La Classe

Posted by on February 2, 2020

La stagione dei teatri Claudio Casadio / Andrea Paolotti / Brenno Placido La Classe di Vincenzo Manna da giovedì 6 a domenica 9 febbraio 2020 inizio ore 21, domenica ore 15.30 Teatro Alighieri – Ravenna Spettacolo in abbonamento – Titolo fisso Durata 110 minuti più intervallo Lo spettacolo prende spunto da una ricerca basata su

La stagione dei teatri

Claudio Casadio / Andrea Paolotti / Brenno Placido

La Classe
di Vincenzo Manna

da giovedì 6 a domenica 9 febbraio 2020
inizio ore 21, domenica ore 15.30

Teatro Alighieri – Ravenna
Spettacolo in abbonamento – Titolo fisso
Durata 110 minuti più intervallo

Lo spettacolo prende spunto da una ricerca basata su interviste a giovani sotto i vent’anni, sulla loro relazione con l’altro da sé e sul loro rapporto con il tempo, inteso come capacità di legare il presente con un passato anche remoto e con un futuro non prossimo. I temi conflittuali emersi in quell’indagine sociale si condensano nel quadro di una classe scolastica e vengono affrontati attraverso le intuizioni educative di un professore non conforme, dotato di una passione e di un’istintiva attitudine all’ascolto che gli permettono di intravvedere una possibilità di comunicazione sepolta dietro la rabbia dei ragazzi. Sabato 8 febbraio alle 18 la compagnia incontra il pubblico in dialogo con Renata Molinari.
Lo spettacolo è inserito nel progetto Teatro No Limits e per la replica del 7 febbraio sarà audio-descritto per non vedenti e ipovedenti.

Un bellissimo e intenso spettacolo di teatro civile, che ha visto cooperare soggetti dei settori della ricerca (Tecné), della formazione (Phidia), della psichiatria sociale (SIRP) e della produzione di spettacoli dal vivo. Il progetto ha preso avvio da una ricerca condotta da Tecné, basata su circa 2.000 interviste a giovani tra i 16 e i 19 anni, sulla loro relazione con gli altri, intesi come diversi, altro da sé, e sul loro rapporto con il tempo, inteso come capacità di legare il presente con un passato anche remoto e con un futuro non prossimo. Gli argomenti trattati nel corso delle interviste hanno rappresentato un importante contributo alla drammaturgia del testo La Classe, scritto da Vincenzo Manna.

I giorni di oggi. Un gelido inverno. Una cittadina europea a pochi chilometri dal mare. Disoccupazione, criminalità e conflitti sociali sono il quotidiano di un decadimento generalizzato che sembra inarrestabile. A peggiorare la situazione, c’è lo “Zoo”, uno dei campi profughi più vasti del continente. In un quartiere multietnico alla periferia, a pochi chilometri dallo Zoo, c’è una scuola superiore, un Istituto Comprensivo che è specchio della depressione sociale ed economica. Albert, professore di Storia, viene chiamato a insegnare in una classe di recupero crediti per studenti sospesi per motivi disciplinari. Intravedendo nella loro rabbia una possibilità di comunicazione, Albert, riesce a far breccia nel loro disagio e conquista la fiducia della maggior parte della classe. Abbandona la didattica suggerita e propone agli studenti di partecipare a un concorso, un “bando europeo” per le scuole superiori che ha per tema I giovani e gli adolescenti vittime dell’Olocausto.
Gli studenti, inizialmente deridono la proposta di Albert, ma si lasciano convincere quando questi gli mostra un documento: foto e carte di un rifugiato dello Zoo che prima della fuga dal paese d’origine aveva il compito di catalogare morti e perseguitati dal regime per il quale lavorava. È quello l’Olocausto di cui gli studenti si dovranno occupare. Intanto la cittadina viene scossa da atti di violenza, causati dalla presenza del campo. Le reazioni dei ragazzi sono diverse e a tratti imprevedibili. Per Albert è sempre più difficile tenere la situazione sotto controllo…

IN VIAGGIO VERSO IL TEATRO

Per il terzo anno Ravenna Teatro offre ai residenti delle circoscrizioni Nord e Sud del Comune di Ravenna e, su richiesta, ai residenti del Comune di Alfonsine l’opportunità di recarsi a teatro usufruendo di un servizio navetta. Per questo spettacolo la navetta è programmata per giovedì 6 febbraio.

TEATRO NO LIMITS

La replica di venerdì 7 febbraio sarà audiodescritta per non vedenti e ipovedenti. Il progetto, grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna, porta l’audiodescrizione a teatro e consente anche alle persone non vedenti e ipovedenti di apprezzare questa arte meravigliosa. L’audiodescrizione rende “visibili” scene, costumi e movimenti degli attori, cioè quei particolari silenziosi che permettono al pubblico con disabilità visiva di assistere pienamente allo spettacolo.

La Classe

con Claudio Casadio, Andrea Paolotti, Brenno Placido
e con Edoardo Frullini, Valentina Carli, Andrea Monno, Cecilia D’Amico, Giulia Paoletti
regia Giuseppe Marini
coproduzione Società per Attori, Accademia Perduta/Romagna Teatri, Goldenart Production

sabato 8 febbraio – ore 18 – Sala Corelli del Teatro Alighieri
Gli artisti incontrano il pubblico in dialogo con Renata Molinari, dramaturg e pedagoga teatrale

T E A T R O D R A G O N I M E L D O L A

Stagione Teatrale 2019/2020

Con la Stagione 2019/2020 del TEATRO DRAGONI, prosegue l’ininterrotta e ultratrentennale collaborazione tra l’Amministrazione Comunale di MELDOLA e Accademia Perduta/Romagna Teatri. Una longevità in cui il Dragoni ha dimostrato una vivacità sia artistica che progettuale puntualmente premiata da una partecipata risposta del pubblico che, della dinamicità del Dragoni, ha dimostrato di apprezzare tanto le proposte tradizionali quanto quelle più innovative e stravaganti che ne hanno fatto anche esempio e modello per altre realtà del territorio.
La nuova Stagione del Teatro Dragoni conferma pertanto la pluralità di offerta culturale che ne ha contraddistinto fino a oggi la linea progettuale, presentando una qualificata rassegna di Prosa – che alternerà testi classici e drammaturgie contemporanee -, un’ampia proposta di Teatro Ragazzi, modulata nelle rassegne di Teatro Scuola e “A Teatro in Famiglia” e le tradizionali rappresentazioni in lingua vernacolare. Un’importante novità introdotta a partire da questa Stagione Teatrale – in considerazione della numerosa e costante partecipazione di pubblico – è la possibilità di sottoscrivere un abbonamento alla rassegna “A Teatro in Famiglia”, per la quale è anche confermata l’iniziativa “A cena e a Teatro in Famiglia”, realizzata grazie alla collaborazione con i ristoratori locali.
Il cartellone di Prosa sarà inaugurato da un grande protagonista del firmamento teatrale italiano: LEO GULLOTTA con Pensaci, Giacomino! di Luigi Pirandello. Seguiranno: MARISA LAURITO e FIORETTA MARI, simpatiche protagoniste di Due donne in fuga, adattamento di uno dei più grandi successi francesi degli ultimi anni; FILIPPO DINI e ARIANNA SCOMMEGNA presenteranno poi Misery, spettacolo tratto dal celeberrimo romanzo di Stephen King. ENRICO GUARNERI tornerà poi sul palcoscenico del Dragoni co Mastro Don Gesualdo di Giovanni Verga, seguito da GABRIELE CIRILLI con il suo esilarante spettacolo Mi piace. L’ultimo appuntamento della rassegna sarà con una delle più importanti e recenti co-produzioni di Accademia Perduta: La Classe, un forte e intenso spettacolo di teatro civile scritto da Vincenzo Manna, interpretato da CLAUDIO CASADIO, ANDREA PAOLOTTI, BRENNO PLACIDO e un gruppo di altri cinque giovani attori, con la regia di Giuseppe Marini.
La rassegna “A Teatro in Famiglia” sarà composta da cinque rappresentazioni che andranno in scena il sabato, in orario serale. Cinque spettacoli che porteranno sul palcoscenico meldolese tutti gli “assi nella manica” del Teatro Ragazzi italiano, riconosciuto come il migliore a livello europeo: magia, poesia, sorprese, colore, musica, coinvolgimento emotivo del pubblico, bambino o adulto che sia. Di questo è fatto il teatro di Accademia Perduta/Romagna Teatri, compagnia leader del Teatro Ragazzi italiano, presente in questa edizione della rassegna con due produzioni: Il gatto con gli stivali per la regia di Claudio Casadio e Zuppa di sasso di TCP Tanti Cosi Progetti.
L’offerta del Dragoni per i più giovani sarà poi completata dalle matinée di Teatro Scuola con un cartellone di quattro spettacoli (per sette rappresentazioni) per il pubblico delle Scuole materne e tutti gli ordini e gradi di quelle dell’obbligo. Non mancheranno infine due appuntamenti con la grande tradizione del teatro dialettale romagnolo.

PROSA

L’apertura di sipario sulla nuova rassegna di Prosa del Teatro Dragoni sarà affidata a LEO GULLOTTA con Pensaci, Giacomino! di Luigi Pirandello per la regia di Fabio Grossi. Pensaci, Giacomino! nasce in veste di novella del 1915 per poi avere la sua prima edizione teatrale, in lingua, nel 1917. La storia racconta di una fanciulla che, rimasta incinta del suo giovane fidanzato, non sa come poter portare avanti questa gravidanza: il professore Toti pensa di poterla aiutare chiedendola in moglie e potendola poi così autorizzare a vivere della sua pensione, “per almeno cinquanta anni”, il giorno che lui non ci sarà più. Naturalmente la società civile si rivolterà contro questa decisione anche a discapito della piccola creatura che nel frattempo è venuta al mondo. Una tragedia civile che si configura, così, in tutta la sua veemenza (martedì 26 novembre ore 21).
MARISA LAURITO e FIORETTA MARI saranno poi le protagoniste di Due donne in fuga, versione italiana di un grande successo francese firmato da Pierre Palmade e Cristophe Duthuron, con la regia di Nicasio Anselmo. Due donne si incontrano di notte su una strada statale mentre fanno l’autostop. Entrambe fuggono dalla loro vita: Margherita da 30 anni di vita da casalinga, moglie e madre repressa; Clorinda, detta Clo, dalla casa di riposo dove il figlio l’ha parcheggiata dopo la morte del marito. L’incontro suscita le battute più divertenti, per il luogo e l’ora equivoci. Si ride di gusto per l’ironia e l’arguzia delle battute e si sorride nel riconoscere, nelle due protagoniste, alcuni aspetti della nostra vita, a volte pavida, altre volte più temeraria, in un perfetto equilibrio tra commedia e vita (vera), niente affatto retorico (domenica 8 dicembre ore 21).
Seguirà Misery, tratto dal celebre romanzo di Stephen King, adattato per il palcoscenico da William Goldman e interpretato da FILIPPO DINI (che firma anche la regia) insieme a ARIANNA SCOMMEGNA. Una storia che è claustrofobia, orrore, follia. Ma la vicenda di Paul Sheldon, protagonista del libro (e del testo teatrale), non è solo questo. Annie, l’infermiera che si trasforma in una carceriera torturatrice che si nutre di pagine scritte e non si ferma davanti a niente pur di salvare il suo personaggio preferito, è l’incarnazione della fascinazione che ogni essere umano sente verso le storie, e verso chi le racconta. Misery è un testo senza tempo in cui vengono indagati i meandri della mente umana che cerca le storie, le vuole, le brama, e che di fronte alla fonte di quelle storie non può far altro che innamorarsi e nutrirsi, anche a costo di distruggere per sempre chi alimenta i suoi sogni (giovedì 9 gennaio ore 21).
Un altro classico della letteratura adattato per il palcoscenico sarà Mastro Don Gesualdo di Giovanni Verga interpretato da ENRICO GUARNERI per la regia di Guglielmo Ferro. La rielaborazione drammaturgica del testo intende ricontestualizzare il “concetto di roba”, che permea il romanzo, l’incessante e frenetica attività di speculazione di un mondo di estremo materialismo, dove non c’è posto per i sentimenti, in un mondo senza spazio e tempo, in cui i personaggi sono “fotografati” come una marionetta, un mondo che non può fare altro che andare incontro al proprio destino, che niente e nessuno potrà cambiare (giovedì 16 gennaio ore 21).
Si cambia poi registro con il divertentissimo Mi piace di GABRIELE CIRILLI. Oramai viviamo per un Like. La nostra vita è un continuo avere e dare un giudizio, sin dalla mattina quando ci alziamo e ci guardiamo allo specchio oppure quando scegliamo un vestito, gli amici da frequentare, quando ordiniamo al ristorante o quando scegliamo di andare in vacanza, i programmi tv da guardare, il film al cinema da vedere, il politico da votare, la musica da ascoltare o i libri da leggere, la dieta da fare, la squadra di calcio da tifare, le persone da seguire sui social. Riderne è fondamentale perché la risata è contagiosa, è una medicina, un rimedio contro tutto il nero che ci opprime (domenica 2 febbraio ore 21).

A chiudere il cartellone sarà La Classe di Vincenzo Manna, interpretato da CLAUDIO CASADIO e un cast di giovani attori tra i quali ANDREA PAOLOTTI, BRENNO PLACIDO per la regia di Giuseppe Marini frutto della co-produzione di Accademia Perduta, Società per Attori e Goldenart. Il dramma è ambientato ai giorni nostri, in una cittadina europea in forte crisi economica. Disagio, criminalità e conflitti sociali sono il quotidiano di un decadimento generalizzato che sembra inarrestabile. A peggiorare la situazione, appena fuori dalla città, c’è lo “Zoo”, uno dei campi profughi più vasti del continente. Alla periferia della cittadina c’è un Istituto Comprensivo specializzato in corsi professionali che avviano al lavoro. Albert, laureato in Storia, viene assunto all’Istituto Comprensivo nel ruolo di Professore Potenziato. Il Preside dell’Istituto gli dà subito le coordinate sul tipo di attività che dovrà svolgere: il corso non ha nessuna rilevanza didattica, serve solo a far recuperare crediti agli studenti che devono diplomarsi il prima possibile. Tuttavia, intravedendo nella loro rabbia una possibilità di comunicazione, Albert riesce a far breccia nel loro disagio (mercoledì 11 marzo ore 21).

A TEATRO IN FAMIGLIA

Con il successo che si rinnova in ogni sua Stagione, la rassegna A Teatro in Famiglia sarà composto da cinque spettacoli, scelti tra le proposte del più qualificato teatro per ragazzi italiano (ma adatti a tutti i pubblici), programmate nella fascia oraria serale del sabato. Per questa rassegna è confermata la collaborazione con i ristoratori della città, grazie alla quale, nelle sere di spettacolo, sarà possibile cenare al ristorante e andare a Teatro con soli 12 euro, ma sarà introdotta la possibilità di sottoscrivere un abbonamento per i 5 spettacoli in programma.
La nuova edizione della rassegna sarà inaugurata dalla compagnia La Piccionaia con lo spettacolo Cappuccetto Rosso e altre storie. Una divertente e originalissima reinvenzione con oggetti e immagini della celebre fiaba di Cappuccetto Rosso, insieme ad altre storie. Una penna rossa, inquadrata molto da vicino, può essere anche una bambina dal naso lungo e dal Cappuccetto Rosso; un paio di forbici taglienti possono essere le zanne affilate di un lupo affamato; una vecchia stilografica può diventare una vecchia nonnina e un mazzo di matite un bosco scuro ed impenetrabile… (18 gennaio ore 21).
Seguirà Sapore di sale, l’odissea di una sardina della compagnia La Baracca. Due pescivendoli, in una delle tante mattine al mercato, mentre sistemano le loro cassette del pesce, perdono una sardina che riesce a scappare dalle loro mani e a sparire nel mare. Il primo non può accettare di lasciarsi sfuggire uno dei suoi pesci. Decide così di inseguirla per catturarla di nuovo. L’altro lo asseconda, spinto, però, dalla voglia di seguire la sardina nella sua avventura in mezzo al mare. Inizia così un viaggio che si rivelerà avventuroso soprattutto per i due pescivendoli (1 febbraio ore 21).
Sarà poi la volta de Il gatto con gli stivali di Accademia Perduta/Romagna Teatri, uno spettacolo di Marcello Chiarenza, interpretato da Maurizio Casali e Mariolina Coppola e diretto da Claudio Casadio. Una fiaba classica, nata nel 1500 e riproposta in diverse versioni anche da Perrault e dai Fratelli Grimm, che è giunta fino a noi senza mai perdere il suo ascendente sull’immaginario dei bambini di tutto il mondo. Non è infatti soltanto un racconto picaresco in cui un giovane sfortunato la spunta sui ricchi e i potenti, ma anche una storia che insegna come la nostra parte istintiva abbia il potere di stupire, di emergere nei momenti di difficoltà e cambiare il corso della vita. In questo spettacolo i magnifici oggetti di scena sono co-protagonisti di un lavoro in cui gli artisti – accompagnati da musiche originali – narrano e interpretano un testo in cui si rincorrono poesia e stupore (15 febbraio ore 21).
L’appuntamento successivo sarà con Zuppa di sasso, un’altra produzione firmata da Accademia Perduta e portata in scena da Danilo Conti della compagnia TCP Tanti Cosi Progetti. Zuppa di sasso è una fiaba la cui ispirazione si perde nelle trame del tessuto popolare fitto di storie, racconti, aneddoti e che risale ad epoche in cui giramondo, vagabondi, soldati reduci da battaglie campali che tentavano di ritornare a casa, di solito a piedi e senza risorse, incontravano gli abitanti di villaggi sul loro percorso. Stranieri, sconosciuti che chiedevano ospitalità e ristoro e che alle volte con qualche espediente sapevano conquistare la fiducia degli abitanti dei luoghi che attraversavano, risvegliando in questi ultimi sentimenti e sensazioni dimenticate o sopite (29 febbraio ore 21).

A chiudere il cartellone sarà Il giardino stregato di Maga Cornacchia de Gli Alcuni. Fata Corolla e Fata Valeriana entrano per errore in una fiaba: qui sono rapite dalla perfida Maga Cornacchia e imprigionate nel suo castello stregato. A partire da questo momento saranno loro, aiutate dal giovane pubblico, a dover reinventare la fiaba e trovare il modo per uscire dalla loro prigione. Per fortuna, all’interno del castello, c’è un misterioso giardino ricco di sorprese e meraviglie, abitato da personaggi stravaganti… (14 marzo ore 21).

TEATRO SCUOLA

Le rappresentazioni mattutine per le Scuole della città partiranno con Kon-Tiki, un viaggio in mare aperto, spettacolo del Teatro Telaio. Kon-Tiki vuol dire letteralmente “Dio Sole”. Kon-Tiki è il nome della zattera costruita nella primavera del 1947 dall’esploratore norvegese Thor Heyerdahl, che partì dalle coste del Perù deciso a raggiungere via mare le isole della Polinesia Francese. Senza remi, senza motore, sfruttando solo la corrente marina, i venti alisei e la buona sorte (23 gennaio ore 9.30).
Il palcoscenico meldolese ospiterà poi una nuovissima produzione di Accademia Perduta: Pinocchio con la regia di Claudio Casadio in una versione fedele al racconto originale ma anche inedita, carica di sorprese e di piccole e grandi magie. Lo spettacolo è un’opera di forte impatto visivo che, attraverso un susseguirsi di declinazioni sceniche dell’oggetto/libro riformula il classico in chiave contemporanea e propone una riflessione sul valore della pagina scritta che la creatività di Marcello Chiarenza reinventa in innumerevoli manufatti d’arte (27 e 28 febbraio ore 9.30).
Anche il giovane e talentuoso Pietro Piva presenterà al giovane pubblico di Meldola la sua nuova creazione, L’usignolo dell’Imperatore (18 e 19 marzo ore 9.30), per poi lasciare il palco allo spettacolo Il più furbo del Teatro Gioco Vita che vede in scena un attore-narratore che, aiutandosi con tutto il repertorio di tecniche d’ombra e una qualità di movimento fortemente coreografica, interpreta tutti i personaggi della storia e conduce dentro un mondo sorprendente, dove la dimensione favolistica e quella realistica s’incontrano e si scontrano producendo l’effetto comico e grottesco proprio della storia raccontata (7 e 8 aprile ore 9.30).

TEATRO DIALETTALE

I tradizionali appuntamenti con il teatro in lingua vernacolare vedranno in scena la Cumpagnì dla Parochia di Carpena con Ona fiòla da maridè, commedia in tre atti di Stefano Palmucci (sabato 19 ottobre ore 21) e il Gruppo Comico Dialettale De Bosch di Gambettola con due farse della compagnia (sabato 26 ottobre ore 21).

Ecco la nuova Stagione dei teatri

Il 18 luglio si apre la campagna abbonamenti 2019/20

Per il quarto anno i due teatri cittadini, Alighieri e Rasi, uniscono le proprie programmazioni in La stagione dei teatri, cartellone volto al superamento della tradizionale separazione tra prosa e contemporaneo. E come negli anni precedenti, la formula di abbonamento prevede sei titoli fissi e due a scelta tra una rosa molto ampia. Vi sono poi diverse altre proposte nella sezione Oltre l’abbonamento, per comporre il proprio percorso di visione e di incontro con i linguaggi della scena di oggi, fra tradizione e ricerca. La Stagione dei teatri 2019-20 comprende, tra settembre e aprile, ventuno spettacoli tra abbonamento e Oltre l’abbonamento.

Da giovedì 18 luglio sarà dunque possibile sottoscrivere l’abbonamento alla Stagione – dopo l’ulteriore grande crescita di abbonati dello scorso anno – e, per dare a ogni spettatore la possibilità di scegliere in autonomia una parte degli spettacoli in cartellone, creando così un proprio percorso di partecipazione, la modalità che viene nuovamente proposta è quella di 6 spettacoli fissi e 2 a scelta.

Attraverso un disegno dell’artista visivo Luca Caimmi, che rinnova i materiali di comunicazione, evochiamo uno sguardo di meraviglia per il mistero della bellezza, che gli spettacoli in programma ricercano per vie diverse.

I sei spettacoli fissi, programmati al Teatro Alighieri, sono: Fare un’Anima, di e con Giacomo Poretti, attore comico conosciuto ai più per le sue gesta col trio Aldo, Giovanni e Giacomo. “Anima” è una parola silenziosa che rischia l’estinzione nel chiasso dell’oggi; una parola impalpabile, che chiede attenzione e solleva molte domande.
Elvira, con Toni Servillo nel ruolo del grande attore, regista e teorico del teatro Louis Jouvet durante le lezioni sul monologo di Donna Elvira nel quarto atto del Don Giovanni di Molière realmente svoltesi al Conservatoire National d’Art Dramatique di Parigi nei mesi dell’occupazione nazista.
Il Misantropo, un classico di Moliere di e con Valter Malosti, che assume i panni di un Alceste filosofo, un nero buffone, un folle estremista del pensiero, che racchiude in sé le risonanze più intime e strazianti del dramma molieriano, senza rinunciare al fuoco farsesco che innerva questo personaggio, con tutta la sua ripugnanza per il mondo sociale.
La classe, di Vincenzo Manna, con Claudio Casadio, Andrea Paolotti e Brenno Placido, spettacolo che prende spunto da una ricerca basata su interviste a giovani sotto i vent’anni, sulla loro relazione con l’altro da sé e sul loro rapporto con il tempo, inteso come capacità di legare il presente con un passato anche remoto e con un futuro non prossimo.
I miserabili, di Victor Hugo, in cui Franco Branciaroli è Jean Valjean – uno strano santo, una figura angelico-faustiana – nell’adattamento teatrale di uno dei capolavori della letteratura occidentale.
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, tratto dal romanzo di Mark Haddon e portato in scena dal Teatro dell’Elfo. Pièce pluripremiata nel teatro inglese e newyorkese, la commedia segue le peripezie di Christopher, un quindicenne con la Sindrome di Asperger che decide di indagare sulla morte del cane della vicina.

Nella rosa tra cui poter scegliere gli altri due spettacoli, quello di Federico Buffa, Il rigore che non c’era (14 e 15 dicembre). Telecronista e commentatore sportivo, Buffa è noto per le sue trasmissioni antologiche nelle quali ha sperimentato la possibilità di creare connessioni e aprire digressioni, portando la pratica sportiva a farsi metafora dell’esistenza. Il rigore cui egli allude non è inteso unicamente come azione calcistica, ma come quell’accadimento inaspettato capace di determinare una svolta. Oppure Inflammation du verbe vivre di Wajdi Mouawad / Théâtre De La Colline (22 e 23 aprile). Scrittore, drammaturgo, regista e attore di origine libanese – considerato in Francia uno degli autori contemporanei di teatro più importanti degli ultimi anni e giunto anche all’Oscar con il film Incendies tratto da un suo spettacolo – Mouawad affronta Sofocle, attratto dalla sua ossessione nel mostrare come la tragedia cada su colui che, accecato da se stesso, non vede la propria smoderatezza. Ma si potrà scegliere anche tra artisti della più interessante ricerca teatrale, giovani compagnie impegnate nell’intrecciare la scena con le istanze sociali più pressanti, affondi nella poesia, nuova drammaturgia inglese, classici reinterpretati: Agamennone, Va pensiero, In nome del padre in scena al Teatro Alighieri; Amleto take away, Overload (Premio Ubu 2018 come Miglior spettacolo), Guarda come nevica 1. Cuore di cane, Mario e Saleh, Elsewhere in scena al teatro Rasi.

Sottoscrivere l’abbonamento da giovedì 18 luglio a sabato 3 agosto consente inoltre di accedere a tariffe scontate e di riservarsi i posti migliori. Da settembre saranno in vendita i biglietti per gli spettacoli del programma Oltre l’abbonamento. I carnet e i biglietti saranno invece in vendita a partire da ottobre.

Ravenna Teatro offre ai residenti delle circoscrizioni Nord e Sud del Comune di Ravenna e ai residenti del Comune di Alfonsine l’opportunità di recarsi a teatro usufruendo di un servizio navetta. L’abbonamento comprende: Fare un’anima, Elvira (giovedì 28 novembre), Il rigore che non c’era (domenica 15 dicembre), Molière/Il Misantropo, La classe, I miserabili, In nome del padre, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte.
Abbonamento + navetta 146 € / Under30 93 €

La stagione dei teatri è su ravennateatro.com fb Ravenna Teatro Teatro Rasi

BIGLIETTERIE

da giovedì 18 luglio a sabato 3 agosto Teatro Alighieri, via Mariani 2 Ravenna, tel. 0544 249244, aperta tutti i feriali dalle 10.00 alle 13.00, il giovedì anche dalle 16.00 alle 18.00.
Teatro Rasi, via di Roma 39 Ravenna, tel. 0544 30227 aperta martedì e giovedì dalle 16.00 alle 18.00.

Mi.B.A.C.

Ministero dei Beni e Attività Culturali

REGIONE EMILIA-ROMAGNA

COMUNE DI FORLÌ

ACCADEMIA PERDUTA/ROMAGNA TEATRI

Centro di Produzione Teatrale

PROSA

Giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 febbraio 2019 ore 21

Domenica 10 febbraio 2019 ore 16

Accademia Perduta/Romagna Teatri, Goldenart Production, Società per Attori

CLAUDIO CASADIO

BRENNO PLACIDO ANDREA PAOLOTTI

La Classe

di VINCENZO MANNA

e con Edoardo Frullini, Valentina Carli, Haroun Fall, Cecilia D’Amico, Giulia Paoletti

regia di GIUSEPPE MARINI

Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Tecnè, Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale e Phidia e con il sostegno di Amnesty International – Sezione Italia

Nell’ambito della sua prima tournée nazionale che sta riscuotendo ovunque unanimi consensi di pubblico e critica, giunge al Teatro Diego Fabbri di Forlì La Classe, nuova co-produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri, Goldenart Production e Società per Attori.

La Classe è un testo del giovane drammaturgo Vincenzo Manna, interpretato da Claudio Casadio, Andrea Paolotti, Brenno Placido, Edoardo Frullini, Valentina Carli, Haroun Fall, Cecilia D’Amico e Giulia Paoletti, con la regia di Giuseppe Marini.

Una pièce sul disagio giovanile contemporaneo tra conflitti e riscatto sociali che vede al centro dell’azione un professore che, alla sua prima esperienza professionale, si trova di fronte una classe di studenti difficili, ragazzi giovani e arrabbiati che vivono ai margini della società.

Lo spettacolo, in scena da giovedì 7 a sabato 9 febbraio alle ore 21 e domenica 10 febbraio alle ore 16, è realizzato in collaborazione con Tecnè, con Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale e con Phidia e vanta il sostegno di Amnesty International Sezione Italia.

INCONTRI AL RIDOTTO

Claudio Casadio e gli attori dello spettacolo incontreranno il pubblico sabato 9 febbraio alle ore 18 presso il Ridotto del Teatro Diego Fabbri. L’ingresso all’Incontro è gratuito fino a esaurimento posti.

I giorni di oggi. Una cittadina europea in forte crisi economica. Disagio, criminalità e conflitti sociali sono il quotidiano di un decadimento generalizzato che sembra inarrestabile. A peggiorare la situazione, appena fuori dalla città, c’è lo “Zoo”, uno dei campi profughi più vasti del continente che ha ulteriormente deteriorato un tessuto sociale sull’orlo del collasso ma, paradossalmente, ha anche portato lavoro, non ultima la costruzione di un muro intorno al campo per evitare la fuga dei rifugiati. Alla periferia della cittadina, in uno dei quartiere più popolari, a pochi chilometri dallo “Zoo”, c’è una scuola superiore, un Istituto Comprensivo specializzato in corsi professionali che avviano al lavoro. La scuola, le strutture, gli studenti e il corpo docente, sono specchio esemplare della depressione economica e sociale della cittadina.

Albert, straniero di terza generazione intorno ai 35 anni, laureato in Storia, viene assunto all’Istituto Comprensivo nel ruolo di Professore Potenziato: il suo compito è tenere per quattro settimane un corso di recupero pomeridiano per sei studenti sospesi per motivi disciplinari. Dopo anni in “lista d’attesa”, Albert è alla prima esperienza lavorativa ufficiale. Il Preside dell’Istituto gli dà subito le coordinate sul tipo di attività che dovrà svolgere: il corso non ha nessuna rilevanza didattica, serve solo a far recuperare crediti agli studenti che, nell’interesse della scuola, devono adempiere all’obbligo scolastico e diplomarsi il prima possibile. Tuttavia, intravedendo nella loro rabbia una possibilità di comunicazione, Albert riesce a far breccia nel loro disagio e conquista la fiducia della maggior parte della classe. Abbandona la didattica suggerita e propone agli studenti di partecipare ad un concorso, un “bando europeo” per le scuole superiori che ha per tema “I giovani e gli adolescenti vittime dell’Olocausto”. Gli studenti inizialmente deridono la proposta di Albert, ma si lasciano convincere quando questi gli mostra un documento che gira da qualche tempo nello “Zoo”: foto e carte di un rifugiato che prima della fuga dal paese d’origine aveva il compito di catalogare morti e perseguitati dal regime per il quale lavorava. Il regime, grazie all’appoggio di alcune nazioni estere, nell’indifferenza pressoché totale delle comunità internazionali, è impegnato in una sanguinosa guerra civile che sta decimando intere città a pochi chilometri dal confine europeo. È il conflitto da cui la maggior parte dei rifugiati dello “Zoo” scappano… È quello l’Olocausto di cui gli studenti si dovranno occupare. La cittadina viene però scossa da atti di violenza e disordine sociale, causati dalla presenza dello “Zoo”. Le reazioni dei ragazzi sono diverse e a tratti imprevedibili. Per Albert è sempre più difficile tenere la situazione sotto controllo…

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