Riccardo Muti

Posted by on August 6, 2023

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2023
Le vie dell’Amicizia Ravenna – Jerash – Pompei
Un ponte di fratellanza attraverso l’arte e la cultura

Teatro Grande Parco Archeologico Pompei

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Orchestra Conservatorio Nazionale Amman
Coro Cremona Antiqua

Conductor Riccardo Muti

 Orfeo ed Euridice di Gluck (II atto)
“Casta diva, che inargenti” from Norma di Bellini
Canto del destino per coro e orchestra, op. 54 di Brahms

 

Beethoven 9 – Chicago Symphony Orchestra – Riccardo Muti

https://www.raiplay.it/video/2022/08/Le-vie-dellAmicizia-2022-Lourdes—Loreto-b1c53ad0-08ba-4b07-9346-360c8c28d75f.html

Loreto 2022

Vivaldi, Magnificat
Mozart, Ave verum corpus
Mozart, Concerto n. 1 K 412
Verdi, Stabat Mater
Verdi, Te Deum

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Coro di artisti italiani e ucraini

Arianna Vendittelli, soprano
Margherita Sala, contralto
Felix Klieser, corno

https://www.raiplay.it/video/2021/08/Le-vie-dellAmicizia-2021-Ravenna-Erevan-70945bc9-f946-407a-91e2-6d44ad5355ae.html

Pavaglione  Lugo

 Le vie dell’Amicizia 2021
Ravenna Erevan

Orchestra giovanile Luigi Cherubini
Armenian State Chamb & Choir

Maestro del coro Robert Mlkeyan
Conductor Riccardo Muti

 Sinfonia n. 8 in si minore “Incompiuta” D. 759 di Franz Schubert
Te Deum in do maggiore per coro e orchestra Hob:XXIIIc:2 di Franz Joseph Haydn
Kyrie in re minore K. 341 di Wolfgang Amadeus Mozart
Messa n. 2 in sol maggiore per soli, coro, archi e organo D. 167 di Franz Schubert

 Soprano Nina Minasyan
Tenore Giovanni Sala
Baritono Gurgen Baveyan
Organo Davide Cavalli

 Regia Tv Rossella De Bonis

https://www.raiplay.it/video/2021/07/I-Wiener-Philarmoniker-e-Riccardo-Muti-83a8c451-ae8d-4f72-afd2-540bbe1efd2b.html

Scala Milan 2021

Wiener Philharmoniker

Felix Mendelssohn-Bartholdy
Meeresstille und glückliche Fahrt, op. 27

Robert Schumann
Sinfonia n. 4 in re min. op. 120

Johannes Brahms
Sinfonia n. 2 in re magg. op. 73

bis

Johann Strauss Jr.
Kaiser-Walzer op. 437

https://www.raiplay.it/video/2021/07/Grandi-Direttori-dOrchestra—Riccardo-f7c76e5e-af65-40a6-8712-2687279730b8.html

https://www.raiplay.it/video/2021/07/Riccardo-Muti-al-Campania-Teatro-Festival-988b4096-32a5-4e89-bdf5-7541d011e03c.html

Giovedì 18 marzo ore 20
Teatro Regio Torino

Conductor  Riccardo Muti

Orchestra e del Coro del Teatro Regio

 Giuseppe Verdi

 Sinfonia da Giovanna d’Arco
Stabat Mater
Te Deum
da Quattro pezzi sacri per coro e orchestra

 Coro Teatro Regio Torino
Director Andrea Secchi

 Soprano (Te Deum) Eleonora Buratto

https://www.raiplay.it/video/2021/01/Muti-suona-Haydn-alla-Reggia-di-Caserta-2e023354-32b4-4bd4-8d02-698cd561441f.html

Teatro di Corte della Reggia vanvitelliana Caserta

Le sette ultime parole di Cristo sulla croce
Franz Joseph Haydn

 Riccardo Muti
Orchestra Giovanile Luigi Cherubini

Massimo Cacciari intro

In Anteprima il programma del Concerto di Capodanno 2021
Venerdì 1 Gennaio, ore 11:15

(trasmesso su Rai2 alle 13:30 e su Rai5 alle 21:15)

Franz von Suppè

Fatinitza March

Johann Strauß (Figlio)

Schallwellen (Sound Waves), Waltz, op. 148

Johann Strauß (Figlio)

Niko Polka, op. 228

Josef Strauß

Ohne Sorgen (Without a Care), Fast Polka, op. 271

Carl Zeller

Grubenlichter (Davy Lamps), Waltz

Carl Millöcker

In Saus und Braus (Living It Up), Galop

 INTERVALLO

Franz von Suppè

Overture to “Poet and Peasant”

Karl Komzák

Bad’ner Mad’ln (Girls of Baden), Waltz, op. 257

Josef Strauß

Margherita Polka, op. 244

Johann Strauß (Padre)

Venetian Galop, op. 74

Johann Strauß (Figlio)

Frühlingsstimmen (Voices of Spring), Waltz, op. 410

Johann Strauß (Figlio)

In the Krapfenwaldl, Polka française, op. 336

Johann Strauß (Figlio)

New Melodies Quadrille. op. 254

Johann Strauß (Figlio)

Emperor Waltz, op. 437

Johann Strauß (Figlio)

Tempestuous in Love and Dance, Fast Polka, op. 393

IL TEATRO REGIO TORNA IN SCENA

Con emozione finalmente torniamo a parlarvi di quello che amiamo fare: Musica!
Ed è anche con grande soddisfazione che vi annunciamo gli straordinari compagni che si uniranno a noi: chi per la prima volta, chi dopo una lunga assenza.
«C’è un lusso meraviglioso che regala la musica: l’intensità nella delicatezza, quel saper suonare piano e intenso, a cui invitava Toscanini. È anche un modo di vivere. Sentire la semplice, abissale differenza che passa fra urlare “ti amo” o sussurrarlo».
In queste parole di Riccardo Muti c’è tutta la gioia che proviamo nell’annunciare che il Maestro dirigerà, per la prima volta nel nostro Teatro, l’Orchestra e il Coro del Regio, e che Gianandrea Noseda ritornerà sul podio per il Concerto di Natale. E ancora, Donato Renzetti chiuderà il 2020 con il Concerto di Fine Anno e Daniel Oren inaugurerà il 2021 con La bohème.
Il Teatro Regio può quindi, finalmente, mostrare i muscoli, dopo il fruttuoso “allenamento” con gli streaming di Regio ALive, che hanno dimostrato quanto alta sia l’attenzione per la nostra produzione – seppur on line – e quanto il nostro pubblico ci segua con passione tanto che, da due mesi a questa parte, non è passato giorno senza che qualcuno abbia regalato il proprio voucher o abbia fatto una donazione al Regio. Un gesto che assume ancor più valore dato il momento di grande difficoltà economica. A questo proposito vogliamo ringraziare di cuore tutti coloro che ci sostengono con le donazioni e quelli che ci supportano costantemente come le Istituzioni pubbliche, gli Amici del Regio e i nostri Soci, i quali hanno deciso, anche in questo “annus horribilis”, di non farci mancare l’appoggio. In particolare, per il Concerto di Natale e il Concerto di Fine Anno, possiamo contare sulla partnership di Intesa Sanpaolo, Socio Fondatore del Teatro, che continua il proprio impegno con il Regio nel segno di una lunga collaborazione che vede la Banca al fianco del Teatro nella realizzazione delle sue produzioni.
Iniziamo mercoledì 23 dicembre alle ore 18 con il Concerto di Natale in diretta streaming: il primo appuntamento di questa nuova programmazione è con un artista legato al Regio per un decennio e amatissimo dal pubblico, il maestro Gianandrea Noseda, che ritorna a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio in un concerto che andrà in diretta streaming su teatroregio.torino.it. Un ringraziamento speciale per il sostegno a questo concerto va a Joseph Oughourlian, al nostro fianco da più di un decennio, già tra i fondatori dell’Associazione Amici del Regio. Lo streaming è gratuito e sarà il nostro regalo di Natale a tutto il pubblico. Il “Concerto di Natale” rimarrà disponibile sul nostro sito, quindi se non volete scartare il nostro regalo il 23, potrete aprirlo quando vorrete. Il Commissario Rosanna Purchia e il maestro Noseda hanno deciso di dedicare questo concerto a Fiorenzo Alfieri, recentemente scomparso e, a proposito del suo ritorno al Regio, il maestro Noseda afferma: «Mi accingo con grande trepidazione a dirigere il Coro e l’Orchestra del Teatro Regio in un programma natalizio che vuole essere balsamo alle anime provate dall’attuale difficile momento, e speranza per un futuro da ricostruire collettivamente. Rincontrare artisti e amici con i quali ho trascorso anni importanti della mia vita è motivo di gioia e di grande emozione. Non posso tuttavia nascondere il dolore per la perdita di una delle persone a me più care: Fiorenzo Alfieri. Desidero dedicare alla sua memoria questo concerto in segno di profonda gratitudine per i valori che Fiorenzo ha incarnato e per i quali ha vissuto con impegno e coraggio: l’amicizia leale, l’amore per l’educazione e la cultura, il servizio alle istituzioni cittadine. Il mio auspicio è che tutto ciò possa continuare a vivere attraverso il nostro impegno e il nostro senso di responsabilità, che il ricordo di Fiorenzo sia sempre presente nei nostri cuori e i suoi ideali possano continuare a guidare il nostro cammino».
Il programma del “Concerto di Natale” spazia da un corale di Martin Lutero a quello di Bach, nella sua forma originale e in quella riorchestrata da Stravinskij, a Mozart con l’Ave Verum Corpus e la Sinfonia n. 40, fino ad arrivare al Concertino per la notte di Natale scritto dal compositore milanese Niccolò Castiglioni nel 1952, esempio delle sue raffinate doti di orchestratore. Il maestro del Coro è Andrea Secchi.
L’anno si chiude ancora all’insegna dei regali: grande musica gratuita per tutti, perché pensiamo che sia importante dare la possibilità al maggior numero di persone di godere di una performance di ottimo livello. Un modo per ricucire l’anima e far del bene al cuore grazie a note immortali. Giovedì 31 dicembre alle ore 15 sarà ospite del palcoscenico del Regio per il Concerto di Fine Anno in una diretta streaming visibile sempre sul sito del Regio, uno dei più importanti artisti della sua generazione, punto di riferimento indiscusso per molti giovani direttori nonché amico appassionato del nostro Teatro: il maestro Donato Renzetti che, con l’Orchestra del Regio, presenterà un programma ampio e variegato che abbraccia il periodo barocco con Charpentier e Händel, quello settecentesco con Mozart, l’Ottocento con Rossini, von Suppé, Strauss jr., Bizet, Čaikovskij e Borodin arrivando alle atmosfere novecentesche con De Falla, Warlock e la riorchestrazione di Respighi della rossiniana La boutique Fantasque.
Gennaio sarà invece il mese che segnerà il ritorno dell’opera lirica al Regio e ripartiremo con La bohème di Puccini, la nostra opera simbolo che potremo finalmente vedere nel nuovo allestimento che unisce la regia, firmata da Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi, a scene e costumi ripresi dai bozzetti e dai figurini originali di Adolf Hohenstein, disegnati per la prima assoluta torinese del 1896. Come ricorderete, questo allestimento – realizzato dal Teatro Regio –, avrebbe dovuto andare in scena a marzo ed è stato poi riprogrammato in questo mese di dicembre, ma il Covid-19 continua a imporre la chiusura del Teatro. Purtroppo a gennaio non avremo ancora la possibilità di aprire il Regio al pubblico e, quindi, abbiamo deciso di registrare l’opera insieme a Classica HD Canale 136 di Sky, che la manderà in onda sabato 23 gennaio alle ore 21; lunedì 1 febbraio, giorno del 125° anniversario della prima rappresentazione assoluta, sarà invece disponibile in streaming su teatroregio.torino.it alle ore 20 al costo di € 5. I biglietti per assistere alla Bohème on line saranno in vendita a partire da oggi, 21 dicembre, su teatroregio.torino.it; chi è in possesso di un voucher, può utilizzarlo per questo acquisto, scegliendolo come forma di pagamento e inserendo il codice.
Il maestro israeliano Daniel Oren dirigerà l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio. La bohème, l’opera più amata di Giacomo Puccini, sarà interpretata da un cast di voci fresche, adattissime al ruolo, come Maria Teresa Leva, Iván Ayón Rivas, Paola Antonucci, Massimo Cavalletti, Alessio Cacciamani, Tommaso Barea e Matteo Peirone. Questa nuova produzione viene realizzata con il sostegno di Italgas, Socio Fondatore del Teatro Regio oltre che storica Società torinese.
Febbraio porterà una grande e indubbiamente graditissima sorpresa: il maestro Riccardo Muti che, per la prima volta nel nostro teatro, dirigerà l’Orchestra e il Coro del Regio. Siamo onorati di ospitare un “mito della musica”. In scena Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart con la regia di Chiara Muti, una coproduzione del 2018 tra il Teatro San Carlo di Napoli e la Wiener Staatsoper. Il sestetto tutto italiano dei protagonisti è composto da Mariangela Sicilia, Paola Gardina, Alessandro Luongo, Giovanni Sala, Francesca Di Sauro e Marco Filippo Romano. Per il Maestro, quest’opera è «un universo misterioso e colmo di ambivalenze, proiettato verso una fine disincantata e cinica»; dal suo canto, la regista interpreta il libretto di Da Ponte come «un testo metafisico sulla questione profonda dell’Io in rapporto all’altro». Le scene sono di Leila Fteita, i costumi di Alessandro Lai.
Speriamo che un avvenimento di così alto prestigio possa essere applaudito dal pubblico in sala; sarebbe questo un vero manifesto di rinascita, un nuovo inizio sotto il segno di una grande stella, l’indice di un ritorno alla normalità che ha sempre più il carattere della straordinarietà.
Dato il perdurare dell’incertezza sull’apertura del Teatro al pubblico, abbiamo lavorato su tre ipotesi: la prima, nel caso fosse possibile disporre della capienza totale della sala, prevede 5 recite a febbraio; la seconda, nel caso di una capienza limitata, alle stesse cinque recite si aggiungerebbe la trasmissione in streaming dell’opera; la terza ipotesi, nel caso ci fosse, purtroppo, ancora imposta la chiusura, alla diffusione in streaming di Così fan tutte si aggiungerebbe un Concerto straordinario diretto dal maestro Riccardo Muti con l’Orchestra del Regio e trasmesso in streaming.
Il 22 e il 23 dicembre avrete un’occasione unica per acquistare regali natalizi per i vostri cari. Con l’iniziativa pop-up, “Regala il Regio”, potrete acquistare bellissimi oggetti firmati Regio, oppure biglietti open per quando sarà possibile ritornare ad assistere agli spettacoli in sala. Gli acquisti potranno essere effettuati presso la Biglietteria del Teatro, in Piazza Castello 215, aperta dalle ore 12 alle ore 18.
È questo solitamente tempo di auguri e, mai come quest’anno, tutti sentiamo di averne bisogno. Vogliate quindi ricevere da parte del Commissario straordinario del Teatro Regio Rosanna Purchia, del Direttore artistico Sebastian F. Schwarz e di tutte le Lavoratrici e i Lavoratori del Teatro Regio i migliori auguri per un sereno 2021.

2004

2000

RICCARDO MUTI

is inaugurating the 2021 Arena di Verona Opera Festival

AIDA
in concert version

150 th anniversary of the 1871 world premiere in Cairo

Maestro Riccardo Muti will conduct Giuseppe Verdi’s Aida in concert form on two extraordinary evenings:
19 th and 22 nd June.

The King  Roberto Tagliavini
Amneris  Anita Rachvelishvili
Aida  Sonya Yoncheva
Radames  Francesco Meli
Ramfis  Riccardo Zanellato
Amonasro  Luca Salsi
A messenger  Riccardo Rados
The High Priestess  Benedetta Torre

General Manager and Artistic Director Cecilia Gasdia is overjoyed and honoured: “On 24 th December 1871, Cairo Opera House hosted the world premiere of Giuseppe Verdi’s Aida and commemorating that extraordinary event at the Arena di Verona was a recurrent thought from the very first day of my mandate.
The participation of Maestro Riccardo Muti is the most sublime marvellous way of paying tribute to this masterpiece, on the 120 th anniversary of the death of Giuseppe Verdi, with two evenings that will go down in history as milestones for the Arena di Verona and its spectators.
I am deeply grateful to Maestro Riccardo Muti, who decided to put his trust in us all, generously proposing this exceptional Aida in concert form to ensure the appropriate respectful concentration on the music, and agreeing to return to the Arena di Verona with his immense art 41 years after his only appearance at the  Verona amphitheatre with a rare, unforgotten and unforgettable performance of Giuseppe Verdi’s Messa di Requiem on 7 th August 1980, a unique evening that was dedicated to the victims of hunger and violence throughout the world and was held just five days after the massacre of Bologna on 2 nd August 1980, assuming the value of a moving tribute to the victims of the tragic event.
The city of Verona, the workers of the Fondazione Arena and its immense public are preparing for the return of the Maestro with great trepidation and gratitude.”

150° anniversario
1871 AIDA 2021
Giuseppe Verdi
in forma di concerto
19, 22 giugno

Opere

Cavalleria rusticana
di Pietro Mascagni

Pagliacci
di Ruggero Leoncavallo

Regia Gabriele Muccino
Nuova produzione

25 giugno
2, 22, 31 luglio
14 agosto

Aida
di Giuseppe Verdi
Regia Franco Zeffirelli

26 giugno
1, 9, 15, 21 luglio
4, 8, 12, 21, 27 agosto
4 settembre

Nabucco
di Giuseppe Verdi
Regia Arnaud Bernard

3, 17, 24 luglio
6, 13, 20, 26 agosto
1 settembre

La Traviata
di Giuseppe Verdi
Regia Franco Zeffirelli

10, 16, 23 luglio
7, 19 agosto
2 settembre

Turandot
di Giacomo Puccini
Regia Franco Zeffirelli

29 luglio
1, 5, 28 agosto
3 settembre

Gala

Verdi
Requiem
18 luglio

Domingo Opera Night
30 luglio

Roberto Bolle and Friends
3 agosto

Jonas Kaufmann
Gala Event
17 agosto

IX Sinfonia di Beethoven
22 agosto

RICCARDO MUTI

Inaugura il Festival 2021 dell’Arena di Verona

AIDA
In forma di concerto

150° anniversario dalla prima rappresentazione al Cairo nel 1871

Il Maestro Riccardo Muti dirigerà Aida di Giuseppe Verdi in forma di concerto in due serate straordinarie il 19 e 22 giugno.

Il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia è entusiasta ed onorata: “Il 24 dicembre 1871 all’Opera del Cairo andò in scena la Prima dell’Aida di Giuseppe Verdi e ricordare all’Arena di Verona quell’evento straordinario è stato un pensiero ricorrente fin dal primo giorno del mio mandato.
La presenza del Maestro Riccardo Muti è il modo più elevato e formidabile per rendere omaggio a questo capolavoro nel 120° anniversario dalla morte di Giuseppe Verdi con due serate che passeranno alla storia come pietra miliare per l’Arena di Verona e il suo pubblico.
Sono profondamente grata al Maestro Riccardo Muti che ha voluto concedere la sua fiducia a tutti noi proponendoci con generosità questa eccezionale Aida in forma di concerto per dare sacrale concentrazione alla musica, accettando di tornare con la sua arte immensa all’Arena di Verona a 41 anni di distanza dalla sua unica presenza nell’anfiteatro veronese con una rara, indimenticata ed indimenticabile esecuzione della Messa di Requiem di Giuseppe Verdi il 7 agosto 1980, serata unica che fu dedicata alle vittime della fame e della violenza nel mondo e che avvenne solo 5 giorni dopo la strage di Bologna del 2 agosto 1980, assumendo la valenza di commovente ricordo delle vittime del doloroso evento.
La città di Verona, i lavoratori della Fondazione Arena e l’immenso pubblico si preparano con grande trepidazione e riconoscenza al ritorno del Maestro”.

https://www.raiplay.it/video/2020/07/Le-vie-dellamicizia-Concerto-per-la-Siria-2e75869b-7b34-47e4-8369-e65efd8795c3.html

Paestum 2020

Le Vie dell’Amicizia: Ravenna – Tehran
In onda su RAI 1 venerdì 21 giugno alle 23.35

Venerdì 21 giugno, alle ore 23.35, RAI 1 trasmetterà in esclusiva il concerto definito da Riccardo Muti “fra i più importanti appuntamenti di sempre de ‘Le Vie dell’Amicizia’”: in occasione del ventennale del progetto curato da Ravenna Festival, oltre 200 artisti italiani e iraniani sono stati diretti da Muti nella lingua universale di Giuseppe Verdi, unendo idealmente Ravenna e Teheran, due città dalla storia millenaria, l’una piccolo gioiello tempestato di mosaici e l’altra metropoli abbracciata da montagne desertiche. Con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, musicisti delle principali Fondazioni Lirico Sinfoniche e il Coro del Teatro Municipale di Piacenza, accanto all’Orchestra Sinfonica e il Coro di Tehran, il concerto applaudito nella capitale iraniana il 6 luglio è stato riproposto a Ravenna l’8 luglio, presso Palazzo Mauro De André rinnovando l’unione fra i due Paesi, là dove l’amore per la musica prevale su qualsiasi differenza.

Si è rinnovata anche per quest’edizione de “Le Vie dell’Amicizia”, il progetto che accompagna il Festival dallo storico concerto a Sarajevo del 1997, la collaborazione con la RAI, ancora una volta testimone d’eccezione di questi viaggi in luoghi simbolo della storia antica e contemporanea: il concerto tenutosi al Palazzo De André sarà trasmesso integralmente in seconda serata su Rai 1, arricchito da riprese del concerto di Teheran. Il programma, interamente dedicato a Giuseppe Verdi, comprende arie, sinfonie e cori tratte dalle opere del compositore italiano, solisti il tenore Piero Pretti, il baritono Luca Salsi e il basso Riccardo Zanellato.

Le Vie dell’Amicizia: da Tehran a Ravenna sulla via della musica
Palazzo Mauro de Andrè, sabato 8 luglio ore 21

Due civiltà millenarie fiorite a migliaia di chilometri di distanza; due lingue di poeti  – quella di Dante Alighieri e quella di Omar Khayyam; due città, l’una piccolo gioiello tempestato di mosaici, l’altra metropoli da quindici milioni di abitanti abbracciata da ogni parte da montagne desertiche. Una sola orchestra e un solo coro, diretti da Riccardo Muti nella lingua universale – e nell’universo sentimentale – di Giuseppe Verdi. “Fra i più importanti appuntamenti di sempre de ‘Le Vie dell’Amicizia’”, nelle parole di Muti, il concerto già applaudito a Tehran sarà riproposto a Ravenna sabato 8 luglio (alle 21 al Pala De André), rinnovando l’unione fra artisti italiani e iraniani, là dove l’amore per la musica prevale su qualsiasi differenza.

In occasione del ventennale de “Le Vie dell’Amicizia”, la XXVIII edizione del Festival ha raggiunto l’antica Persia: da Ravenna – porta dischiusa sull’Oriente – è partito un viaggio che ha portato oltre 200 musicisti italiani e iraniani a esibirsi presso la Vahdat Hall di Tehran il 6 luglio, con un programma interamente dedicato all’italianissimo Giuseppe Verdi. Nello spirito di fratellanza che fin dal 1997 anima il progetto in luoghi simbolo della storia antica e contemporanea, gli artisti iraniani seguiranno i loro colleghi italiani a Ravenna, per il concerto di sabato che vedrà Oriente ed Occidente salire una volta ancora sullo stesso palco, accompagnati dall’eco dei calorosi e scroscianti applausi che hanno salutato l’esecuzione a Tehran e di fronte a una platea di quasi 4000 spettatori.

Il progetto per un doppio concerto a Tehran e Ravenna è arrivato a meno di due anni dalla ricostituzione dell’Orchestra Sinfonica e del Coro di Tehran, formazione i cui ottant’anni di storia hanno accompagnato le vicende del Paese. Per Ravenna Festival, la TSO si è unita all’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” e a musicisti delle principali Fondazioni Lirico Sinfoniche (Petruzzelli di Bari, Comunale di Bologna, Maggio Musicale Fiorentino, Carlo Felice di Genova, San Carlo di Napoli, Scala, Massimo di Palermo e Opera di Roma). L’orchestra di oltre 100 elementi così costituita, accanto all’altrettanto numeroso coro (composto per metà da artisti italiani del Coro del Teatro Municipale di Piacenza e per l’altra metà da artisti iraniani) si esibisce in un programma di arie, sinfonie e cori, solisti il tenore Piero Pretti, il baritono Luca Salsi e il basso Riccardo Zanellato.

Dal primo storico concerto a Sarajevo i passi del Festival si intrecciano a quelli de “Le Vie dell’Amicizia”, ponti di fratellanza che rappresentano lo spirito profondo della manifestazione e il culmine del suo progetto culturale: costanti dei concerti la direzione di Riccardo Muti – da sempre ambasciatore di cultura nel mondo – e il coinvolgimento di musicisti delle città meta del viaggio.

Il nuovo appuntamento con “Le vie dell’Amicizia” di Ravenna Festival è stato reso possibile grazie alla partnership con la Fondazione Roudaki e la collaborazione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, del Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, della Regione Emilia-Romagna, dell’Ambasciata d’Italia a Tehran, dell’Ambasciata e dell’Istituto Culturale della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia. Il concerto di Ravenna è realizzato con il contributo della Fondazione e della Cassa di Risparmio di Ravenna.

Si rinnova inoltre la collaborazione con la RAI, testimone d’eccezione dei ‘Viaggi dell’Amicizia’, con la diretta di RadioTre da Ravenna l’8 luglio e la ripresa televisiva trasmessa il 21 luglio in seconda serata da Rai1.

Il servizio navetta gratuito per il Palazzo de Andrè, realizzato in collaborazione con Start Romagna e con il contributo di Tecno Allarmi Sistemi, percorrerà 2 volte la tratta Stazione – Palazzo M. De André, con partenza da Piazza Farini, alle ore 20.15 e 20.30. Al termine dello spettacolo due corse riporteranno gli spettatori al capolinea.

Le vie dell’Amicizia: Ravenna-Tehran
Un ponte di fratellanza attraverso l’arte e la cultura

Tehran – Giovedì 6 luglio Vahdat Hall
Ravenna – Sabato 8 luglio Palazzo Mauro de André

direttore
Riccardo Muti

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Musicisti delle Orchestre delle Fondazioni Lirico Sinfoniche Italiane
Orchestra Sinfonica e Coro di Tehran
Coro del Teatro Municipale di Piacenza

tenore Piero Pretti
baritono Luca Salsi
basso Riccardo Zanellato

maestri dei cori Razmik Ohanian, Corrado Casati

Giuseppe Verdi

da I vespri siciliani
sinfonia e aria di Procida “O tu Palermo”
da Don Carlos
duetto di Don Carlo e Rodrigo “Dio che nell’alma”
da Simon Boccanegra
aria di Fiesco “Il lacerato spirto”
coro, aria di Gabriele “Sento avvampar nell’anima”
da Macbeth
aria di Banco “Studia il passo, o mio figlio!”
coro “Patria oppressa”
aria di Macduff “Ah, la paterna mano”
coro “La patria tradita”
aria di Macbeth “Pietà, rispetto, amore”
scena e battaglia, Inno di vittoria – Finale
da La forza del destino
sinfonia

Ravenna Festival
Le vie dell’amicizia
greek subtitles

Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”
Orchestra Giovanile Italiana
four choirs
conductor Riccardo Muti

President of the Republic of Slovenia: Dr Danilo Türk
President of the Republic of Croatia: Dr Ivo Josipović
President of the Italian Republic: Giorgio Napolitano

Piazza Unità d’Italia
Trieste 2010

5 thoughts on “Riccardo Muti

  1. Riccardo Muti per la solidarietà a Forlì

    La porta è aperta. Il cuore ancora di più. La porta ha un significato molto profondo fin dal tempo dei Templari, ed è una metafora dei nostri tempi in cui si può identificare la porta del continente europeo, la porta che apre la nostra cultura, anziché chiuderla come sta accadendo oggi in un momento così difficile per noi; in un momento in cui l’armonia fra i popoli sembra scomparsa è il suono l’elemento fondamentale della vita come del resto lo è sempre stato e tale deve rimanere.

    Sono le applauditissime parole di Riccardo Muti al termine del concerto per la solidarietà tenuto in collaborazione con Ravenna Festival e la Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna offerto alla città di Forlì. E’ il sindaco di Forlì Davide Drei insieme all’Onorevole Pinza della Cassa a donare al M° Muti l’antico sigillo di Caterina in argento, un’onorificenza che la città romagnola conferisce ai suoi figli più illustri e agli ospiti che hanno fatto grande la cultura con l’arte e la musica. Il M° Muti ringrazia ongratulandosi per la bellezza della restaurata Chiesa di San Giacomo trasformata in auditorium dove si è appena concluso il concerto con l’Orchestra Cherubini in un programma di grande respiro che comprendeva l’Incompiuta di Schubert e la Sinfonia n°5 di Beethoven; l’una punto d’arrivo rispetto alla produzione sinfonica dell’autore per la qualità della scrittura ricca e variata, per la flessibilità e l’omogeneità del colore armonico inquietante in una tavolozza ricca di riverberi iridescenti; l’altra per la forza carismatica fin dalle prime note di un affresco entrato nell’empireo del sinfonismo di tutti i tempi per quel celeberrimo motto d’apertura più volte reiterato attraverso nuove figure ritmiche e per il prorompente Allegro conclusivo magnificamente interpretato dalla bacchetta di Muti con la compagine della Cherubini.

    Claudia Mambelli

  2. Quando il trionfo chiama Muti sul podio della Chicago Symphony.
    Cos lanteprima del Ravenna Festival 2012.

    Si parte dal bis per raccontare il trionfo di una serata indimenticabile che ha inaugurato il Ravenna Festival 2012. Sul podio della Chicago Symphony Riccardo Muti suggella il sodalizio con la grande orchestra statunitense, il cui primo incontro ha radici lontane. Risale infatti al 1973 il primo passo di un percorso di successi strepitosi culminati nel 2010 con la nomina del maestro alla direzione musicale della prestigiosa compagine considerata la pi blasonata dAmerica , punta di diamante delle cosiddette Big Five in riferimento alle cinque maggiori orchestre degli Stati Uniti. Un binomio eccezionale sotto ogni profilo, artistico e umano, perch sono solo una carica di umanit e di profonda sensibilit tali da creare la magia di un suono travolgente e avvolgente, come accaduto a Ravenna ultima tappa di una strepitosa tourne europea iniziata a Mosca e a San Pietroburgo, con lo scopo politico di riallacciare i rapporti culturali fra Russia e Stati Uniti dopo un silenzio durato ventitre anni, e proseguita poi attraverso lItalia con tappa dobbligo a Roma, ospite deccezione il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; e infine Napoli e Brescia fino allincandescente Pala De Andr per linaugurazione del Ravenna Festival 2012. Ma perch si parte da un bis per raccontare di un evento grandioso che ha avuto testimone una platea sterminata ed entusiasta per la qualit interpretativa di una serata che non conosce uguali? Perch il bis dellOuverture della Forza del destino verdiana ha un significato profondo che, al di l di quello puramente artistico, scava nel profondo di unespressivit umana declinata da un Verdi capace di slanci di gioia e di gesti di raccolta religiosit di fronte a un destino inesorabile. E Muti coglie in modo stupendo il senso dei ritmi serrati che diventano incalzanti, la magia di una melodia che come unonda si infrange nel segno espressivo di un grande affresco musicale che la partitura verdiana, giocando sulla versatilit di unorchestra imponente arricchita di una marcata morbidezza fortemente umana. Linterpretazione incandescente della Sinfonia della Forza chiude un percorso musicale gi di per s straordinario iniziato con la Suite Sinfonica de Il Gattopardo di Nino Rota ; un omaggio al compositore dallinesauribile vena melodica tanto caro al Muti di allora, suo giovane allievo, e di oggi, suo profondo estimatore. Un Muti che dipana con amore quelle pagine intrise di una vena poetica dove i sogni conducono alla dolce mestizia del Principe di Salina in unatmosfera decadente esaltata dallimpasto timbrico denso della Chicago Symphony con una ricchezza espressiva comunicativa che regala unemozione infinita. E poi c quella compattezza straordinaria che unita alla potenza sonora sonda nelle profondit del Tod und Verklarung di Richard Strauss, le cui riflessioni interiori nellampia dimensione cosmica fondono nellesecuzione della Chicago Symphony il dramma di un uomo che nel momento della morte rivive i supremi ideali. E infine la tensione che attraversa lultima pagina della serata, la Quinta Sinfonia op.47 di Sostakovic dipinta in una tavolozza timbrica di inesauribile ricchezza: dal suono avvolgente degli archi, allimpareggiabile bellezza dei fiati, alla precisione scandita delle percussioni fino allimpressionante finale trionfale che rispecchia comunque linferno di un uomo solo, perso in un mondo dove tutto lo minaccia, raccontata attraverso il suono sontuoso di uno spessore intrinseco governato dalla bacchetta di un Muti unico e irripetibile.

    Ravenna Festival 2012.
    Claudia Mambelli.

  3. MUTI E NABUCCO A MONTECITORIO

    Non ha un podio vero e proprio Riccardo Muti nellaula di Montecitorio: solo un leggo. Che quasi non gli serve. In cambio vive con visibile emozione questo con certo che celebra i 50 anni dellUnit dItalia, come sospeso fra la grande musica e la storia. Il pubblico del Teatro dellOpera la sera della prima del Nabucco , in una sorta di plebiscito a sorpresa, laveva gi proclamato ‘senatore a vita’ nel lungo applauso dopo la rappresentazione; ma Muti per un suo personalissimo iter parlamentare ha scelto nel pomeriggio del 21 marzo la Camera dei Deputati. Vi haportato unaltra replica della grande opera verdiana, dopo quella che sabato sera ha avuto tra gli spettatori, in teatro, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e una numerosa rappresentanza della politica.
    Una selezione dellopera, anzi una riduzione; ma cera tutto quello che uno spettatore pu desiderare di un capolavoro: la cangiante Sinfonia che trascolora dal clima soave dei legni al dinamismo degli archi, delle percussioni e di uno strepitoso ottavino; poi le arie pi intense, i duetti e gli altri preziosismi affidati al soprano Viktoriia Chenska, al baritono Giovanni Meoni, il basso Dmitry Beloselskiy e il tenore Antonio Poli. Quasi al termine del concerto salito alla ribalta il vero protagonista dellopera, il coro istruito da Roberto Gabbiani, e il pubblico che gremiva laula ha potuto ascoltare una sublime esecuzione del ‘Va pensiero’, la pagina che riassume gli stati danimo e le aspirazioni di un popolo.
    Nel breve discorso introduttivo, il presidente della Camera, Fini, aveva spiegato il significato del concerto, dedicandolo al popolo giapponese, augurando anche ad esso di ritrovare ‘le aure dolci del suolo natale’ . Fini ha anche affermato che la cultura il nostro patrimonio. E di queste parole, terminato il concerto, si ricordato Muti, per ringraziare Fini e ribadirne i concetti. Il nostro paese ha detto si fonda sulla cultura. LItalia amata per questo. Italia significa Verdi, Puccini, Tiziano, Antonello da Messina. N io penso che Tiziano nato lass e Antonello laggi. Limportante che siano esistiti e che tutto il mondo sappia che sono nostri figli. O che da noi nata lopera; e siamo stati noi a costruire strumenti preziosi con Stradivari, o Guarnieri, e persino, con Guido dArezzo, a dare un nome alle note musicali.

    Virgilio Celletti

  4. MUTI INAUGURA POMPEI

    Ciaikovsky, Stravinsky e Beethoven. Grande musica al Teatro Grande per la riapertura dellimportante sito archeologico pompeiano. E stata la solenne inaugurazione dei restauri inevitabili dopo quindici anni di totale
    abbandono che avevano arrecato allarena romana pi danni di quanti non ne avessero prodotti lesuberanza del Vesuvio ed i secoli. Il pericolo, laltra sera, era che pi che sullo splendido concerto diretto da Riccardo
    Muti i riflettori (ce ne sono dappertutto: la vera testimonianza di un notevole ma in ogni caso non ingombrante impegno tecnologico) venissero polemicamente puntati sulla qualit del restauro.

    Uno degli scopi, o meglio dei risultati della serata stato proprio quello di addolcire la pur spiegabile polemica incentrata, nelle settimane che hanno preceduto il concerto inaugurale, sulle critiche al tipo di intervento compiuto. Qualcuno aveva parlato di autentico scempio, altri avevano inonizzato su di esso, affermando che poteva equivalere alla trasformazione del Colosseo in un moderno stadio da football. Sotto accusa la sistemazione delle gradinate, luso dei materiali, la presenza di betoniere che avrebbero inondato il teatro di colate di cemento; e in particolare le gradinate ricostruite quasi ex novo con mattoni di tufo di moderna fattura che hanno in parte sostituito il marmo originario e in parte riutilizzato.
    Effettivamente un po ha finito per pesare la circostanza che pi che di un restauro conservativo si trattato di una ristrutturazione mirante a rendere limpianto funzionale. Il che presenta aspetti positivi e negativi al tempo stesso. Certo, ora il Teatro Grande pu ospitare, com accaduto laltra sera, 1800 spettatori, che non saranno i cinque o seimila che vedevano gli spettacoli in epoca romana, ma comunque sono assai di pi di quelli che partecipavano alle serate prima del recente abbandono. Gli ultimi concerti, giustamente famosi, furono una ventina di anni or sono quelli delle Panatenee Pompeiane ideate da Francesco Siciliani e delle quali la grande comunicativa e il genio di Bernstein contribuirono a fare levento che molti ancora rimpiangono.

    Quanto alla ricostruzione delle gradinate va per corretta laccusa circa limpiego del cemento. Nei camminamenti tra un gradino e laltro si adoperato il cosiddetto coccio pesto, che un impasto di mattoni di cotto macinati e di calce che veniva usato dai Romani e anche dopo fino al Rinascimento. Pienamente rispettata poi lacustica naturale; nel senso che non c traccia per fortuna del pur minimo tentativo di amplificazione.
    Solo dei pannelli di plexiglass, peraltro asportabili, alle spalle e ai fianchi dellorchestra. Cos la musica si ascolta in maniera quasi esemplare.
    Anche nel fraseggio di massa, sono assicurati sia lamalgama che le caratteristiche e le identit sonore dei singoli strumenti. Unacustica quasi ideale, insomma, considerato che ci troviamo allaperto (si pensi a quello
    che accade in altri siti archeologici prestati alla musica).

    Il concerto, realizzato dal Teatro San Carlo, comprendeva capolavori che richiedono soprattutto una risposta fonica, come louverture-fantasia Romeo e Giulietta di Ciaikovsky, la suite stravinskiana Luccello di fuoco, e quel monumento che la Quinta Sinfonia di Beethoven. Per il pubblico stata una gioia, e per Muti quello
    a Pompei stato un ritorno quasi segnato dalla commozione. Sono tutte importanti le presenze del Maestro in Campania. La prima coincide addirittura con la sua nascita, perch mentre lui stava per venire alla luce sua madre si spost a Napoli da Barletta, proprio per assicurargli un luogo nato prestigioso. A Pompei il piccolo torn qualche anno dopo per ricevere la prima comunione nel santuario mariano. Laltra sera ha voluto regalare un ascolto importante al pubblico e, a proposito di luoghi prestigiosi, offrirne uno anche ai giovani talenti della sua Orchestra Luigi Cherubini.

    Virgilio Celletti

  5. RICCARDO MUTI INCANTA AL CONCERTO DI NATALE DEL SENATO

    La Quinta Sinfonia di Beethoven allieta il clima delle istituzioni. Presenti sugli scranni il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, il Presidente della Camera Gianfranco Fini e il padrone di casa, Presidente del Senato Renato Schifani. Il 21/12 il concerto verr eseguito al Petruzzelli di Bari

    ROMA Il Risorgimento della Bellezza fa la sua nuova comparsa al Senato della Repubblica dopo anni, decenni di astinenza. Le note di uno dei massimi capolavori della letteratura musicale di tutti tempi, la Quinta Sinfonia di Ludwig van Beethoven, hanno risuonato nellAula di Palazzo Madama, domenica 20 dicembre dalle ore 12, per la XIII edizione del Concerto di Natale promosso dal Senato della Repubblica.
    La scelta del programma della tradizionale manifestazione musicale del Maestro Riccardo Muti che ha diretto, per la seconda volta in Senato dopo il Concerto di Natale del 2005, lOrchestra Giovanile Luigi Cherubini.
    Al Concerto ospiti del Presidente Renato Schifani hanno assistito il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, il Presidente della Camera Gianfranco Fini, il Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, ministri e parlamentari.
    Al termine del Concerto il Presidente del Senato Renato Schifani, le Alte cariche istituzionali e i ministri hanno salutato con un brindisi nella Sala Pannini di Palazzo Madama il Maestro Muti.
    Come ormai tradizione, anche ledizione 2009 del Concerto di Natale ha uno scopo benefico. Lintero incasso dei biglietti, messi in vendita alla quota minima di 120 euro, sar infatti devoluto, come nel 2008 (quando sul podio sal il ben meno adatto Giovanni Allevi), allOspedale Bambin Ges di Roma.
    Il Maestro Muti e lOrchestra Giovanile Luigi Cherubini si sono esibiti gratuitamente.
    Levento musicale (unora di alta musica) stato trasmesso in diretta televisiva dalle 12 su RaiUno, in Eurovisione, in diretta radiofonica su Radio3 Rai e Gr Parlamento nonch in differita su Rai International. Anche questa edizione del Concerto di Natale stata presentata, sempre gratuitamente, da Milly Carlucci. Inoltre, come consuetudine, i locali della Libreria del Senato di Via della Maddalena 27, aperti dalle ore 9, hanno accolto chiunque avesse deciso di seguire il Concerto, trasmesso per loccasione da appositi schermi televisivi.
    Arrivo alle ore 10 allentrata stampa di via San Salvatore 11 e il gelo la fa da padrone, l fuori: devo attendere una mezzora, intrattenuto, si fa per dire, da scorbutici operatori. Una volta dentro, finalmente, ecco la cattiva sorpresa. Sono sprovvisto di cravatta. Per fortuna il mio stellone, unito al cronico vizio dellanticipo, mi permette di usufruire dellunico cravattone disponibile (sembra un quadro di Munch, stoffa di pessima foggia, 100% seta italiana sdrucita). Non so farmi il nodo: provvede un inserviente dallo sguardo fulminante. Salgo le scale verso la tribuna stampa e mi accoglie un altro inserviente, pronto a spedirmi alla toilette: la cravatta sbilenca, va aggiustata, altrimenti il buon nome dello Schifani, cognome a parte, fa una pessima figura. Cravatta in giusto tiro, mi posiziono nella seconda fila della tribunetta di sinistra. Guardo gi e un tuffo al cuore: come la prima volta che entri allo Stadio Olimpico mano nella mano con tuo pap, come la prima volta sotto le lenzuola a fare lamore. Mi distoglie dai pensieri poetici limplacabile e pelato inserviente della toilette: devo mettere gi il giornale (La Stampa di Torino), darmi un contegno. O quantomeno leggerlo sotto i banchi, oib, minchia schifiltosa schifaniana, ghe pensi mi beluscoide. Ancora una volta, ma i pugni pronti e serrati, obbedisco. Non mi dar pi fastidio, il tipo. Vicino a me siede la cordialissima Grazia Trabalsa di Radio Rai: a lei fanno mettere via il pc, per la stessa ragione del mio giornale, il decoro, e una in pi: hanno paura che linnocuo laptop scivoli di sotto andandosi a schiantare sulla capocciaccia di un mai cos sveglio Gasparri.
    In lontananza il profilo suinesco di De Gregorio, sempre pi a destra, alla sinistra di una diciottenne: certo non la figlia. Intanto Schifani fa gli onori di casa e attacca con la prosopopea: Gasparri molto attento, e digita messaggini trans-itori sul cellulare.
    Poi il Maestro Muti sale sul podio e parte con lInno dItalia: in piedi, servi di Roma, anche voi, leghisti!
    Tempo di unora, e il concerto termina: parola a Muti, e non un gioco di parole, mancando ai. Quei cherubini hanno preso il volo; dice il Maestro, riferendosi ai componenti la sua giovane orchestra Dipende dalle ali che lo Stato fornisce loro. Segue lelogio ai giovani: Persone che credono nei valori: il mondo ha fame non solo di pane, ma soprattutto di valori. Questi giovani hanno scelto la strada della Bellezza: ci che oggi sempre di pi manca.
    Leloquio di Muti scattante e tempestoso come la sua direzione dorchestra: P p p p sono i colpi che il destino bussa alle nostre porte.
    Una piccola grande gaffe la compie anche il Magister: ringraziando tutti, eccetto il Presidente della Camera Fini. Il quale comunque se la sta godendo abbrancicato alla sua nuova bionda fiamma. Il Maestro napoletano ci lascia con una risata: il Don Pasquale di Donizetti, sostitutivo del classico bsss.
    Al principio del Don Pasquale, lineffabile servizio dordine di Palazzo Madama, capeggiato da una sorridente dama, ci conduce alla Sala Pannini per il brindisi con le autorit. Il brindisi coi flash dei fotografi, meglio dire. Sfila Napolitano, cappello a larghe tese, a braccetto con linseparabile Clio; biascica parole incomprensibili Gasparri; strascica la toga porporata il genoano Bagnasco: un accecante anello verde smeraldo gli fa luccicare la mano. Le massime eminenze abbandono le sale principesche del Madama; proprio mentre i comuni mortali, o presunti tali, prendono dassalto il Transatlantico: ovvero la sala banchetto. Mi fiondo su carpacci ripieni al gorgonzola, frittelle di fiori di zucca e prosecchi iper-gradati. Seguono le mie gozzoviglie i platealmente ubriachi eroi di giornata: i Cherubini (di) Muti. P p p, avr commentato pi di uno stomaco dei loro.
    Bene, il mio lho fatto: pancia piena, gambe allopra. Verso la Metro Barberini: fra due minuti quasi casa, quasi letto, quasi ogni altra cosa. La cravatta stile fantasia espressionista poi me la son tenuta ben stretta: sar stoffa lisa e ruvida, ma il passepartout per il paradiso non si abbandona cos a cuor leggero.

    Federico Ligotti

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