Opfergang

Posted by on January 10, 2010

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  1. OPFERGANG: L’IMMOLAZIONE DELLA MICIDIALE NOIA

    Opfergang, il dramma espressionista del cagnolino masochista tedesco e del suo sadico padrone, firmato da Hans Werner Henze (presente in sala), si rivela un polpettone di proporzioni bibliche, piacevole solo a melomani irriducibili, schiavi della marea di noia montante, insomma malati.
    L’Accademia di Santa Cecilia presenta in prima esecuzione assoluta Immolazione (Opfergang), la nuova composizione di Hans Werner Henze commissionata dall’Accademia stessa e diretta dal Maestro Antonio Pappano. Immolazione è una concert opera che Henze ha composto sulla poesia Das Opfer dello scrittore e drammaturgo austriaco Franz Werfel e racconta del dialogo tra uno sbandato e un cane smarritosi nei bassifondi allucinati di una metropoli espressionista. Ultimo paladino della grande tradizione musicale tedesca, Henze è considerato da decenni uno dei compositori più importanti e rappresentativi della musica d’avanguardia.
    Il concerto dell’11 gennaio è stato trasmesso in diretta da Rai RadioTre.
    E’ la prima volta che un’Istituzione italiana offre una commissione a Hans Werner Henze che pure risiede in Italia da oltre cinquant’anni ed è uno dei massimi compositori contemporanei. Il Maestro, a proposito del suo nuovo lavoro, afferma: «Sin dagli anni ’50 avevo pensato di mettere in musica il poema drammatico di Werfel, che per la sua complessità, suggerisce diverse chiavi di lettura. E ora, grazie all’Accademia di Santa Cecilia, questo sogno è diventato realtà».
    A concretizzare il sogno di Henze sono stati Antonio Pappano e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

    Il plot narrativo del testo di Werfel è semplice: l’azione si svolge nella periferia di una grande metropoli, dove si incontrano un cane bianco molto curato, che ha smarrito i suoi padroni e un violento fuggiasco. In una sorta di monologo interiore l’uomo racconta il suo passato, difficile e umiliante, ma non svela mai le cause che lo hanno portato a uno stato di totale prostrazione. Braccato dalla polizia, in preda al panico, finisce per uccidere il cane. Ineluttabile la sua caduta negli abissi dell’alienazione. Anche in questo caso, come in altri che hanno caratterizzato la sua poetica, Henze entra in stretto contatto con il testo, con la struttura narrativa che diventa pretesto per scandagliare, per indagare e descrivere attraverso la musica i tratti psicologici dei personaggi dei suoi lavori. L'”Immolazione” di un cane per entrare in contatto con i più profondi meandri dell’anima.

    Quattro i personaggi di questo lavoro, scritto per grande orchestra: Der weisse und gepflegte Hund (Il cane bianco ben curato) interpretato dal tenore Ian Bostridge, Der Fremde (Lo straniero) che ha come interprete il basso John Tomlinson, Der Revierinspektor (L’ispettore), ruolo affidato alla voce di baritono, 4 Polizisten (4 poliziotti) per due tenori e due bassi. Il testo è in lingua tedesca con sopratitoli in italiano.

    Il concerto è completato dal Lied von der Erde (Il canto della terra) che di fatto inaugura le celebrazioni mahleriane che si estenderanno fino al 2011 con l’esecuzione di tutta l’opera sinfonica di Gustav Mahler.

    Alla fine non c’è Mahler: ma perché c’è Mahler, altrimenti Henze da solo sarebbe risultato un colpo mortifero.
    Durata delle opere: 50 minuti Immolazione; 1 ora e 5 minuti Il canto della terra, tratto da antichi poemi cinesi.
    In sala accanto a me, due signore attempate appoggiano la testa, reclinata, sul palmo della mano. Se la dormono, e della grossa. Nei quindici minuti di intervallo mi passa davanti Paolo Bonacelli, lo “zio” autore della più bella e celebre battuta del cinema italiano degli ultimi venti anni: sul “trafficu!” vero problema della Sicilia. In Johhny Stecchino, correva l’anno 1991: altro che Henze e Henze…

    FEDERICO LIGOTTI

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