San Carlo 2022
from the Walter Scott The Bride of Lammermoor Napoli
Teatro di San Carlo, 26 settembre 1835
conductor Carlo Montanaro
regia Gianni Amelio executive Michele Sorrentino Mangini
Assitente Luca De Lorenzo
Coreo Stéphane Fournial
Scene Nicola Rubertelli
Costumi Maurizio Millenotti assistente Concetta Nappi
Luci Pasquale Mari
Lord Enrico Ashton
Gabriele Viviani (18, 29) / Ernesto Petti (21, 23, 26)
Lucia di Lammermoor
Nadine Sierra (18, 26, 29) / Jessica Pratt (21,23)
Sir Edgardo di Ravenswood
Pene Pati♭
Lord Arturo Bucklaw
Daniele Lettieri (18) / Francesco Marsiglia (21, 23, 26, 29)
Raimondo Bidebent
Dario Russo
Alisa
Tonia Langella (18, 29) / Annamaria Napolitano♮ (21, 23, 26)
Normanno
Carlo Bosi (18,21) / Nicola Pamio (23,26,29)
♭debutto Teatro di San Carlo
♮ Artista Coro
Orchestra, Coro e Balletto del Teatro di San Carlo
Direttore del Coro José Luis Basso
Direttore del Balletto Clotilde Vayer
Produzione Teatro di San Carlo
Direttore Roberto Abbado
Mise en espace Ludovico Rajata
Costumi William Orlandi
Progetto visivo William Orlandi e Ludovico Rajata
Animazione digitale Fabiola Nicoletti
Luci Fiammetta Baldiserri
Maestro del Coro Ciro Visco
Lord Enrico Ashton Ernesto Petti
Lucia Sara Blanch
Edgardo di Ravenswood Celso Albelo
Raimondo Bidebent Michele Pertusi
Arturo David Astorga
Normanno Matteo Mezzaro
Alisa Natalia Gavrilan
Glass harmonica Sascha Reckert Orchestra
Coro del Teatro Massimo
Ideazione e coordinamento televisivo Gery Palazzotto
Regia sonora Manfredi Clemente
Regia televisiva Antonio Di Giovanni
2023
Orchestra e Coro del Teatro alla Scala
Direttore Riccardo Chailly
Regia, scene e costumi Yannis Kokkos
Luci Vinicio Cheli
Collaboratrice del regista e drammaturga Anne Blancard
Boris Pinkhasovich (Enrico), Lisette Oropesa (Lucia), Juan Diego Flórez (Edgardo), Leonardo Cortellazzi (Arturo), Michele Pertusi / Carlo Lepore (Raimondo) Valentina Pluzhnikova* (Alisa), Giorgio Misseri (Normanno)
*Studenti dell’Accademia Teatro alla Scala
regia Mario Lanfranchi
conductor Carlo Felice Cillario
Anna Moffo, Lajos Kozma, Giulio Fioravanti, Paolo Washington, Pietro Di Vietri, Anna Maria Segatori
1959
Regia Mario Lanfranchi
Coreografia Ugo dall’Ara
Conductor Fernando Previtali
Anna Moffo, Dino Dondi, Nicola Filacuridi, Amilcare Blaffard, Ferruccio Mazzoli, Franca Marghinotti, Renato Berti
Scala 1997
Stefano Ranzani conductor
Mariella Devia, Vincenzo La Scola, Renato Bruson, Carlo Colombara, Ernesto Gavazzi, Marco Berti, Floriana Sovilla
Regia, scene, costumi
Pier’Alli
Gianandrea Gavazzeni Conductore
Mirella Freni Adriana
Fiorenza Cossotto Principessa Bouillon
Peter Dvorsky Maurizio di Sassonia
Alessandro Cassis Michonnet
Ivo Vinco Principe
Ernesto Gavazzi Abate
Sara Mingardo Madamigella Dangeville
Regia Lamberto Puggelli
Regia Tv Brian Large
https://ok.ru/video/765643262489
Daniela Dessi, Sergej Larin, Olga Borodina, Adelina Scarabelli, Giorgio Giuseppini, Mario Bolognese, Carlo Guelfi, Ernesto Gavazzi
Conductor Roberto Rizzi Brignoli
Orchestra of the Teatro alla Scala
Regia Lamberto Puggelli
Stage Designer Paolo Bregni
Costume Designer Luisa Spinatelli
Lightning Designer Danilo Marabotto
Milano
Teatro alla Scala 2000
Nelly Miricioiu (Adriana Lecouvreur)
Nicola Martinucci (Maurizio)
Ildiko Komlosi (La Principessa di Bouillon)
Carlo Guelfi (Michonnet)
Luigi Roni (Il Principe di Bouillon)
Aldo Bottion (L’Abate di Cazeuil)
Alessandro Cosentino (Poisson)
Davide Pelissero (Quinault)
Anna Zoroberto (Mademoiselle Jouvenot)
Sonia Prina (Mademoiselle Dangeville)
Giuseppe De Luca (un Maggiordomo)
Lamberto Puggelli (mise en scène)
Paolo Bregni (décors)
Luisa Spinatelli (costumes)
Gianni Mantovanini (lumières)
Robert De Warren (chorégraphie) Orchestra
Coro e Corpo di Ballo Del Teatro alla Scala
Roberto Rizzi Brignoli (direction musicale)
https://metoperafree.brightcove-services.com/?videoId=6208411723001
https://my.mail.ru/mail/elros.wei/video/_myvideo/557.html
Calo Felice 2003
Genova
Stefania Bonfadelli, Roberto Frontali, Marcelo Alvarez, Christiano Olivieri, Mirco Palazzi
Conductor Patrick Fournillier
Orchestra del Teatro Carlo Felice
Coro del Teatro Carlo Felice
Chorus Master Giovanni Andreoli
Regia Graham Vick
Regia Paul Brown
Costume Designer Paul Brown
Lightning Designer Nick Chelton
https://metoperafree.brightcove-services.com/?videoId=6222244838001
Met 2009
CONDUCTOR
Marco Armiliato
REGIA
Mary Zimmerman
SET DESIGNER
Daniel Ostling
COSTUME DESIGNER
Mara Blumenfeld
LIGHTING DESIGNER
T. J. Gerckens
CHOREOGRAPHER
Daniel Pelzig
Normanno
Michael Myers
Lord Enrico Ashton
Mariusz Kwiecien
Raimondo
Ildar Abdrazakov
Lucia
Anna Netrebko
Alisa
Michaela Martens
Edgardo
Rolando Villazón
Arturo
Colin Lee
Flute Solo
Stefán Ragnar Höskuldsson
Harp Solo
Mariko Anraku
Armonica Solo
Cecilia Brauer
October 2020
12
Donizetti’s Lucia di Lammermoor
Transmitted live February 7, 2009
13
Donizetti’s La Fille du Régiment
Transmitted live on April 26, 2008
14
Donizetti’s L’Elisir d’Amore
Transmitted live on February 10, 2018
15
Donizetti’s Anna Bolena
Transmitted live on October 15, 2011
16
Donizetti’s Maria Stuarda
Transmitted live on January 19, 2013
17
Donizetti’s Roberto Devereux
Transmitted live on April 16, 2016
18
Donizetti’s Don Pasquale
Transmitted live on November 13, 2010
https://metoperafree.brightcove.services/?videoId=6173671726001
Met 2011
CONDUCTOR
Patrick Summers
REGIA
Mary Zimmerman
SET DESIGNER
Daniel Ostling
COSTUME DESIGNER
Mara Blumenfeld
LIGHTING DESIGNER
T. J. Gerckens
CHOREOGRAPHER
Daniel Pelzig
Normanno
Philip Webb
Lord Enrico Ashton
Ludovic Tézier
Raimondo
Kwangchul Youn
Lucia
Natalie Dessay
Alisa
Theodora Hanslowe
Edgardo
Joseph Calleja
Arturo
Matthew Plenk
Flute Solo
Denis Bourikov
Harp Solo
Deborah Hoffman
July 2020
27
Donizetti’s Lucia di Lammermoor
Transmitted live on March 19, 2011
28
Puccini’s Tosca
Transmitted live on October 10, 2009
29
Verdi’s Rigoletto
Recorded live on November 7, 1977
30
Verdi’s Il Trovatore
Transmitted live on October 3, 2015
31
Dvořák’s Rusalka
Transmitted live on February 25, 2017
August 2020
1
Verdi’s Ernani
Recorded live on December 17, 1983
2
Wagner’s Die Walküre
Transmitted live on March 30, 2019
Lucia Natalia Roman
Enrico Man Soo Kim
regia Dario Argento
direttore Giampaolo Bisanti
https://metoperafree.brightcove-services.com/?videoId=6253685972001
1982 Metropolitan Opera
Pablo Elvira, Joan Sutherland, Alfredo Kraus, Jeffrey Stamm, Paul Plishka, Ariel Bybee
Conductor Richard Bonynge
Regia Kirk Browning
Metropolitan Opera orchestra, chorus and ballet
Direttore Riccardo Frizza
Regia Gilbert Deflo
Scene e costumi William Orlandi
Luci Roberto Venturi
Coreografia Giuseppe Bonanno
Maestro del Coro Piero Monti
Allestimento del Teatro Massimo
Ideazione e coordinamento televisivo Gery Palazzotto
Regia televisiva Antonio Di Giovanni
Enrico Marco Caria
Lucia Elena Mosuc
Edgardo Giorgio Berrugi
Raimondo Luca Tittoto
Alisa Patrizia Gentile
Arturo Emanuele D’Aguanno
Normanno Francesco Pittari
Joan Sutherland
Alfredo Kraus
Metropolitan New York 1982
The Metropolitan Opera Orchestra
Conductor Richard Bonynge
Teatro Costanzi, marzo 2015
Direttore Roberto Abbado
Un progetto di Luca Ronconi
realizzato da Gianni Mantovanini
Gabriele Mayer
Margherita Palli
Ugo Tessitore
Maestro del Coro Roberto Gabbiani
ENRICO Marco Caria
LUCIA Jessica Pratt
EDGARDO Stefano Secco
ARTURO Alessandro Liberatore
RAIMONDO Carlo Cigni
ALISA Simge Büyükedes
NORMANNO Andrea Giovannini
Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma
“per gentile concessione di Casa Ricordi”
Lucia di Lammermoor
APRE LA STAGIONE LIRICA 2020
DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA
AL TEATRO FILARMONICO
Bozzetto di Alfredo Troisi per Lucia di Lammermoor
La Stagione Lirica 2020 al Teatro Filarmonico inaugura domenica 26 gennaio portando in scena uno dei titoli più conosciuti e rappresentati di Gaetano Donizetti: Lucia di Lammermoor. L’allestimento del capolavoro drammatico del compositore bergamasco proviene dal Teatro Verdi di Salerno, ed è firmato da Renzo Giacchieri per regia e costumi, con le scene ed il projection design di Alfredo Troisi, i movimenti mimici di Barbara Pessina e le luci di Paolo Mazzon. A concertare è il maestro ucraino Andriy Yurkevych, esperto direttore d’opera acclamato in tutti i più importanti teatri del mondo.
Repliche:
martedì 28 gennaio ore 19.00
giovedì 30 gennaio ore 20.00
domenica 2 febbraio ore 15.30
Lucia di Lammermoor è considerata l’opera simbolo del romanticismo italiano. La Prima assoluta va in scena il 26 settembre 1835 al Real Teatro di San Carlo di Napoli, conseguendo uno straordinario successo e una ininterrotta fortuna, tanto che l’opera non uscirà mai dal repertorio lirico. Il compositore infatti, successivamente alla prima napoletana, scrive al suo editore Ricordi che «Lucia di Lammermoor andò, e permetti che amichevolmente mi vergogni e ti dica la verità. È piaciuto e piaciuto assai. Per molte volte fui chiamato fuori e ben molte anche i cantanti. Ogni pezzo fu ascoltato con religioso silenzio e da spontanei evviva festeggiato».
Da quella data il dramma tragico in due parti e tre atti di Gaetano Donizetti entra con forza nell’immaginario romantico, specialmente con la “scena della pazzia” che forse ne è il momento più rappresentativo non solo nel panorama del melodramma romantico, ma in tutto il teatro musicale e, ancora più in generale, nella cultura moderna.
La vicenda prende spunto da The Bride of Lammermoor, romanzo storico del 1819 di Walter Scott, da cui il librettista Salvatore Cammarano trae i tradizionali numeri operistici semplificando i personaggi e sistemando la trama, per renderla più concisa ed efficace a rappresentare quell’«amor violento» senza il quale i soggetti, secondo Donizetti, sono freddi e che ben si addice al contesto scenico e musicale dell’opera romantica in stile gotico. Lucia di Lammermoor ha quindi rivoluzionato il gusto dello spettatore ottocentesco e ne ha turbato l’animo, con il suo finale tragico per nulla scontato, con la scena conclusiva affidata al tenore e non alla primadonna ed il suicidio di lui in bellavista.
La regia di Renzo Giacchieri proveniente dal Teatro Verdi di Salerno è in linea con lo spirito romantico e al tempo stesso profondamente drammatico dell’opera e traccia in maniera nitida le molteplici passioni che animano i protagonisti. La fedeltà alla veridicità storica ed emozionale è l’elemento fondamentale attorno a cui ruota la vicenda. I costumi sono dello stesso Giacchieri, le scene e il projection design sono firmati da Alfredo Troisi, i movimenti coreografici sono di Barbara Pessina, mentre le luci sono dell’esperto lighting designer di Fondazione Arena Paolo Mazzon.
Giacchieri è stato profondamente colpito dal racconto di Nicola Cipriani “Le tre Lucie. Un romanzo, un melodramma, un caso giudiziario”, soprattutto per la terza vicenda, nel caso processuale di una ragazza dei nostri tempi che ha patito la stessa situazione della fanciulla di Lammermoor. «La storia si ripete e individua lungo il suo percorso anime in pena che vivono e rivivono le stesse identiche sofferenze, atroci dolori di vittime predestinate che seguono ignare il progetto dei loro carnefici». Giacchieri conosce bene l’opera, che ha messo in scena in 5 differenti allestimenti a partire dal 1984, e ricrea sapientemente il dramma della protagonista, le nevrosi convulsive e la malattia che la consuma per l’incapacità di resistere al dolore immenso che la pervade, dando vita ad una regia elegante e estremamente raffinata.
Il cast è guidato da Andriy Yurkevych, al debutto operistico al Filarmonico dopo un impegno sinfonico nel 2010; Ruth Iniesta ed Enkeleda Kamani daranno voce a Lucia a fianco di Enea Scala e Pietro Adaini nel ruolo di Sir Edgardo di Ravenswood. Alberto Gazale e Biagio Pizzuti vestiranno i panni di Lord Enrico Ashton, mentre Simon Lim darà voce a Raimondo Bidebent. Enrico Zara sarà Lord Arturo Buclaw e Riccardo Rados sarà Normanno; infine Lorrie Garcia interpreterà il personaggio di Alisa.
La produzione vede impegnati l’Orchestra, il Coro – preparato per la quinta stagione da Vito Lombardi – e i Tecnici dell’Arena di Verona.
Con Lucia di Lammermoor prosegue l’iniziativa Ritorno a Teatro rivolta al mondo della Scuola all’interno della proposta Arena Young 2019-2020: martedì 28 gennaio alle ore 18.00 e giovedì 30 gennaio alle ore 19.00 gli studenti delle scuole primaria e secondaria, i loro familiari, gli insegnanti, i dirigenti scolastici e il personale ATA potranno assistere allo spettacolo a prezzo speciale: € 6,00 per gli studenti e € 12,00 per gli adulti. L’incontro propone un Preludio, momento introduttivo allo spettacolo alla presenza di alcuni dei protagonisti dell’opera, seguito da un aperitivo nel Bar del Teatro.
Per informazioni e prenotazioni:
Ufficio Formazione della Fondazione Arena di Verona
tel. (+39) 045 8051933 – fax (+39) 045 590638 – scuola@arenadiverona.it
La Stagione Artistica del Teatro Filarmonico rappresenta, da anni, un momento molto atteso e aperto ad un vasto pubblico di appassionati, non solo veronesi. Sostenerla per Banco BPM, partner della stagione per l’undicesimo anno consecutivo, significa dare continuità alle proprie radici solidaristiche, promuovere la cultura in tutte le sue espressioni e al contempo unirsi al fermento di una città, Verona, parte integrante di Banco BPM.
Biglietteria Arena di Verona
Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona
Tel. 045 596517 – Fax 045 8013287 – Call center 045 8005151 – Punti di prevendita Geticket
Orari
da lunedì a venerdì 10:15-16:45
sabato 09:15-12:45
Biglietteria Teatro Filarmonico
Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona
Tel. 045 8002880 – Fax 045 8013266
Apertura due ore prima dello spettacolo
biglietteria@arenadiverona.it – www.arena.it
Domenica 26 gennaio – ore 15.30
Martedì 28 gennaio – ore 19.00
Giovedì 30 gennaio – ore 20.00
Domenica 2 febbraio – ore 15.30
LUCIA DI LAMMERMOOR
Dramma tragico in due parti e tre atti.
Libretto di Salvadore Cammarano
Musica di Gaetano Donizetti
Direttore Andriy Yurkevych
Regia e costumi Renzo Giacchieri
Scene e projection design Alfredo Troisi
Movimenti mimici Barbara Pessina
Luci Paolo Mazzon
Personaggi e interpreti
Lord Enrico Ashton Alberto Gazale (26, 28/01)
Biagio Pizzuti (30/01 – 2/02)
Lucia Ruth Iniesta (26, 28/01)
Enkeleda Kamani (30/01 – 2/02)
Sir Edgardo di Ravenswood Enea Scala (26/01, 2/02)
Pietro Adaini (28, 30/01)
Lord Arturo Bucklaw Enrico Zara
Raimondo Bidebent Simon Lim
Alisa Lorrie Garcia
Normanno Riccardo Rados
ORCHESTRA, CORO E TECNICI DELL’ARENA DI VERONA
Maestro del Coro Vito Lombardi
Direttore Allestimenti scenici Michele Olcese
Allestimento del Teatro Comunale G. Verdi di Salerno
TCBO: Lucia di Lammermoor,
una nuova produzione per il capolavoro di Donizetti,
con Michele Mariotti sul podio e la regia di Lorenzo Mariani
Diretta su Rai Radio3 il 20 giugno
Bologna, Teatro Comunale, 16 – 25 giugno 2017
Titolo operistico romantico per eccellenza, avvolto e ambientato fra le brume e i castelli della Scozia medievale in cui agiscono clan in atavico conflitto, Lucia di Lammermoor torna sulle scene del Teatro Comunale di Bologna dal 16 al 25 giugno per raccontare al pubblico la storia d’amore tenera e sincera di due adolescenti vittime di colpe non loro. Il capolavoro di Gaetano Donizetti su libretto di Salvadore Cammarano dal celebre lavoro di Walter Scott che, dalla “prima” napoletana del 1835, commuove le platee di tutto il mondo, arriva al Comunale con uno spettacolo nuovo guidato da un binomio altrettanto inedito: il direttore musicale del teatro felsineo Michele Mariotti – che debutta il titolo, e che lo dirigerà nuovamente in autunno alla Royal Opera House di Londra – e il regista Lorenzo Mariani, affiancato da Maurizio Balò (scene), Silvia Aymonino (costumi), Linus Fellbom (luci). Orchestra e Coro (preparato da Andrea Faidutti) sono quelli del Comunale di Bologna.
La recita di Lucia di Lammermoor del 20 giugno sarà trasmessa in diretta su Rai Radio3.
«Guardando il celebre quadro di Sir John Everett Millais – dice il regista Lorenzo Mariani – ispirato al testo The bride of Lammermoor di Walter Scott, ho capito tante cose. È un quadro che parla. Capisco quanto questi due amanti sono “legati” (letteralmente legati, avvinti) finché vivono. Non potranno, in vita, essere mai separati. Si vede, è chiaro. Lucy, senza il sostegno di Edgardo, cade come una foglia morta; Edgardo senza l’abbraccio di Lucy è disperato e perso per sempre. Capisco dallo sguardo di lei un’anima che respira, dall’intimo, una trasparente bontà, ma troppo delicata e indifesa, pericolosamente pura, fino all’estremo. Capisco dallo sguardo di lui un’anima forte, ardente, ma anche cupa. Gli occhi sono corvini (Ravens-wood…) quasi sembrano bruciare. Protettivo, nobile e generoso, ma anche violento, intransigente e implacabile. Per me è un’immagine infelice. Avverto una tragedia incombente. Leggo un amore così intenso e totale da escludere ogni possibile separazione. Leggo anche un amore che vive di una profonda – forse troppo profonda – unione di sentimenti. I due protagonisti sembrano quasi simbiotici. Ma leggo ancora, nei loro sguardi e atteggiamenti, qualcosa di terribile, come di un destino nero e irreversibile. Li guardo e temo per loro. Vorrei intervenire, aiutarli a vivere “sull’aura dei loro sospiri ardenti”, felici nel loro amore. Ma leggo infine che non sarà cosi; non potrà essere cosi. Non vedo una coppia contro il mondo, ma che contro questo mondo non avrà scampo. Guardo questo quadro e sento tristezza. Mi parla di tragedia e di morte. Capisco infine – conclude il regista – che in questa sensazione che trasmette, il ritratto è dolorosamente vero. E che la storia di Edgardo e Lucia andrà così, come le loro espressioni raccontano».
«Il capolavoro di Donizetti mi ha sempre emozionato per le sue tinte peculiari che conducono il dramma tra allucinazione e realtà – racconta il direttore d’orchestra Michele Mariotti –. Quest’opera mi ha sempre colpito per l’atmosfera un po’ speciale – brunita, nebbiosa, liquida, indefinita, magica – che cercherò di restituire. Lucia di Lammermoor ha un suo colore, è un’opera che ha una sua dimensione molto personale e un carattere forte e ben definito. Ci sono momenti musicali bellissimi, anche tra i meno evidenti, come la pastorale iniziale dei cacciatori: la prima volta che l’ho sentita ne sono rimasto subito affascinato».
Protagonista femminile di questa nuova produzione del Comunale di Bologna il celebre soprano russo Irina Lungu, che si avvicenda con Ruth Iniesta, insieme ai tenori Stefan Pop e Ho Yoon Chung, in alternanza nel ruolo dell’innamorato Edgardo, Markus Werba e Simone Alberghini in quello del fratello Enrico, e ancora con Alessandro Luciano (Arturo), Evgeny Stavinsky (Raimondo), Elena Traversi (Alisa) e Gianluca Floris (Normanno).
Lo spettacolo è realizzato grazie al contributo di Automobili Lamborghini.
Jesi november 2012
Lyon 2002
French version by Alphonse Royer et Gustave Vaëz
Roberto Alagna, Patrizia Ciofi, Ludovico Tezier, Marc Laho, Nicolas Cavallier
Conductor Evelinoi Pido
Orchestre de l’Opera National de Lyon
Choeurs de l’Opera National de Lyon
Chorus Master Alan Woodbridge
Stage Director Patrice Caurier, Moshe Leiser
Stage Designer Christian Fenouillat
Costume Designer Agostino Cavalca
Lightning Designer Christophe Forey
Gli affetti dolorosi di Lucia di Lammermoor raccontati da una strepitosa Jessica Pratt.
E una Lucia prestigiosa quella di Jessica Pratt, signora della lirica in ascesa, protagonista assoluta al Teatro Alighieri di Ravenna dellomonima opera donizettiana, in apertura della stagione operistica 2013. Il potere vocativo del suo fraseggio, capace dei mutamenti di colore e del peso sonoro, si intreccia a un canto ricco di armonici, limpido e omogeneo in ogni registro, dove il controllo del fiato e lespressivit morbida fino alle note squillanti terse e arrotondate offrono la pagina dapertura Regnava nel silenzio, il cui gioco suggestivo delle note gravi accompagnate dallarpa, fino alle agilit di Ardon gli incensi e Spargi damaro pianto declinano nella scena della pazzia, momento emblematico dellopera, fra volate, trilli, gorgheggi, note ribattute, picchettati in un florilegio di fiorettature difficile da ascoltarsi al giorno doggi. E un bellissimo biglietto da visita con cui Jessica Pratt, soprano di origine australiana, consacrata interprete di alto lignaggio dai successi del R.O.F. di Pesaro e del Festival verdiano di Parma , omaggia la celebre opera di Donizetti nata dalle vicende tracciate dal romanziere Walter Scott. The Bride of Lammermoor ovvero La Sposa di Lammermoor, divenuto un best-seller italiano e straniero che lagile penna del librettista Cammarano, tanto caro a Verdi, trasform a suo tempo in una ballata romantica sulla fosca e tragica storia scozzese, la cui matrice dodio aveva colpito le famiglie avverse degli Ashton e Ravenswood, sempre stato un archetipo di grande attualit a tal punto che Gustave Flaubert lo annover fra le letture che avevano appassionato Madame Bovary negli anni giovanili. Ancora oggi Lucia di Lammermoor rivive la sua contemporaneit per la dimensione di allucinato onirismo in cui si dibatte la protagonista nel tentativo di emergere dalla sudditanza forzata del fratello, e per gli affetti dolorosi che si agitano negli animi dei personaggi che fanno affiorare di battuta in battuta labisso che solca il mondo femminile della protagonista fatto di emozioni e sentimenti, da quello maschile in cui trionfano la smania di potere e lodio. Di potere e di odio ne sa qualcosa il nobile Ashton, fratello della delirante Lucia, interpretato dal coreano Julian Kim che, al di l di ogni rosea previsione, con passo sicuro e convincente traccia un Enrico dalle incandescenze verdiane per buon timbro e autorit daccento. Non contempla invece il fascino
tenebroso di Edgardo, che Cammarano circonda di grande mistero, il tenore Giacomo Patti statico nella presenza scenica, scomposto e impreciso nel colore vocale, difficilmente riconoscibile nellinvocazione alla bellalma innamorata; come del resto esanime ed evanescente Matteo Falcier nelle vesti di Arturo Bucklaw. Giovanni Battista Parodi disegna un Raimondo Bidebent dignitoso, mentre di routine sfilano Cinzia Chiarini (Alisa) e Alessandro Mundula (Normanno).
Matteo Beltrami, che ha il merito di trascrivere le arie della Pratt accompagnate da uno strumento raffinato e sensuale come larpa, sul podio dellOrchestra dei Pomeriggi Musicali conosce una lettura serrata e asciutta della partitura donizettiana conferendole una certa efficacia teatrale,anche se tendenzialmente copre le voci dei protagonisti, in particolare le tenorili pi deboli; mentre il Coro del Circuito Lirico Lombardo diretto da Antonio Greco, dopo un iniziale disorientamento, prende quota acquisendo una sostanziale espressivit. La suggestione dellatmosfera misteriosa vissuta fra brughiere scozzesi e castelli diroccati, nella sua cupa drammaticit sublimata da un velo catartico
che avvolge lintera scena in un disfacimento cromatico patinato creato dallintensa regia di Henning Brockhaus sulle antiche scene di Josef Svoboda in un allestimento di stile inconfondibile.
Ravenna, 12 gennaio 2013.
Claudia Mambelli.
Lucia di Lammermoor conquista ancora il pubblico dell’Alighieri
Domenica pomeriggio 13 gennaio, alle 15,30, ha avuto luogo all’Alighieri di Ravenna la seconda ed ultima rappresentazione della Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti; l’opera, tratta dal romanzo The Bride of Lammermoor di Walter Scott, pubblicato nel 1819, ancora considerata un capolavoro del teatro musicale romantico. Nata da una proficua collaborazione tra il Maestro e il librettista Salvatore Cammarano, fin dal debutto del 26 settembre 1835 al Teatro San Carlo di Napoli, appassion il pubblico che le decret un grande successo.
Marted 8 gennaio 2013, alle 17,30, nella Sala Arcangelo Corelli del Teatro Alighieri stata brillantemente anticipata, per il consueto ciclo Prima dellOpera, dal professor Giancarlo Landini che, grazie all’ascolto dei brani pi significativi e ad una relazione molto accurata ed approfondita, ha offerto un notevole contributo alla comprensione del libretto. Ben nota la trama di questo melodramma romantico che narra l’amore impossibile tra Lucia Ashton ed Edgardo di Ravenswood, rampolli di due famiglie rivali, che porter alla follia e alla tragedia finale.
Lallestimento, per la regia di Henning Brockhaus, regista tedesco ma italiano dadozione, si basato su una ricostruzione dello storico spettacolo di Josef Svoboda, il grande scenografo boemo di cui ricorrono i dieci anni dalla scomparsa. Una grande tela pergamenata stropicciata che scorre lungo il muro del palcoscenico e ha la funzione di adeguarsi agli stati d’animo dei personaggi e all’azione, alzandosi un poco o abbassandosi con la proiezione sulla stessa di immagini adeguate al preciso momento scenico che si sta rappresentando, rivela, fa intravedere o nasconde gli interpreti. Questa scenografia ad alcuni spettatori particolarmente piaciuta, per non stata particolarmente apprezzata da quella parte di pubblico abituato alla tradizione, che ha avanzato qualche critica, ma soprattutto stata criticata, per quanto riguarda la coreografia diEmma Scialfa, la presenza di due signore della societ bene che si dimenavano scompostamente come marionette durante la festa di matrimonio in quanto conferivano un che di grottesco al dramma; forse per era questo l’obbiettivo che si era proposto il regista.
Sul podio dellOrchestra il giovane direttore genovese Matteo Beltrami: grazie un accurato studio della partitura ha diretto le pagine donizettiane con sicurezza e sensibilit, ma talvolta con la musica ha sovrastato la voce di alcuni cantanti, ad esempio quella del soprano Teona Dvali (Lucia). La cantante georgiana si rivelata aggraziata ed intonata e ha fatto gustare le belle indimenticabili melodie donizettiane, ma possiede mezzi poco estesi e deve acquisire anche maggiore sicurezza sulla scena. Il tenore Alessandro Scotto di Luzio (Edgardo) si invece pienamente realizzato in specie nell’ultimo atto dell’opera in quanto riuscito a dispiegare una bella voce e a mostrare sicura padronanza scenica, pienamente apprezzati dal pubblico che gli ha donato fragorosi applausi. Meno convincente il fratello di Lucia, Enrico, impersonato dal baritono Serban Vasile, perch talora la sua voce, pur correttamente impostata, mancata di forza, coperta dall’orchestra. Il basso Giovanni Battista Parodi (Raimondo Bidebent), essendo indisposto, non ha potuto sempre dare il meglio di se stesso. Completano il cast: Matteo Falcier (Lord Arturo Bucklaw), Cinzia Chiarini (Alisa) e Alessandro Mondula (Normanno). Il Coro del Circuito Lirico Lombardo stato diretto da Antonio Greco. I costumi sono di Patricia Toffolutti.
Questa Lucia ha riservato una novit interessante: nellaccompagnamento della scena della pazzia di Lucia, al terzo atto, il flauto stato sostituito dall’arpa, la cui cadenza stata riscritta dal direttore Beltrami; direi una scelta felice, perch ha trasmesso piacevoli sensazioni e ha conferito un tono particolarmente aggraziato alla rappresentazione.
Roberta Paganelli
LUCIA DI LAMMERMOOR, SVENTURATA VITTIMA SACRIFICALE DELLA LOGICA DI POTERE MASCHILE NELLA SCOZIA SELVAGGIA DEL 1500.
Teatro Alighieri pieno sabato 12 e domenica 13 per le due rappresentazioni di Lucia di Lammermoor, capolavoro romantico composto in poco pi di un mese da Gaetano Donizetti nel 1835 per il Teatro S.Carlo di Napoli su libretto di Salvatore Cammarano. Lo straordinarip pathos drammatico incastonato nella Scozia del 1500 si stempera in una partitura ricchissima di canto e di melodie ricamate intorno alla vicenda di Lucia ed Edgardo, innamorati divisi dallodio atavico delle rispettive famiglie in una sorta di epico racconto scandito dai commenti del coro. Il libretto tratto dal romanzo storico romantico del 1819 The Bride of Lammermoor di Walter Scott pare basato su una storia vera. Lopera una somma delle arti teatrali dove lallestimento e la regia svolgono ruoli fondamentali e questa Lucia ne la conferma. Il regista Henning Brockhaus si avvalso di una geniale messa in scena dallo scenografo ceco Josef Svoboda scomparso dieci anni fa, un maestro di luce e di illusioni sceniche che si avvalso di una sorta di doppio sipario di tela dallaspetto di carta filigrana. Svoboda la defin un tessuto psicoplastico Lelemento sempre presente come un tessuto emotivo, una pagina in cui si inscrivono gli umori e i fatti, una tela su cui si dipingono cose reali, colori, immagini in movimento evocati dalla musica, anticipando, accogliendo ed enfatizzando gli stati danimo. La tela diviene cos protagonista, a tratti rocciosa come la geografia della Scozia e severa come i suoi austeri castelli, a volte languidamente ammorbidita dalloscillare delle onde marine sul bagnasciuga oppure fiorita di margherite candide spezzate da un fiore insanguinato o illuminata dai fiochi lumi delle candele, diventando a tratti trasparente ma anche capace di occultare la scena. Allapertura del sipario si srotola animandosi come una misteriosa vita in un sacco fetale e la vita ce lha dentro, lopera nel suo farsi. Essa cadr solo nel finale, quando tutto sar compiuto, sotto il peso di Edgardo suicida, svelando il coro che commenta laccaduto. Lopera tracciata su schemi consolidati alterna arie, recitativi, duetti lui-lei di grande respiro romantico e concertati. La guerra, la barbarie, lintrigo sono appannaggio di Enrico, il fratello di Lucia e dei suoi sodali Raimondo e Normanno, attivit ludiche, racconti e sospiri amorosi sono propri di Lucia e del suo mondo etereo destinato a soccombere alla logica del potere. La corte, volgare e sbracata, si allinea con il potente Enrico fino alla scena della pazzia, quando la novella sposa uccide nel talamo lestraneo che stata costretta a sposare. Solo in quel momento i cortigiani, che per sconvenienza, volgarit e libidine sono perfino superiori a quelli di un Rigoletto veneziano visto qualche anno fa, si ricompongono, scossi dal dolore infinito di Lucia, sciogliendolo in un canto di grandissimo impatto emotivo. Sono molti i momenti focali che il Coro del Circuito Lirico Lombardo diretto da Antonio Greco hanno meravigliosamente affrontato in questopera che prende decisamente le distanze da Rossini a cui Donizetti ha guardato soprattutto per il repertorio buffo, aprendo la strada a Verdi. I costumi moderni attualizzano la vicenda, la corte diventa un luogo di piaceri illeciti e un matrimonio strappato con linganno loccasione perch i fatui frequentatori della corte si abbandonino alle pi sfrenate voglie. Impossibile non commuoversi sulla sorte di una giovane sacrificata alla smania di ricchezza che evoca tante martiri femminili della storia e della letteratura, da Gertrude, la monaca manzoniana alla serie infinita di mogli forzate e condannate allinfelicit. Lucia, dopo avere provato lestasi dellamore con Edgardo, non pu soggiacere alle voglie di un estraneo e lo uccide, ma la violenza imposta alla sua natura virginale la fa impazzire e morire, emblematica vittima sacrificale e prototipo delle eroine della lirica pazze. Liter della follia, accompagnato da uno strumento che originariamente fu la glassarmonica, poi il flauto o, come in questo caso, larpa in una trascrizione voluta dal direttore Matteo Beltrami che richiama la scena muliebre del primo atto, una delle pagine pi sconvolgenti del teatro lirico, tanto pi se si pensa che lo stesso Donizetti concluse la sua vita folle. Jessica Pratt stata di unespressivit sconvolgente e disarmante insieme, dimostrando una maturit compiuta sia sotto il profilo vocale che scenico. Pi controllata e acerba la georgiana Teona Dvali a cui la voce, dopo avere superato il periglioso iter di gorgheggi e picchiettati, mancata nel finale. Sono state entrambe molto applaudite dal pubblico consapevole di quale prova comporti questa scena operistica, almeno quindici minuti di canto di estrema difficolt per il soprano. Fra i due tenori non ha brillato Giacomo Patti, tenore drammatico, mentre ha conquistato in particolare il pubblico femminile Alessandro Scotto di Luzio, napoletano, classe 1987, fisico slanciato e bel volto e voce aggraziata e intenerita dallamore con Lucia e potente nelle parti drammatiche, perfetto eroe romantico allineato con i grandi del passato nellaria finale in cui vagheggia la bellalma innamorata con cui si appresta a ricongiungersi in cielo. Allaltezza del ruolo di Enrico i due baritoni Julian Kim dalla voce stentorea e dal grande temperamento e Seban Vasile, pi contenuto ma altrettanto efficace. Ottimo Giovanni Battista Parodi nel ruolo di Raimondo Bidebent, pronto, come i cortigiani, a lasciare laustero abito nero per quello rosso fiammante che ha sotto e rappresenta la sua vera pelle, bene Cinzia Chiarini nel ruolo di Alisa, Alessandro Mundula in quello di Normanno e Matteo Falcier in quello di Lord Bucklaw. LOrchestra I Pomeriggi Musicali stata allaltezza della stupenda partitura, unico peccato veniale ha qualche volta coperto le voci dei cantanti che devono sempre prevalere, come in un film il dialogo rispetto alla colonna sonora, alias il commento del compositore il quale in Lucia si limita a sottolineare con le note di dolore delloboe alle nozze o utilizzando il corno come elemento evocativo, salvo nellintroduzione dove anticipa il connubio di poesia e dramma della vicenda e nella tempesta in perfetto stile Sturm and drang. Sottolineato che quanto ho scritto non altro che un semplice punto di vista rispetto alla meraviglia di un capolavoro immortale che si rinnova costantemente in scena e che questa rappresentazione ha onorato, la speranza di contaminare qualche lettore con la mia passione per quella straordinaria forma compiuta di spettacolo che lopera lirica italiana, di cui Donizetti uno dei massimi e pi prolifici esponenti.
Attilia Tartagni