Pirandello

Posted by on March 21, 2024

UN GRANDE CAST PER UNA GRANDE COMMEDIA CESENATICO La grande prosa torna sul palco del Comunale di Cesenatico. Il 20 marzo alle 21 farà il suo ingresso la compagnia Gitiesse con la commedia di Pirandello Così è (se vi pare). Nel nutrito cast di attori e interpreti spicca Milena Vukotic. Lo spettacolo ha registrato il

UN GRANDE CAST PER UNA GRANDE COMMEDIA
CESENATICO

La grande prosa torna sul palco del Comunale di Cesenatico. Il 20 marzo alle 21 farà il suo ingresso la compagnia Gitiesse con la commedia di Pirandello Così è (se vi pare). Nel nutrito cast di attori e interpreti spicca Milena Vukotic. Lo spettacolo ha registrato il tutto esaurito da settimane.

Scritta nel 1917 è forse la più bella commedia di Pirandello. Presenta il vano tentativo di far luce, in una città di provincia, sull’identità della moglie del nuovo segretario di Prefettura: si tratta della figlia della Signora Frola? Oppure quella donna è morta tra le macerie di un terremoto e la moglie del segretario è tutt’altra persona? Così è, se vi pare: ognuno di noi ha la sua verità!

L’idea dell’allestimento nasce da una strepitosa intuizione di Giovanni Macchia, il più rilevante critico di Pirandello: il cannocchiale rovesciato. “Le cose più vicine, vissute, torturanti, furono viste con il binocolo rovesciato: da quella distanza che ne permettesse la meditazione assorta o l’ironia o addirittura il grottesco”.

Geppy Gleijeses, il regista, ha chiesto a uno dei più importanti videoartist del mondo di creare, in un contenitore vuoto, degli ologrammi assolutamente tridimensionali, donnine e piccoli uomini alti 50 centimetri, che altro non sono che i personaggi della commedia, i quali inutilmente si affannano per scoprire una verità che non esiste.

«La saga continua – ha detto l’assessore Emanuela Pedulli. – Ospiteremo nel teatro della nostra città uno spettacolo, attori e attrici note al grande pubblico che si sono esibite nei più famosi teatri d’Italia. Ad ogni occasione si rinsalda lo stretto legame tra il Teatro di Cesenatico e la sua comunità di spettatori. E non è ancora finita! Un grande ringraziamento va anche a tutte le maestranze che lavorano affinché il pubblico si possa godere lo spettacolo».

Completano il cast: Pino Micol, Gianluca Ferrato, Luchino Giordana, Marco Prosperini, Maria Rosaria Carli, Giorgia Conteduca, Antonio Sarasso, Stefania Barca, Walter Cerrotta, Vicky Catalano, Giulia Paoletti.

Videoartist Michelangelo Bastiani; scene Roberto Crea; costumi Chiara Donato; musiche Teho Teardo. Light designer Francesco Grieco; aiuto regia Giovanna Bozzolo.

https://www.raiplay.it/video/2021/05/Teatro—Il-piacere-dell-onesta-con-Valerio-Binasco-7525aa5b-e2f1-48ba-a312-6a7c58859039.html

Teatro Stabile di Torino
Teatro nazionale

Il piacere dell’onestà
commedia in tre atti

Regia video Lucio Fiorentino

Scene e luci Nicolas Bovey
costumi Gianluca Falaschi

 Valerio Binasco – Angelo Baldovino
Giordana Faggiano – Agata Renni
Orietta Notari – La Signora Maddalena sua Madre
Rosario Lisma – Il Marchese Fabio Colli
Lorenzo Frediani – Maurizio Setti suo Cugino
Franco Ravera – Il Parroco

https://www.raiplay.it/video/2021/05/Teatro—Cosi-e-se-vi-pare-3b7a529c-b796-430e-8157-8bceb58e153c.html

Cosi è (se vi pare)

MARIA PAIATO, La Signora Frola
GIUSEPPE BATTISTON, Il Signor Ponza
BENEDETTA PARISI, La Signora Ponza / Infermiera / Spettro
FILIPPO DINI, Lamberto Laudisi
NICOLA PANNELLI, Il Consigliere Agazzi
MARIANGELA GRANELLI, (La Signora Amalia)
FRANCESCA AGOSTINI, Dina
ILARIA FALINI, La Signora Sirelli
DARIO IUBATTI, Il Signor Sirelli
ORIETTA NOTARI, La Signora Cini
GIAMPIERO RAPPA, Il Signor Prefetto
(in tournée anche Un cameriere di casa Agazzi)
MAURO BERNARDI, Il Commissario Centuri / Un altro cameriere
ANDREA DI CASA, Un cameriere di casa Agazzi
(in tournée Il Signor Ponza)

regia FILIPPO DINI
scene LAURA BENZI
costumi ANDREA VIOTTI
luci PASQUALE MARI
musiche ARTURO ANNECCHINO

assistente regia CARLO ORLANDO
assistente costumi ELEONORA BRUNO

Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

PROSA

Venerdì 17 febbraio 2023 ore 21
ABC Produzioni – ATA Carlentini

PIPPO PATTAVINA – MARIANELLA BARGILLI

Uno, nessuno e centomila
di Luigi Pirandello

e con Rosario Minardi, Giampaolo Romania, Mario Opinato

regia di Antonello Capodici

Una ironica, moderna, divertente, umoristica, spiritosa, paradossale, leggera, istrionica versione teatrale del capolavoro di Luigi Pirandello: il suo romanzo per antonomasia.
Pubblicato nel ’25 a puntate, in versione definitiva l’anno dopo, ma iniziato nel decennio precedente, Uno, nessuno e centomila, l’ultimo romanzo di Luigi Pirandello, è la summa del suo pensiero, della sua sterminata riflessione sull’Essere e sull’Apparire, sulla Società e l’Individuo, sulla Natura e la Forma, che oggi approda sul palcoscenico del Teatro Dragoni di Meldola, venerdì 17 febbraio alle ore 21, con la regia di Antonello Capodici e l’interpretazione di Pippo Pattavina e Marianella Bargilli.
Dopo la replica al Teatro Dragoni di Meldola, lo spettacolo andrà in scena sabato 18 e domenica 19 febbraio alle ore 21 al Teatro Comunale Walter Chiari di Cervia.
“Un testo attualissimo, nella descrizione della perdita di senso che l’Uomo contemporaneo subisce a fronte del sovrabbondare dei macro – sistemi sociali, che finiscono con l’annullarlo, inglobandolo: dallo Stato alla Famiglia, dall’istituto del Matrimonio al Capitalismo, dalla Ragione alla Follia.
La scena è abbacinante. Di un bianco perfetto, luminoso, totale. Una scatola bianca. Ma ad una visione più attenta capiremo che le pareti non sono così “innocenti” come sembrano. Un’overture dalla quale si dipanano sia la vicenda che il suo commento. Siamo in molti luoghi, cioè in nessuno. La mente del Protagonista, certo. Ma anche una cella, una stanza d’ospedale o di manicomio. È un luogo “non-luogo”, che però si riempie subito di visioni.

L’eleganza formale di un Maestro come Pattavina: spensierato narratore in “flash-back”. Furente doppio di sé stesso nelle vicende più dolorose. In questo auto-sostituirsi, c’è persino il possibile riscatto all’impotenza originaria, all’inanità di una esistenza precedente, inconsapevolmente sprecata.
Una sola attrice – il “femminile”, mutevole, soggiogante, oscuro ed ambiguo, di Marianella Bargilli, inquieta ed inquietante – interpreta sia la moglie Dida che la “quasi amante” Maria Rosa, provocantemente ingenua, in maniera speculare, costretta com’è nel suo disturbo “evitante”.
E non tragga in inganno la struttura tradizionale del romanzo d’origine: sì che ribolle delle stesse ferocie familiari che hanno reso l’autore, l’intelligenza più acuta, crudele, definitiva di tutto il Novecento. Pirandello, infatti, anticipando di decenni le conclusioni della “Gestalt”, descrive, in realtà, dei sintomi. Scopre – fra le pieghe di un apparente “feuilleton” – una vasta rete di disturbi e nevrosi, epitome di un più ampio malessere, che contagia le società moderne come, tutt’oggi, le intendiamo. Sono tratti di personalità istrioniche; disturbi “borderline”; disturbi ego-sintonici, che i personaggi del dramma hanno tramutato in manie compulsive, in ansie da controllo.
Rimane, infine, la libertà del racconto. La forza redentrice del relativismo, il sollievo del ridicolo.

Narrazione /interpretazione/
esposizione: le atmosfere oniriche, le evocazioni.” (Antonello Capodici)

Sei personaggi in cerva d’autore

1965 RAI
ROMOLO VALLI  Il padre
ELSA ALBANI La madre
ROSSELLA FALK La figliastra
PIERO SAMMATARO Il figlio
FERRUCCIO DE CERESA Il direttore capocomico
NORA RICCI La prima attrice
CARLO GIUFFRÈ Il primo attore

Regia di GIORGIO DE LULLO

dal 27 novembre al 1 dicembre 2019
Compagnia Enfi Teatro
presenta
PENSACI, GIACOMINO
di Luigi Pirandello

lettura drammaturgica e regia Fabio Grossi

con Leo Gullotta

e con Liborio Natali, Rita Abela, Federica Bern, Valentina Gristina,
Gaia Lo Vecchio, Marco Guglielmi, Valerio Santi

e Sergio Mascherpa
scene e costumi Angela Gallaro Goracci
musiche Germano Mazzocchetti
luci Umile Vainieri
regista assistente Mimmo Verdesca

Pensaci Giacomino nasce in veste di novella del 1915 per poi avere la sua prima edizione teatrale, in lingua, nel 1917. Tutti i ragionamenti, i luoghi comuni, gli assiomi pirandelliani sono presenti in questa opera. Un testo di condanna, condanna di una società becera e ciarliera, dove il gioco della calunnia, del dissacro e del bigottismo e sempre pronto ad esibirsi. La storia racconta di una fanciulla che rimasta incinta del suo giovane fidanzato non sa come poter portare avanti questa gravidanza, il professore Toti pensa di poterla aiutare chiedendola in moglie e potendola poi così autorizzare a vivere della sua pensione il giorno che lui non ci sarà più. Naturalmente la società civile si rivolterà contro questa decisione anche a discapito della piccola creatura che nel frattempo è venuta al mondo.
Finale pirandelliano pieno Di amara speranza, dove il giovane Giacomino prenderà coscienza del suo essere, del suo essere uomo, del suo essere padre e andrà via da quella casa che lo tiene prigioniero, per vivere la sua vita con il figlio e con la giovane madre. Da qui si desume quanto tutto questo possa svolgere il pensiero pirandelliano nei confronti di una società che allora era misogina opportunista e becera. Racconta di uno Stato patrigno nei confronti dei propri cittadini soprattutto nei confronti della casta degli insegnanti, sottopagati e bistrattati. Grande bella qualità del premio Nobel di Agrigento nel prevedere il futuro e come raccontava Giovan Battista Vico corsi e ricorsi storici, cioè nulla cambia nulla si trasforma: ancora oggi si veste dei soliti cenci, unti e bisunti. Una società quindi letta con la mostruosità di giganti opprimenti presenti determinanti dequalificanti.

Fabio Grossi

durata: 1 ora e 30 min.

BIGLIETTERIA (Via Verdi n. 1/3 – tel. 0542 602610):

Sabato 23/11/2019 Prevendita biglietti
Biglietteria ore 16-19
Martedì 26/11/2019 Prevendita biglietti
Biglietteria ore 10-12
Mercoledì 27/11/2019 I recita ore 21
Biglietteria ore 19-21
Giovedì 28/11/2019 II recita ore 21
Biglietteria ore 19-21
Venerdì 29/11/2019 III recita ore 21
Biglietteria ore 19-21
Sabato 30/11/2019 IV recita ore 15,30
Biglietteria ore 14-15,30
V recita ore 21
Biglietteria ore 19-21
Domenica 01/12/2019 VI recita ore 15,30
Biglietteria ore 14-15,30

DOMENICA 24 NOVEMBRE 2019

Teatro comunale di Civitella di Romagna
“Tutto Ariel”
di Marco Marzocca

Lo spettacolo è un’antologia di tutti i più divertenti sketches che hanno reso famoso il personaggio di Ariel, il domestico simpatico e pasticcione, alle prese con il suo Signò (il bravissimo Stefano Sarcinelli). Ariel, da semplice personaggio comico, è diventato nel tempo una vera e propria maschera, con i suoi “Ciao Signò”, “Ci vediamo giovedì Signò” o “S’è svampato!”. Popolarissimo Arlecchino moderno, riesce sempre con la sua simpatia a conquistare e divertire tutte le generazioni. “Tutto Ariel” è uno spettacolo adatto a tutta la famiglia che garantisce risate e divertimento puro.

SABATO 14 DICEMBRE 2019 ore 21.15

Teatro “Carlo Zampighi” di Galeata
“Riding Tristocomico”
di Arianna Porcelli Safonov

È un progetto comico-missionario con l’obiettivo di accendere piccoli focolai di sommossa intellettuale che sveglino le menti italiane dall’attuale mondezza mediatica, politica e culturale che li sovrasta. La risata, provocata dai monologhi tristocomici, arriva inaspettata, come uno schiaffo, come sintomo di purificazione, nella mente di chi riprende a ragionare. Serve a far tornare la speranza anche ai più scettici, a chi pensa di avere solo due possibilità: la fuga del cervello o la fuga sul divano di casa. La Safonov miscela grammatica ricercata e atmosfere quotidiane denunciando i mali dell’epoca contemporanea. Il mondo dell’Occidente è fatto di persone che propongono un tipo di società a cui si è costretti ad aderire. Oppure no. Chi ci salverà?

VENERDÌ 17 GENNAIO 2020 ore 21.15

Teatro comunale di Civitella di Romagna
“La Divina Commediola”
Reading de L’Inferno
tratto dalla Divina Commedia
di Ciro Alighieri
con Giobbe Covatta

Giobbe Covatta ha da poco reperito in una discarica il manoscritto di una versione apocrifa della Commedia scritta da tal Ciro Alighieri, in particolare dell’Inferno. Dopo un attento lavoro di ripristino, si può leggere questo lavoro dimenticato che ha affinità, ma anche macroscopiche differenze, con l’opera dantesca; a partire dall’idioma, non derivato dal volgare toscano, ma più affine alla poesia napoletana. L’ambientazione è l’Africa di mille contraddizioni e di fascino fatale. Si ride di ippopotami scoreggioni, di nudità libere e invidiabili, di copricapi di sterco imbarazzanti. Il poeta ha immaginato l’Inferno come luogo di eterna detenzione non per i peccatori, ma per le loro vittime: i bambini. Sono i più deboli, innocenti, non hanno cognizione dei loro diritti e non hanno possibilità di difendersi. I contenuti ed il commento sono spassosi e divertenti, ma come sempre accade negli spettacoli del comico napoletano, i temi sanno essere seri e spesso drammatici. Così dietro alle risate, anche sulla nostra realtà politica, si riflette sulla sorte di milioni di bambini nati con la sfortuna di una collocazione geografi ca di partenza non favorevolissima.

VENERDÌ 31 GENNAIO 2020 ore 21.15

Teatro “Carlo Zampighi” di Galeata
“Bartali. Il campione e l’eroe”
di Ubaldo Pantani

Ubaldo Pantani, solida formazione teatrale (allievo di Albertazzi), ma anche protagonista nelle vesti di mitastore delle domeniche calcistiche Rai, ci racconta una storia importante: Bartali, ciclista campione durante la Seconda Guerra Mondiale, sfrutta la sua popolarità e si presta a fare la staffetta per un’organizzazione che cerca di salvare gli ebrei dalla persecuzione nazi-fascista. Storia emersa solo dopo la sua morte perché lui non voleva si sapesse, secondo il suo principio “il bene si fa ma non si dice”. Integralista del bene, straordinario campione ed eroe silente, hombre vertical, antifascista schietto e coraggioso cristiano, Gino Bartali è stato definito un autentico protagonista del ‘900; oltre ad essere ricordato come uno dei più grandi campioni del ciclismo, protagonista del leggendario duello con l’amico-nemico (ma solo in gara) Fausto Coppi, ha anche segnato alcune tappe memorabili della nostra Repubblica. Dalla sua vittoria al Tour de France del 1948, che probabilmente evitò la guerra civile, alla salvezza per centinaia di rifugiati nei conventi di Assisi, ai quali aveva portato documenti falsi, ben nascosti nella canna della sua bicicletta. Per questo oggi, allo Yad Vashem di Gerusalemme, Bartali è riconosciuto come “Giustro tra le Nazioni”.

SABATO 14 MARZO 2020 ore 21.15

Teatro “Carlo Zampighi” di Galeata
“Nel nome del padre
(storia di un fi glio di…)”
di Augusto Fornari, Toni
Fornari, con Marco Morandi
interventi video di Gianni Morandi

“C’è una domanda ricorrente che mi viene fatta dalla maggioranza delle persone che incontro: – com’è essere il figlio di Morandi? – È che tutti ti chiedono com’è essere il fi glio di Morandi!” Un viaggio musicale, suonato dal vivo con una band di tre elementi, nella vita artistica e personale di Marco. Partendo da un’infanzia privilegiata all’interno di una famiglia costantemente sotto i riflettori, passando per l’elaborazione della condizione di figlio d’arte, arrivando ai suoi primi quasi 40 anni con tre figli ed una molteplice esperienza artistica alle spalle. Descritto attraverso aneddoti, incontri e canzoni dal vivo, lo spettacolo avrà come colonna sonora alcuni brani musicali che hanno fatto la storia della musica, scritti da cantautori conosciuti personalmente da un Marco bambino e diventati veri e propri riferimenti artistici.

VENERDÌ 20 MARZO 2020 ore 21.15

Teatro “Carlo Zampighi” di Galeata
“Zanna Bianca – Della natura selvaggia”
compagnia Luigi D’Elia e Francesco Niccolini (INTI)
di Francesco Niccolini liberamente ispirato ai romanzi
e alla vita avventurosa di Jack London
regia Francesco Niccolini
e Luigi D’Elia
con Luigi D’Elia
scene costruite da Luigi D’Elia
luci Paolo Mongelli
una produzione INTI
con il sostegno della Residenza
artistica di Novoli e del
festival Montagne Racconta
(Treville, Montagne – TN)

Uno spettacolo che ha gli occhi di un lupo, da quando cucciolo per la prima volta scopre il mondo fuori dalla tana a quando fa esperienza della vita, della morte, della notte, dell’uomo, fi no all’incontro più strano e misterioso: un ululato sconosciuto, nella notte. E da lì non si torna più indietro. Un racconto che morde, a volte corre veloce sulla neve, altre volte si raccoglie intorno al fuoco. Un omaggio selvaggio e passionale che arriva dopo dieci anni di racconto della natura a Jack London, ai lupi, al Grande Nord e all’antica e ancestrale infanzia del mondo: come non mai
un classico adatto a “grandi e piccini”.

SABATO 4 APRILE 2020 ore 21.15

Teatro “Carlo Zampighi” di Galeata
“Uno nessuno centomila”
Regia di Alessandra Pizzi
con Enrico Lo Verso

Dopo anni di assenza dal teatro, l’attore palermitano torna sul palcoscenico per rendere omaggio ad uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Enrico Lo Verso, attraverso una nuova ed originale messa in scena, dà vita ad un contemporaneo Vitangelo Moscarda, l’uomo “senza tempo”, e ai personaggi del romanzo, in un allestimento minimale ma mutevole in ogni contesto.
Una sorta di seduta psicoterapeutica da cui si viene irrimediabilmente attratti, per affondare le mani nella propria mente, inconsapevoli degli scenari che potrebbero aprirsi.

Progetto Speciale: Favole a Teatro

DOMENICA 24 NOVEMBRE 2019 ore 16.00

Progetto speciale: Favole a Teatro Progetto speciale: Favole a Teatro
Teatro “Carlo Zampighi” di Galeata
La Gazza Ladra
Regia di Giampiero Pizzol
con Sara Cavassi, Caterina Gallegati, Carlotta
Gallegati, Martina Mambelli, Maria Mengozzi
Costumista Manuela Camprini
Musiche di Gioacchino Rossini
Scenografie di Roberto Rusticali
Tecnici audio e luci Andrea Gallegati e Andrea Gatta

In un palazzo, chiuso dall’interno con lucchetti e catenacci, vivono reclusi e a porte sprangate vari personaggi. Regina, principessa, domestica, maggiordomo, chi vuole chiudere e chi vuole aprire. Chi ad occhi chiusi dalle porte si affaccia e chi li ha ben aperti e le sbatte in faccia. In questo andirivieni di ante e portoni, svolazza una gazza, che ruba e non ruba e porta dalla finestra occasioni. Uno spettacolo che bussa alle porte del quotidiano e si muove con estro tra gli echi rossiniani del testo, suonando il campanello, non dell’intervallo, bensì dell’ingresso alla vita, chiedendo che lo spettatore si apra.

DOMENICA 29 DICEMBRE 2019 ore 16.00

Teatro “Carlo Zampighi” di Galeata
Cenere
Testo e Regia di Giampiero Pizzol
con Sara Cavassi, Caterina Gallegati,
Carlotta Gallegati, Martina Mambelli,
Maria Mengozzi, Anita Mengozzi, Bianca Mengozzi,
Agnese Ravaioli, Francesco Sartini, Nicole Vignoli
Costumista Manuela Camprini
Audio e luci Andrea Gallegati, Andrea Gatta,
Roberto Rusticali

Basta poco, appena una scintilla teatrale, per mutare l’inerte e grigia cenere nella rossa favola del fuoco. Si passa dal chiassoso, comico e litigioso terzetto di Matrigna e Sorellastre, alla reggia in cui una triste Regina si lamenta del figlio che non vuole sposarsi, dalla solitudine disperata e sognante di Cenerentola alla compagnia di una Fata, dalla morta cenere alla fiamma della vita. Proprio attraverso le virtù del Fuoco, vapore, luce e calore, nascerà la magia di quella notte che condurrà Cenerentola al ballo. Tutta la commedia deve quindi obbedire a questa legge ed essere la fiamma che accenda la miccia del teatro, facendo esplodere i fuochi d’artificio di equivoci e risate e le girandole di scene che rimano tra loro come note di una canzone.

PROGETTO SPECIALE: FAVOLE A TEATRO
SPETTACOLI E MERENDA
con la Compagnia Teatrale LE QUINTE
Favole a Teatro (spettacolo e merenda): Euro 5
Prenotazioni Favole a Teatro: 346 4085294 – 349 8084558

DOMENICA 2 FEBBRAIO 2020 ore 16.00

Teatro “Carlo Zampighi” di Galeata
Gian Burrasca

Il giornalino di Gian Burrasca pubblicato per la prima volta nel 1912 è un classico della letteratura italiana per ragazzi ed è stato per un secolo il romanzo italiano più amato e frequentato dai piccoli e grandi lettori. I pensieri, le piccole e grandi avventure e disavventure di Giannino Stoppani, il protagonista di questo folle diario, le sue monellerie, le burle spesso non comprese dal mondo dei “grandi” sono rimaste celebri. C’è nell’opera una vena letteraria che stimola i pensieri sulla esistenza degli uomini maturi e dei ragazzi che si apprestano a diventarlo: cos’è la verità? Si può davvero essere sinceri a questo mondo? Oppure bisogna adeguarsi alle convenienze? È il denaro o la posizione sociale a renderci felici? Si può custodire un’anima bambina anche quando si è adulti? O diventare grandi è soltanto diventare più scettici e stanchi? Domande profonde ma sparse nel testo con la leggerezza di una musica o di una canzone. Dunque, un teatro per bambini e per grandi, per giovani e per vecchi che hanno ancora un po’ di giovinezza in cuore.

Progetto Speciale: Laboratorio Rap

Venerdì 6 marzo 2020 ore 21,15

Teatro “Carlo Zampighi” di Galeata
Fogli Bianchi
Laboratorio musical-teatrale
con Allievi Istituto Angelo Vassallo
(ex Comandini) e Festa concerto
coordinato dal rapper
Lanfranco Moder Vicari

Moder – alias di Lanfranco Vicari – nasce a Ravenna nel 1983. Dai primi anni novanta segue il rap italiano ed ha all’attivo album che hanno ricevuto particolari attenzioni di critica e pubblico e importanti collaborazioni teatrali (Teatro delle Albe in particolare). I testi, fondamentali nel lavoro di Moder, non sono corollario rispetto alla musica, ma profondamente poetici e legati a vicende personali e reali e ad avvenimenti fondanti per la contemporaneità. Quello con gli allievi dell’Istituto Vassallo, con tempi ed argomenti proposti dagli stessi studenti nel corso dei laboratori è uno dei tanti laboratori tenuti da Moder in luoghi e situazioni di particolare
“fermento sociale” giovanile.

La stagione dei teatri

Fortebraccio Teatro

I Giganti della montagna
di Luigi Pirandello

mercoledì 26 e giovedì 27 aprile 2017
inizio ore 21

Teatro Alighieri – Via Mariani, 2 – Ravenna

Terzo dei miti moderni di Pirandello, dopo il religioso Lazzaro e il sociale La nuova colonia, I Giganti della montagna è il mito dell’arte. Rappresentato postumo nel 1937, è l’ultimo dei capolavori pirandelliani ed è incompleto per la morte dell’autore. Lo spettacolo di Roberto Latini, unico attore sul palco, è una produzione Fortebraccio Teatro e ha ottenuto il Premio della Critica 2015 (ANCT) e il premio Premio Ubu 2015 come Miglior progetto sonoro – musiche originali a Gianluca Misiti, autore delle musiche e dei suoni. Lo spettacolo è stato anche finalista al Premio Ubu 2015 come Spettacolo dell’anno, mentre Latini è stato finalista al Premio Ubu 2015 come Miglior attore o performer.
L’incontro di giovedì 27 aprile con Roberto Latini, a cura di Katia Ippaso e Massimo Marino, è anche l’ultimo incontro della stagione del Circolo delle lettrici e dei lettori.

Il dramma, rappresentato postumo nel 1937, è l’ultimo dei capolavori pirandelliani, rimasto incompleto a causa della morte dell’autore: è la storia di un gruppo di attori che giunge presso una villa che sembra abbandonata. È Villa La Scalogna, uno spazio indeterminato, in cui «Avviene ciò che di solito nel sogno» e in cui il gruppo di attori decide di mettere in scena il proprio lavoro davanti ai Giganti della montagna, esseri rozzi e maleducati che vivono nei pressi. Ma i Giganti della montagna mandano ad assistere alla messa in scena i propri servitori, altrettanto rozzi.
Sono proprio queste ultime parole ad aprire lo spettacolo di Roberto Latini, che non aggiunge nulla alla trama, assecondando e facendo risuonare il più possibile la dimensione indefinita, sospesa tra senso e impossibilità della sua rappresentazione.
«Voglio portare le parole di Pirandello “al di fuori di tempo e spazio”, toglierle ai personaggi e alle loro sfumature, ai caratteri, ai meccanismi dialogici, sperando possano portarmi ad altro, altro che non so, altro, oltre tutto quello che può sembrare – afferma l’attore –. Perché quello de “I Giganti” è un testo che penso si possa permettere ormai il lusso di destinarsi ad altro possibile. Dopo le bellissime messe in scena che grandi registi e attori del nostro Teatro recente e contemporaneo ci hanno già regalato, penso ci sia l’occasione di non resistere ad altre tentazioni».
La compagnia di attori che arriva alla Villa della Scalogna sembra avere, in qualche forma, un appuntamento col proprio doppio. Cotrone e Ilse stanno uno all’altra come scienza e coscienza, gli stessi Giganti, mai visti o vedibili, sono così nei pressi di ognuno da potersi sentire come proiezioni di sé. «Voglio immaginare tutta l’immaginazione che posso – spiega Latini – per muovere dalle parole di Pirandello verso un limite che non conosco».

Giovedì 27 aprile – ore 18 – sala Corelli del teatro Alighieri
Incontro con Robetto Latini a cura di Katia Ippaso e Massimo Marino

Katia Ippaso, giornalista e scrittrice, pubblica su testate come L’Unità, firma la rubrica Visioni per Nuova Ecologia, collabora con Lettera 22 e Hystrio ed è autrice del reportage su Amleto a Gerusalemme di Gabriele Vacis. Il legame con il percorso artistico di Roberto Latini è a doppio filo: lui ha dato voce a Non domandarmi di me, Marta mia, scrittura drammaturgica della Ippaso intorno al carteggio tra Luigi Pirandello e Marta Abba; lei ha curato il volume Io sono un’attrice (Editoria&Spettacolo) che racconta “i teatri di Roberto Latini”.
Massimo Marino è critico teatrale. Scrive per il “Corriere della Sera” edizione di Bologna, tiene il blog Controscene e coordina la sezione teatro di “Doppiozero.com”. Ha collaborato con “l’Unità” e con varie riviste specializzate (“Prove di drammaturgia”, “Culture teatrali”, “Lo straniero”, Tuttoteatro, “art’o”, Hystrio, “Ubu – Scènes d’Europe”, “Mouvement”). L’incontro coincide anche con l’ultimo del Circolo delle lettrici e dei lettori.

I giganti della montagna
di Luigi Pirandello
adattamento e regia Roberto Latini
musiche e suoni Gianluca Misiti
luci Max Mugnai
con Roberto Latini
video Barbara Weigel
elementi di scena Silvano Santinelli, Luca Baldini
assistenti alla regia Lorenzo Berti, Alessandro Porcu
direzione tecnica Max Mugnai
movimenti di scena Marco Mencacci, Federico Lepri
organizzazione Nicole Arbelli
foto Simone Cecchetti
produzione Fortebraccio Teatro
in collaborazione con
Armunia Festival Costa degli Etruschi
Festival Orizzonti, Fondazione Orizzonti d’Arte
Emilia Romagna Teatro Fondazione

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