperto). Bene: il pubblico lha lungamente applaudita per come lei ha saputo trasformare la difficolt in bellezza di canto, gli acuti insidiosi in sonorit preziose.
Come cinque anni fa anche Fabio Armiliato, il bandito Dick Johnson. E se la Dess ha confermato in pieno la sua vocalit, al sicuro dalle flessioni che possono essere causate dal trascorrere del tempo, Armiliato ha manifestato addirittura progressi nella sicurezza dellacuto, nel fraseggio e nel timbro.
Pi che nel celebre arioso che precede il finale dellopera, ne ha dato dimostrazione, nel secondo atto, nel duetto e nellaria in cui annuncia il proprio ravvedimento.
Terza conferma rispetto alledizione del 2005, la presenza sul podio di Alberto Veronesi, che anche il direttore artistico e musicale del Festival Puccini. Proprio nel periodo che intercorre fra le due edizioni della
Fanciulla del West, e in particolare negli ultimi due anni, Veronesi ha acquisito una maturit e una padronanza direttoriale senza le quale non si pu pretendere di dirigere unopera in cui un’elaborazione strumentale
che non ha precedenti fa dell’orchestra la vera protagonista, la mirabile evocatrice di ambienti e di stati d’animo.
E nuovo invece lallestimento, cio la regia e la scenografia. E in molti, per la verit hanno rimpianto il precedente. La regista Kirsten Harms non ha certo contribuito alla comprensione di questo che soprattutto un dramma sociale, e lo scenografo Franco Adami ha popolato la scena di sculture che potranno anche in assoluto essere pregevoli, ma non hanno nulla a che fare con questopera, a meno che non si affrontino complesse argomentazioni che uno spettatore di melodramma, in unasfissiante notte di met luglio non ha alcun dovere o alcuna volont di sostenere. I due ritengono che in cento anni il gusto del pubblico sia cambiato: ma appena poche ore fa proprio il pubblico li ha sonoramente contestati.
Virgilio Celletti