Leo Nucci

Posted by on November 8, 2021

SABATO 30 OTTOBRE, ORE 21.00, SI TERRÀ LA SERATA INAUGURALE DELLA RASSEGNA AUTUNNALE 2021 INSIEME ALLA MUSICA, ORIGANIZZATA DA FORLÌMUSICA PREMIO ‘FORLÌMUSICA’ al baritono LEO NUCCI Il Premio ForlìMusica nasce con l’intento di celebrare ogni anno una personalità che, nel corso della sua carriera, ha contribuito in maniera fondamentale alla diffusione della cultura musicale nel

SABATO 30 OTTOBRE, ORE 21.00, SI TERRÀ LA SERATA INAUGURALE DELLA RASSEGNA
AUTUNNALE 2021 INSIEME ALLA MUSICA, ORIGANIZZATA DA FORLÌMUSICA

PREMIO ‘FORLÌMUSICA’ al baritono LEO NUCCI

Il Premio ForlìMusica nasce con l’intento di celebrare ogni anno una personalità che, nel corso della sua carriera, ha contribuito in maniera fondamentale alla diffusione della cultura musicale nel mondo. La prima edizione sarà dedicata a Leo Nucci, straordinario Baritono che ha calcato, e calca tuttora, i più importanti teatri italiani ed internazionali. Il Maestro ripercorrerà le tappe della sua luminosa carriera in dialogo con il musicologo Oreste Bossini, voce storica di Rai Radio 3, che con i suoi interventi ci permetterà di conoscere meglio l’artista e l’uomo. Non mancheranno arie celebri del repertorio, che Nucci ci proporrà accompagnato al pianoforte dal Maestro Davide Cavalli.

La serata di apertura della rassegna Insieme alla Musica vedrà protagonisti anche due giovanissimi premiati nell’ultima edizione del concorso musicale Adotta un Musicista che si esibiranno durante la serata.
La consegna del premio ForlìMusica sarà ripresa da Tele Romagna che trasmetterà l’evento sui suoi canali nei giorni successivi.
Il concerto si terrà sabato 30 ottobre, ore 21,00, presso il Teatro Diego Fabbri, Forlì. Verrà richiesto il Green Pass.
Costo del biglietto € 10,00. Si possono acquistare i biglietti presso i rivenditori autorizzati, sul sito vivaticket.com e presso la Biglietteria del Teatro Diego Fabbri da martedì a sabato dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 18,00 e il giorno del concerto a partire dalle ore 20,00. Tutte le informazioni sul concerto e sulla biglietteria sono disponibili sul sito forlimusica.it.

Riduzioni
Tesserati Amici della Musica €5,00
Tesserati Club degli Ottavini €3,00
Per i minorenni ingresso gratuito, accompagnatore €5,00
Acquirenti percorsi “ROSSO” e “ARANCIONE” del Teatro Diego Fabbri, ingresso gratuito

LEO NUCCI

Leo Nucci nasce il 16 aprile del 1942 a Castiglione dei Pepoli, in provincia di Bologna. Dopo aver studiato nel capoluogo emiliano sotto la guida di Giuseppe Marchesi e Mario Bigazzi, si trasferisce a Milano, per perfezionare la propria tecnica con l’aiuto di Ottavio Bizzarri.
Nel 1967 esordisce nel “Barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini, nel ruolo di Figaro, vincendo il concorso del Teatro lirico sperimentale di Spoleto, in Umbria, ma è costretto da motivi personali a interrompere l’ attività intrapresa dopo poco tempo. Riesce, comunque, a entrare a far parte del coro del Teatro alla Scala di Milano, riprendendo alcuni anni dopo lo studio da solista.
La carriera in continua ascesa lo porta a esordire nel teatro meneghino il 30 gennaio del 1977, quando prende il posto di Angelo Romero, ancora una volta come Figaro. Più tardi Leo Nucci ha modo di esibirsi a Londra alla Royal Opera House (con “Luisa Miller”, nel 1978), ma anche a New York al Metropolitan (“Un ballo in maschera”, nel 1980, al fianco di Luciano Pavarotti) e a Parigi all’ Opera. Nel 1987 interpreta “Macbeth”, film opera che viene presentato al Festival di Cannes, mentre due anni dopo viene diretto da Herbert von Karajan a Salisburgo.
A partire dagli anni Novanta Leo Nucci diventa uno dei volti fissi dell’ Arena di Verona, nei ruoli di Rigoletto e Nabucco. Nel 2001, è impegnato con produzioni verdiane in tutto il mondo (è il centesimo anniversario della morte di Giuseppe Verdi): lo si trova a Zurigo con “Attila”, a Vienna con “Un ballo in maschera”, “Nabucco” e “Il Trovatore”, a Parigi con “Macbeth” e nella patria del compositore italiano, a Parma, in un concerto diretto da Zubin Mehta e intitolato “Verdi 100”.
Dopo aver interpretato all’ Arena di Verona “Rigoletto” nel 2001 e nel 2003, e “Nabucco” e “Figaro” nel 2007, nel 2008 è in scena con “Macbeth” e “Gianni Schicchi” alla Scala di Milano, mentre tre anni più tardi, in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’ Unità d’ Italia, interpreta al Teatro dell’ Opera di Roma il “Nabucco”: lo riprenderà nel 2013, alla veneranda età di settanta anni, alla Scala.
Pur avendo affrontato opere di Cilea, Giordano, Donizetti e Mozart, Leo Nucci in carriera si è distinto soprattutto nel repertorio pucciniano (il già citato “Gianni Schicchi” e la “Tosca”, nel ruolo di Scarpia) e verdiano (Carlo V nell’ “Ernani”, Iago nell’ “Otello”, Rodrigo nel “Don Carlos”, Amonasro nell’ “Aida”, Guido di Monforte ne “I vespri siciliani” e Miller nella “Luisa Miller”, tra gli altri).
Ambasciatore Unicef, è Kammersanger della Staatsoper di Vienna.

DAVIDE CAVALLI

Davide Cavalli ha cominciato gli studi di pianoforte con Alfredo Speranza, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara. Successivamente ha frequentato i corsi di perfezionamento di Edith Fischer, Robert Szidon, Aquiles Delle Vigne e Pier Narciso Masi e ha conseguito, con il massimo dei voti e la lode, i Diplomi Accademici di II livello in Discipline Musicali nella classe di Pianoforte di Roberto Cappello e nella classe di Musica da Camera di Pierpaolo Maurizzi, presso il Conservatorio Arrigo Boito di Parma. Musicista eclettico, si è esibito come solista e in formazioni da camera presso prestigiosi enti ed istituzioni musicali quali la Fondazione Hindemith di Blonay, la Odessa Philarmonic Society, il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, il Conservatorio Popolare di Ginevra, il Teatro Regio di Parma, il Ravenna Festival, la Società Umanitaria di Milano, il Conservatorio di Città Reale, lo Schubert Club di Saint Paul e la University of Minnesota. In occasione delle celebrazioni del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, ha partecipato al progetto artistico Echi notturni di incanti verdiani a cura del Ravenna Festival in collaborazione con Rai 1, presso la casa natale del Maestro a Roncole di Busseto, realizzando l’arrangiamento musicale delle scene di morte delle eroine della Trilogia popolare. Dal 2015 è pianista della Riccardo Muti Italian Opera Academy. Nell’agosto 2017 è stato maestro di sala e assistente musicale per l’allestimento di Aida di Giuseppe Verdi al Festival di Salisburgo diretta da Riccardo Muti con Anna Netrebko nel ruolo della protagonista. È pianista residente del Concorso internazionale di Canto Renata Tebaldi della Repubblica di San Marino. Il 19 dicembre 2014, in occasione delle celebrazioni per il decimo anniversario della sua morte, ha eseguito la Petite Messe Solennelle di Gioachino Rossini nella Basilica di San Marino. È Docente di Pianoforte presso il Liceo Musicale Statale di Forlì. Il 22 dicembre 2018, insieme al baritono Luca Salsi, si è esibito nel cartellone inaugurale del Teatro di Rimini Amintore Galli.

Mercoledì 5 aprile 2017
Teatro Comunale “Luciano Pavarotti”, Modena

In occasione dei 50 anni di carriera del baritono LEO NUCCI

Nabucco
Sinfonia

Luisa Miller – atto primo
Sinfonia
Introduzione
Scena e aria di Miller

Macbeth – atto primo
Preludio
Coro delle Streghe

Un ballo in maschera – atto terzo
Scena e aria di Amelia
Scena e Aria di Renato
Congiura – Terzetto – Quartetto
Scena e Quintetto

La Traviata – atto primo
Preludio

Rigoletto – atto secondo

Leo Nucci
Marco Ciaponi, Clarissa Costanzo, Maria Mudryak
Nicolò Donini, Federica Gatta, Juliusz Loranzi
Cristian Saitta, Simone Tansini, Leonora Tess, Alessandro Viola

Direttore Aldo Sisillo
Regia e ideazione scenica Salvo Piro
Costumi Artemio Cabassi
Luci Michele Cremona
Maestro del coro Corrado Casati

Orchestra dell’Opera Italiana
Coro del Teatro Municipale di Piacenza

Coproduzione Fondazione Teatri di Piacenza
Fondazione Teatro Comunale di Modena

CONCERT WITH LEO NUCCI

LEO NUCCI
bariton

SILVIA DALLA BENETTA
soprano

ANNA MARIA CHIURI
mezzo soprano

MARCO CIAPONI
tenor

GRAZIANO DALLAVALLE
basso

ORCHESTRA FARNESIANA

ALVISE CASELLATI
conductor

CORO DEL TEATRO MUNICIPALE DI PIACENZA

CORRADO CASATI
Chorus Master

 PRODUCTION
Fondazione Teatri di Piacenza

 LIVE STREAMING

Production
Edunova – University of Modena and Reggio Emilia

Director
Melania Malpezzi

Assistant Director and Score Assistant Carlotta Francia

Camera Operators
Tommaso Abatescianni, Lorenzo Antoniazzi, Alessandro Bonvini, Riccardo Isola

2 thoughts on “Leo Nucci

  1. Gala verdiano a Parma
    Verdi nel cuore e nella storia

    “Verdi ringrazia per questa serata” grida uno spettatore dalla platea, ma prontamente Leo Nucci risponde “Noi lo ringraziamo”. E’ il culmine di una serata indimenticabile nel nome di Verdi sul palcoscenico del Teatro Regio di Parma in occasione del suo 206° compleanno. Una serata di gala all’insegna dell’indiscusso genio di Busseto, solisti un mattatore di nome Leo Nucci, inossidabile presenza della lirica, le cui corde vocali non sembrano minimamente scalfite dal tempo, interprete verdiano per eccellenza, e il giovane soprano Anastasia Bartoli accompagnati dalla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa sull’organico dell’Orchestra Giovanile della Via Emilia. Un programma incandescente nato sulle note della Sinfonia in do maggiore scritta da Verdi nel 1838 e dipanato dall’orchestra con un percorso di grande popolarità attraverso le Sinfonie di Luisa Miller, dei Masnadieri e dei Vespri siciliani. Al di là della bravura del soprano Anastasia Bartoli al suo debutto sul palcoscenico del Regio di Parma, l’indiscusso e acclamato protagonista della serata è lui, un Leo Nucci, signore sulla scena e nella vita per la simpatia immediata, per la spontaneità e per quella generosità d’animo che lo porta a bissare i successi che il pubblico acclama. Un vero mattatore che in un’escalation di applausi scroscianti attraversa il seminato verdiano dalla figura di Posa con “Felice ancor io son…Per me giunto è il dì supremo” dal Don Carlo con l’autorità di un timbro pieno, rotondo ancora di un bellissimo colore; con robustezza e facilità di canto nello storico “Eri tu” dal Ballo in maschera raccontato con fraseggio incalzante, sempre vivo ed emozionante; e ancora nell’aria di Francesco “La sua lampada vitale” dai Masnadieri, ed “Eccomi solo alfine…O vecchio cor che batti” da I Due Foscari con canto fluente e omogeneo che esalta il bel timbro, fino ai duetti con la Bartoli, momenti clou per la passionalità espressa. Dall’accento attento e indagatore che sfuma in aristocratica alterigia la protervia pericolosa di “Donna chi sei?… Oh di qual onta… Deh perdona” dal Nabucco con la brava Anastasia Bartoli che,nonostante la giovane età, è un’Abigaille illuminata da un bel timbro passionale e da un fraseggio attento ed espressivo; fino al Trovatore bissato a furor di popolo per ben due volte con “Udiste…Mira d’acerbe lacrime” in cui Nucci è un conte ricco di un colore sfumato con accento ragguardevole mentre la Bartoli è una Leonora fiera e sontuosa, che già con timbrata fluidità si era dimostrata nella scena del sonnambulismo di Lady Macbeth in “ Una macchia è qui tuttora” e nella dolcissima Canzone del salice e Ave Maria dall’Otello, per concludere con la pagina di “Pace mio Dio” dalla Forza del Destino. Il successo è strepitoso, i bis si ripetono e Nucci chiude ad hoc con “Cortigiani, vil razza dannata” che gli sta cucito addosso come una seconda pelle in una perfetta simbiosi di Rigoletto. E dulcis in fundo… l’acclamato brindisi sulle note della Traviata si trasforma in un brindisi reale, non solo per i protagonisti della serata, ma anche per gli spettatori.

    Parma, 10 ottobre 2019.
    Claudia Mambelli.

  2. Leo Nucci alla corte di Verdi chiude il Festival 2011 di Parma.

    La parola scenica il tema del recital con cui Leo Nucci chiude trionfalmente il Festival Verdi 2011 al Teatro Regio di Parma, in occasione del Quarantennale del Circolo Culturale Parma Lirica. Larpa di Anna Loro, il violoncello di Massimo Repellini e il pianoforte di Paolo Marcarini compongono il trio deccezione che nella prima parte della serata accompagna Leo Nucci, interprete di un itinerario musicale interamente dedicato alla figura di Verdi comprendente alcune pagine dell800 salottiero fino alle romanze pi celebri immortalate dal compositore di Busseto. Preghiera del poeta, Sgombra, o gentil,lintenso Deh, pietoso, oh Addolorata sono dipanate in un
    crescendo musicale di grande respiro e di intensit espressiva da quella che oggi viene considerata la voce verdiana per eccellenza. E cos il percorso musicale abbraccia il tema della Seduzione declinato in un arrangiamento di Paolo Marcarini e con lestroverso Brindisiraccontato nella versione del 1845 dalla voce espressiva di un Nucci che mantiene intatta la sua bellezza vocale.
    E anche Lesule, dopo uno struggente arrangiamento di Paolo Marcarini sul tema dellAmore, Patria e Morte tratto dallAida, chiude con Nucci che tinge di un colore nobile il Gran Dio!
    Costor sui sepolcrali marmi da Ernani con voce solida, sicura, dal colore cos inimitabilmente baritonale nella brunita omogeneit di un timbro pieno e vellutato. Dopo la Scena della morte tratta dalla versione del 1847 del Macbeth che Paolo Marcarini dipana con raffinata destrezza, In braccio alle doviziedai Vespri siciliani la pagina raccontata magistralmente dal grande Leo, come viene acclamato dal loggione del Regio, con colore inconfondibilmente pieno nel bel registro centrale, ma anche negli acuti rotondi arricchiti da unespressiva intensit; e ancora il Credo di Jago dallOtello analizzato e scavato in un fraseggio cos credibile nella sua drammaticit interiorizzata, preceduto dal bellissimo arrangiamento di Marcarini sul tema di Gloria, amore, morte. Poi la volta di Falstaff con la celebre aria delle corna E sogno o realt in cui un magnifico Ford ricco di chiaroscuri e sfumature intense allinsegna dellintroversa scontrosit intrisa di uno spessore vocale non certo comune, allineato al Notturno declinato da Marcarini. Ma le sorprese non finiscono e il grande Nucci manda in visibilio il Regio con tre bis inanellati luno dietro laltro; con Di Provenza dalla Traviata in cui dipana un Germont padre di una musicalit espressiva nellaccento austero di un autoritario signore che giudica secondo la morale della propria epoca; e poi lanalitica ,intensa espressivit di Eri tu dal Ballo in maschera sottolineato con la bellezza vocale di un timbro senza paragoni per la brunita omogeneit del colore; e infine quel Rigoletto che st a Nucci come una seconda pelle e che nellesplosione dellinvettiva ai Cortigiani, vil razza dannata di una intensit unica. E il successo tocca picchi eccezionali per un Festival che chiude in bellezza il 2011.

    Parma, Festival Verdi 2011.
    Claudia Mambelli.

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