Roland Petit

Posted by on May 9, 2020

http://www.cetv-online.it/demand.php?id=99 Soirée Roland Petit Costumi Christine Laurent, Luisa Spinatelli e Yves Saint-Laurent Gymnopédies pas de deux music Erik Satie Anna Chiara Amirante e Giuseppe Ciccarelli 1988  Morel  et Saint-Loup ou le combat des anges pas de deux music Gabriel Fauré da Proust (ou les intermittences du coeur) Alessandro Staiano e Stanislao Capissi  La rose malade

http://www.cetv-online.it/demand.php?id=99

Soirée Roland Petit

Costumi
Christine Laurent, Luisa Spinatelli e Yves Saint-Laurent

Gymnopédies
pas de deux
music Erik Satie
Anna Chiara Amirante e Giuseppe Ciccarelli
1988

 Morel  et Saint-Loup ou le combat des anges
pas de deux
music Gabriel Fauré
da Proust (ou les intermittences du coeur)
Alessandro Staiano e Stanislao Capissi

 La rose malade
music
Adagietto della “quinta” di Gustav Mahler
Maria Eichwal e Giuseppe Picone
1973

Pink Floyd Ballett
ripresa da Luigi Bonino con Lienz Chang
Anna Chiara Amirante, Martina Affaticato, Claudia D’Antonio, Candida Sorrentino, Stanislao Capissi, Carlo De Martino, Ertu Gjoni, Salvatore Manzo, Alessandro Staiano

Obscured by clouds
Carlo De Martino

Careful with that Axe, Eugene
Anna Chiara Amirante
Martina Affaticato
Claudia D’Antonio
Alessandro Staiano
Stanislao Capissi
Ertu Gjoni

The Great Gig in the Sky pas de deux
Claudia D’Antonio
Stanislao Capissi

Echoes pas de trois
Candida Sorrentino
Carlo De Martino
Salvatore Manzo

Echoes assolo
Alessandro Staiano

Echoes, Obscured by clouds, One of these days, Money
Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo

One of these days (bis)

luci Jean-Michel Desiré

1972

Musiche (su base registrata) The Pink Floyd
Balletto di Roland Petit Ripreso da Luigi Bonino
Luci Jean-Michel Désiré
Interpreti principali
Susanna Salvi Claudio
Cocino Alessio Rezza
Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma
Allestimento Teatro dell’Opera di Roma

Balletto Nazionale della Cina

Pink Floyd Ballet
La rose malade
Coreografie di Roland Petit riprese da Luigi Bonino
Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma
Terme di Caracalla 23 – 27 giugno 2015

Opera National de Paris

Notre dame de Paris
un ballet de Rolan Petit
d’après le roman de Victor Hugo
music Maurice Jarre
Costumes Yves Saint Laurent

Esméralda Isabel Guerin
Quasimodo Nicolas Le Riche
Frollo Laurent Hilaire
Phoebus Manuel Legris

Orchestra, Ballet & Choir Opera National de Paris

 

Actualites Mediterranee. Marseille, Salle Valliers, France.
Excerpts performances of One Of These Days, Careful With That Axe Eugene and Echoes from The Ballet de Marseille dress rehearsals were filmed on 21 November, 1972.
Broadcast on ORTF on 22 November, 1972.

This video was restored from The Early Years 1965-1972 – Vol. 6 1972 Obfuscation

1 thought on “Roland Petit

  1. Recensione dello spettacolo
    Roland Petit e la magia del mediterraneo
    Successo per la serata dedicata al coreografo con l’Arlesienne e Carmen

    Il Teatro dell’Opera di Roma ha dedicato a Roland Petit l’ultimo spettacolo di balletto del 2010, un anno particolare per il teatro lirico romano, che ha visto l’affermarsi del nuovo corso nella conduzione artistica del teatro sia riguardo all’opera sia al balletto.

    Proprio in quest’ultima disciplina si sono verificate e si verificano ancora varie diffidenze, con il pubblico ed una parte della criica, dubbiosi circa la guida del Corpo di Ballo che passato dalla sapienti ed esperte mani di Carla Fracci, che avevano condotto l’organismo stabile del teatro romano a traguardi difficilemente raggiuti nel corso della sua storia, per passare in quelle di Micha Van Hoecke, artista sicuramente molto famoso ma al quale manca, nella sua poliennale esperienza, la guida del corpo di ballo di un grande teatro.

    Dopo Sylvia che qualche settimana fa aveva fornito qualche perplessit per quanto visto sul palcoscenico, dal 22 dicembre, andata in scena una Serata Roland Petit che prevedeva due celebrate coreografie dell’artista francese, L’Arlsienne e Carmen.

    Lo spettacolo ha avuto un buon successo di pubblico e si rivelato molto ben curato in tutte le sue componenti evidenziando una felice ‘familiarit’ di Van Hoecke con un repertorio di questo tipo. Innanzi tutto efficace si rivelata la scelta dei due titoli che ha dato allo spettacolo una unitariet ambientale accentrata su soggetti di ispirazione ‘mediterranea’. Il sole e le campagne della Provenza nell’Arlsienne con la Siviglia della Carmen che, pur essendo un prodotto della cultura francese, il soggetto conserva sempre la sensualit ed il calore della Spagna. Il tutto esaltato dalla musica di George Bizet uno degli autori pi abili nel coinvolgere lo spettatore.

    I due balletti sono stati creati in momenti diversi della carriera di Roland Petit; Carmen del 1949, L’Arlsienne del 1974; poteva essere una scelta azzardata per gli anni che ci separano da queste due creature ma, dopo aver visto lo spettacolo, possiamo dire che si sono rivelate sempre attuali. In esse costante la sensualit, dolce ed onirica nel primo, pi travolgente nel secondo, ma entrambi straordinarie nell’epilogo drammatico, dal suicidio di Frederi alla toccante scena dell’uccisione di Carmen da parte di un Don Jos, geloso ed esasperato, che colpisce a morte a sua amata per poi esserne immediatamente pentito e cercare di ravvisare nel corpo inerme di Carmen qualche segno di vita che potesse annullare quanto la sua rabbia aveva provocato. Un drammatico rullo di timpani ha sottolineato il momento dell’omicidio per poi riprendere il tema di Carmen per una catarsi di rara efficacia.

    Altro elemento positivo della serata sono stati i danzatori. Nella recita del 23 dicembre, alla quale abbiamo assistito, nell’Arlsienne abbiamo ammirato due giovani interpreti. Erika Gaudenzi (Vivette) e Ivan Vasiliev (Frederi). La prima, appartenente alla compagnia stabile del Teatro dell’Opera, ha dato vita ad un personaggio dolce e sognante, pieno di delicatezza e di ‘charme’ che si contrapponeva alla danza pi virile e prorompente di Ivan Vasiliev, danzatore poco pi che ventenne, una delle promesse del Bolscioi presso il quale, da qualche mese, divenuto Primo Ballerino.

    Nella mediesima serata, per la Carmen, i ruoli principali sono stati affidati a Gaia Straccamore (Carmen) e Mario Marozzi (Don Jos) . E’ una scelta molto significativa perch ci fa comprendere l’importanza che la Compagnia di Balletto ha avuto da sempre al Teatro dell’Opera di Roma, della quale i due danzatori sono tra i pi insigni rappresentanti. La Straccamore avuto il compito di ballare quella parte che nel 1949 Roland Petit costru per esaltare le qualit di Zizi Jeanmaire, consentendole di passare da ruoli di soubrette a quelli di ‘femme fatale’, metamorfosi che la stessa Jeanmaire, giudica essere la svolta espressiva della sua vita, come riportato in un suo breve scritto pubblicato nel programma di sala.

    La Straccamore ha interpretato questa parte con intensit, una catturatrice di uomini dall’aspetto irresistibile, sensuale al punto giusto, avvincente nel dramma finale. E’ stata ben coadiuvata da Mario Marozzi che ci ha regalato un Jos innamorato ed ammaliato, pronto a tutto, fino al tragico epilogo.

    Il successo della serata dovuto anche a Luigi Bonino, stretto collaboratore di Petit, che ha prestato estrema cura a questa importante ‘ripresa’. Anche la parte visiva era ben curata con le scene dell’Arlesienne di Ren Allio dai colori e dai contorni ‘provenzali’ molto ben integrate dai costumi di Chiristine Laurent. Efficace stata la Spagna ‘francesizzata’ di Carmen, con le scene ed i costumi di Antoni Clav, semplici, essenziali, ma di grande effetto.

    Il direttore Nir Kabaretti ha fornito una buona prova per quanto riguarda la parte orchestrale, regalandoci una piacevole direzione per le due difficile partiture, con una interpretazione molto attenta agli straordinari colori orchestrali ed al grande senso del ritmo che entrambe posseggono per una felice fusione tra questi due elementi, completamento ideale per un spettacolo di balletto cos raffinato e coinvolgente.

    Pur essendo in clima prenatalizio la recita stata seguita da un folto pubblico che ha applaudito a lungo e con convinzione tutti gli interpreti, ripetutamente chiamati al proscenio. Noi siamo dello stesso avviso del pubblico. Nutriamo la speranza che si prosegua quanto di buono ha dato, a questo organismo, Carla Fracci con il suo lavoro approfondito e sapiente.

    Sappiamo che la Direzione del Teatro impegnata per un futuro ‘importante’ per tutta la sezione danza. Alla stessa direzione vogliamo per chiedere una cosa. Molti nel Corpo di Ballo hanno contratti a tempo e di breve scadenza. La stessa, bravissima, Erika Gaudenzi, come emerso durante la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo, ha un contratto di questo tipo. La domanda questa: c’ futuro con la precariet? Ci piacerebbe avere una risposta.

    Claudio Listanti
    claudio.listanti@voceditalia.it

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